Time has a way of changing things

di Alexiel Mihawk
(/viewuser.php?uid=28142)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Prompt: Saint Seiya, Saori&Seiya, "La dea per cui mi batto ha rispetto per la vita"
Titolo: Giustizia divina
Autore: Alexiel Mihawk (alexiel_hamona su LJ)
Pairing: Nessuno
Rating: PG, Verde
Avvertimenti: Flashfic, Introspettivo
Conteggio parole: 269
Note: Eccomi di nuovo con una sfilza di note introduttive, sì questa volta le metto all'inizio per dare una chiave di lettura migliore. Come potete capire la drabble è ispirata al prompt qui sopra, che è preso da piscinadiprompt (passate!), si tratta di una frase che Seiya dice nell'anime durante il combattimento ad Asgard contro Orion e che secondo me racchiude un ulteriore step nella maturazione di Saori/Atena. Allo stesso tempo questo capitolo vuole analizzare il concetto di sacrificio sotto un altro punto di vista, nella flash precedente Atena si muoveva come un generale sul campo di battaglia, qui prende in considerazione un aspetto diverso che è, appunto, il rispetto per la vita. Non fatevi strani viaggi sul perché alla fine io abbia messo il nome di Seiya, era solo per rispettare il prompt.

Giustizia divina
 
Saori era stata, in passato, una giovane adolescente viziata, abituata a trasformare in realtà ogni suo desiderio. Unica erede di una delle famiglie più ricche del Giappone, la giovane era cresciuta nel lusso e nella bambagia; la sua attitudine, poi, non era certo migliorata dopo avere scoperto di essere la reincarnazione di una divinità. Il suo ruolo, ai suoi occhi poco allenati e immaturi, era di vitale importanza: il mondo non poteva fare a meno di lei, di qualche cavaliere forse sì, di lei sicuramente no. Doveva essere protetta, difesa, onorata e se questo voleva dire che qualcuno sarebbe dovuto morire al suo posto, beh, così fosse. Ciò non la riguardava di certo.
Col tempo era sopraggiunta la consapevolezza: la consapevolezza di avere torto.
La giustizia, quella vera, quella divina, non avrebbe mai dovuto richiedere la morte di coloro che lottavano per essa. Il sacrificio, qualora necessario, avrebbe dovuto essere suo. Questo i suoi Saint faticavano a concepirlo, ma lei aveva finalmente compreso, dopo una vita passata in cecità, ora era finalmente tornata a vedere.
Atena era una divinità, un ideale e non si può uccidere un ideale; lei sarebbe tornata, magari ci sarebbero voluti anni, ma avrebbe, un giorno, trovato un nuovo corpo nel quale reincarnarsi e sarebbe rinata a nuova vita.
I suoi cavalieri no, ai mortali nulla di simile era concesso, questo Seiya lo sapeva meglio di chiunque altro e, dentro di sé, sebbene fosse restio ad ammetterlo, era grato a Saori per il rispetto che dimostrava loro ogni giorno, per come lottava per le loro vite con la stessa forza con cui lottava per salvare il mondo.




 




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2900905