RAGAZZO, PARETE.
Eccomi, eccoti.
Te, bianca, nuda.
Ti guardo, vedo.
Vedo immagini infinite,
che si poggiano
su quel tuo corpo pallido.
Vedo sogni, andati,
che cadono
come quelle foglie
di quel grande albero
che si vede da qui.
Parete, rispondi,
perché io?
Che pensavo fosse tutto infinito,
che volevo, vita eterna.
Che ho fatto di male?
Sull’oblio, lotto.
Sono in un tunnel,
dal quale ho paura di uscire.
Parete, tu hai visto.
Sai se sarà vittoria o sconfitta,
vita o morte.
La luce, domina.
Quel fascio è sempre più vicino,
abbaglia.
Parete,
devo chiudere gli occhi.
Parete,
eccomi, eccoti. |