Queenie's gonna kick your ass

di Legba
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Siamo andate avanti.
“Ma no, non potete!”- si sente da dietro- “Questi sono davvero troppi, troppi compiti!”
“Chi è stato a parlare?” Silenzio. “Forza, parlate o sarò costretta a punire tutte voi. E voi non volete essere punite da me, giusto?” La ragazza che aveva parlato si fa’ avanti e mi guarda a testa alta.

“Mio dio, sei appena arrivata qui e già vuoi andare all’altro mondo?” Sorrido e inarco un sopracciglio.

Poi mi conficco un coltello nel braccio.
Lei urla.
Io rido.

Si, so di essere alquanto sadica, e ne vado fiera. “La lezione è finita”- esclamo sopra le urla di quella disgraziata. “Potete andare”. Non se lo fecero ripetere due volte. Le avrò spaventate a morte.
Bene. Evitando di scivolare sopra il sangue di quella primina (che continua a maledirmi sotto voce, quasi quasi le amputo un dito), torno nel corridoio per poi andarmene in camera.

Dicevo, siamo andate avanti.
Da quando Fiona è morta, nonostante Cordelia non sia mai stata molto chiara riguardo le circostanze della scomparsa di sua madre, tutto è cambiato.

Il Consiglio è cambiato: la presidentessa (e suprema) Cordelia ci ha nominate sue assistenti e continua a confidarsi con noi di tutto, dalle decisioni che comportano la morte di qualcuno alla lista della spesa per la mensa. Non è mai stata così occupata e felice di adesso.

La scuola è cambiata: adesso ci sono più di 200 ragazze, tanto che abbiamo dovuto acquistare nuovi edifici per le studenti, nonostante le lezioni si tengano sempre e solo nell’edificio principale dell’ accademia di miss Robichaux. La fascia di età varia dagli 11 anni fino ai 41, e tocca a me e a Zoe curare le studentesse durante i loro primi due anni nella scuola, poi li lasciamo a Cordelia.

Zoe e Kyle invece non sono cambiati per niente: continuano ad amoreggiare come dei piccioncini e a cavalcarsi almeno 2 volte al giorno. Di notte trovo alquanto fastidiosi quegli sbuffi e gli urletti di piacere, ma lasciamoli fare, dopotutto anche io non sono tutta questa santa.
Ma quella che è cambiata di più sono io: non mi sembra vero che neanche 2 anni fa fossi così stronza. Mio dio, ho tradito le mie sorelle per fuggire andando da delle persone che non mi hanno  mai voluto bene. E per cosa? Per il colore della mia pelle. E non solo, quando sono stata costretta a tornare qui con Marie, ho continuato a trattare male Cordelia. Fossi stata in lei, avrei bruciato la Queenie di quei tempi. Fortunatamente, quella ragazzina stupida non esiste più.

Qualcuno mi tocca la spalla, facendomi sobbalzare dal letto. Cordelia. A volte esagera con il teletrasporto.
“Queenie”- comincia con quella sua voce dolce, di quando vuole far pace -“era necessario?”
Nonostante sia passato del tempo e sono stata perdonata, ancora non riesco a non vergognarmi per quello che ho fatto. Ancora non riesco a guardare Cordelia negli occhi. Perché nei suoi occhi vedo il riflesso di tutto quello che non avrei mai voluto essere stata, vedo le lacrime che quegli occhi luminosi hanno versato per me.
“Se l’è andata a cercare lei, è appena arrivata, non può pretendere di saperne più di me su cosa va bene e cosa no. Tanto ti sarà bastato un tocco e qualche parolina per rimettere in piedi quella stronzetta”
“Ma un’ ammonizione sarebbe stata più giusta, una punizione così severa non è prevista nella nostra scuola. Promettimi che non lo farai più.”
“Certo… preside.” Sorride e mi prende per mano. Quanto amo il suo sorriso.

“Più lacrime hanno rigato il volto di una persona, più il suo sorriso sarà luminoso”
Se è così, Cordelia deve essersi prosciugata a causa mia.
 





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