Hideo
è già in classe, mentre io e Shizuka ci dirigiamo in biblioteca per controllare
annuari ed archivi, decide di andare in bagno.
Mancano
pochi minuti alla prima ora.
Il
silenzio è angosciante. Hideo apre il rubinetto: ha sete. Avvicina la bocca
alla cavità e comincia a succhiare quel fluido trasparente che scende in modo
martellante. L’acqua gli entra solennemente sulla lingua, sino alla laringe.
Chiude
e si rinchiude in uno dei gabinetti dalla porta gialla.
Sta per abbassarsi i pantaloni, quando un senso di amarezza
gli trafigge la gola, sente che sta per vomitare quell'acqua appena bevuta. è
acqua salmastra, acqua di fiume. Comincia a tossire, cerca di sputare, ma non
smette di star male: un forte stimolo di nausea l'opprime, facendolo sentire
impotente. Hideo cade a terra, tossendo sempre più forte. Comincia a vomitare:
acqua viene sparsa in giro nel bagno, acqua verdognola, poi qualcosa inizia ad
uscire dalla sua bocca. Una inquietante massa di capelli sguscia fuori
attraverso la sua ugola, riversandosi sul pavimento del gabinetto. Hideo cerca
di rialzarsi, mentre i capelli continuano ad uscire. Sangue. Comincia ad
espellere sangue, poi una mano, una gamba. Una ragazza sta uscendo dal suo
corpo. Hideo è scioccato, ma quella matassa di carne e capelli continua ad
essere espulsa in modo inquietante. Poi la porta del suo gabinetto si apre di
colpo e il ragazzo viene ritrovato raccolto in un angolo, morto, ma con gli
occhi ben aperti e vitrei dal terrore. Sui muri spruzzi di sangue violentano lo
sterile bianco del gabinetto, sul pavimento un'indefinibile massa di capelli.
Una ragazza esce, poi, improvvisamente da quel gabinetto: è nuda e i seni le
sono nascosti dai capelli lunghi e neri. Sporca di sangue si pulisce le mani al
lavandino ed esce dal bagno dei maschi, come se nulla fosse.