Mirai Nikki: The revolution

di Midori Kumiko
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Mirai Nikki: the revolution
 
Prologo
 
POV AISU
 
Buio, si riuscivano a malapena a distinguere gli oggetti nella stanza: l’arredamento messo a soqquadro, le carte da parati strappate in modo brutale e selvaggio lasciando intravedere il muro ocra scuro rovinato dal passare degli anni e quelle strisce rosso scarlatto che macchiavano indelebilmente il pavimento facendomi venire il voltastomaco.
 
Ogni volta che ci ripensavo, sentivo un liquido viscido, caldo e denso, in realtà immaginario, tra le mie mani deboli e diafane e le sfregavo tra loro cercando di levare quell’orribile sensazione che continuava a torturare la mia mente costringendola ad una pressione tale che da un giorno all’altro non avrei più sopportato quella pressione.
 
Erano ormai otto anni che subivo quello strazio, ed erano ormai otto anni che sfogavo le mie sofferenze su quel “diario” che era l’unico a conoscenza di ciò che avevo subito e l’esperienza di essere tradita da tutti descritta nei minimi dettagli. Se avessi avuto un coltello, avrei volentieri messo fine a quella vita che ormai era diventata quasi un peso ma avevo decidere di resistere a causa della mia testardaggine nel cercare di dimostrare che non sono inutile.                                                                       
 
Continuavo a fissare lo schermo luminoso del telefono in quell’oscurità appuntando il continuo dolore che provavo al petto ed alla testa fino a quando non comparvero delle note che, tuttavia, non ero stata io a scrivere. Delle note che indicavano il futuro…
 
POV FUJIKO
 
Era una splendida giornata di sole, il cielo era sereno e soffiavo un gradevole venticello in quella stradina di città circondata da gelaterie, negozi, abitazioni e palazzi in compagnia delle mie fantastiche amiche
 
 –Ho voglia di pollo! - urlò una delle amiche con grande grinta.
                                                                                                             
–Ma come Kim?! Abbiamo da poco fatto colazione e ti viene in mente il pollo?!- chiese un’altra amica, Alice, con tono allarmato
 
– Fujiko! Diglielo anche te che non è di certo l’ora di mangiare pollo! - si rivolse alla ragazza castana che camminava allegramente in mezzo alle due.
                                                                                                                                        
–Beh, il pollo è buono– risposi allegramente sorridendo euforica –Non è questo il punto! - brontolò provocandomi una sonora risata.  
                                                                                                                  
–Era uno dei punti! - la presi in giro e lei mi guardò come per dire “mi stai prendendo in giro?!” facendomi di nuovo sorridere. Cominciai a guardare il cielo per poi passare al mio “diario”, descrivendo la bellissima giornata che stavo passando in compagnia delle mie amiche, divertendosi e scherzando.      
                                                                                                                                                      
Mentre camminavo con passo tranquillo, un delizioso profumo di pane appena sfornato mi invase dandomi una piacevole sensazione così come l’allegria della gente della piazza: vi erano bambini che giocavano con colorati palloncini ed aquiloni, vecchietti seduti su panchine per tenersi compagni tenendosi a braccetto per farsi forza l’uno all’altro e negozianti che gridavano con aria gioiosa per attirare l’attenzione di qualche cliente.
 
La parte più bella della città, però, era il parco giochi con le montagne russe, le case dell’orrore e, la mia preferita, la ruota panoramica: adoravo osservare la città dall’alto ed osservare le persone che da lì le sembravano così piccole e delicate.                                                                                                                                                                       
 
–Ora vorrei dello zucchero filato! - disse questa volta Kim facendomi di nuovo ridere.                                                                                        
 
–Ti ho detto che non è ora di pensare al cibo! - protesto nuovamente Alice che però non venne ascoltata da Kim, la quale corse verso uno stand di zucchero filato. Sorrisi nuovamente vedendo Alice inseguire Kim, presi il telefono per aggiornare il “diario” e rimasi sorpresa nel vedere delle note che non mi appartenevano e a giudicare dal contenuto, sembravano indicare il futuro…
 
ANGOLINO DELLE AUTRICI
 
Salve a tutti questa è la nostra prima fanfiction! Speriamo con tutto il cuore che sia di vostro gradimento e ringraziamo in anticipo chiunque recensisca o semplicemente legga <3
 
Midori e Yuki <3




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