Incontrollata ira

di Elly78456
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Andrea era il solito, sempre il solito.
Quando si rammaricava di qualcosa iniziava a parlare con prolissità.
Un discorso esorbitante.
Quest'azione abituale era una vera vessazione.
Non riuscivo a crederci che Davide lo avesse aiutato a fare quel furto anche se con connivenza.
Andrea lo stava rovinando.
Eppure non lo capiva e continuava a giustificarsi.
Non ne potei più così lo lasciai in balia dell'alcol e andai in camera.
Non capivo perchè si comportasse così.
La cosa che mi dispiaceva di più e che oltre a rovinare Davide rovinava anche se stesso.
Non pretendevo che fosse puntiglioso, desideravo sono che cambiasse un po' il suo carattere.
Satvo pensando a questo quando entrò violentemente in camera, sbattendo la porta alle sue spalle e facendomi fare un balzo sul letto dallo spavento.
Incominciò ad urlare e a caricarmi di improperi.
Io non dicevo niente, lo osservavo semplicemente.
Non vedevo più in lui l'uomo di cui mi ero innamorata, riuscivo a cogliere solo quell'uomo sguaiato che era diventato.
Dovevo aiutarlo a ritornare la persona di prima.
Mi alzai dal letto mentre lui continuava a gridare, mi avvicinai lentamente come se mi stessi avvicinando ad una bestia avente l'intento di sbranarmi al mio primo passo falso.
Fortunatamente non ne feci nessuno, afferrai la bottiglia di liquore che aveva in mano e con cautela riuscii a togliergliela.
La posai lontano da lui poi gli tesi una mano.
Continuacìva a sbraitare ma dovevo fargli capire che non avevo paura e non l'avrei abbandonato.
Quando gli afferrai la mano lui all'improvviso si zittì  e fissò le nostre mani l'una dentro l'altra.
Vidi una lacrima scendere sulla sua guancia.
Gli andai incontro, gli asciugai il viso e lo accarezzai.
Lui mi tirò a se mi abbracciò e mi baciò.
Lo sentii di nuovo, i mio uomo, il mio Andrea.




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