Sono una macchina da scrivere fatta di sogni

di cuore di carta
(/viewuser.php?uid=780502)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


PROLOGO - GWENDOLYN.
Mi chiamo Gwendolyn.
Nome strano per un'italiana,eh?
La colpa è di mia madre. Nel periodo della gravidanza passava praticamente tutte le sue giornate a guardare "Ribellioni di Cuori", quella soap opera dove il protagonista maschile tradiva constantemente sua moglie Gwendolyn e lei non faceva altro che piangere, piangere e piangere. Com'è stata carina mia mamma ad avermi dato il nome di una donna tanto inutile, se vi foste visti anche solo un episodio capireste la stupidità femminile dove può arrivare.
E io non mi reputo stupida affatto.
Non ci somigliamo neanche fisicamente, lei una di quelle donne di rara bellezza, alta, snella, bionda e occhi azzurri. Lo stereotipo di come tutte le ragazze vorrebbero essere. Io mi reputo una ragazza assolutamente nella media, abbastanza bassa, magra, mora e con due occhi a palla marroni, nulla di ché.
Ho un carattere forte, non mi faccio mettere i piedi in testa da nessuno. Non sono debole e tanto meno fingo di esserlo.
Non ho tanti amici, anche se ne vorrei, ma non posso. Dai 10 anni, quando ho capito la gravità della mia malattia, ho deciso di mettere un muro tra me e le persone. E' giusto così, non mi piace fare del male alla gente. Lo so che dalla mia descrizione sembro una ragazza asociale e depressa, ma non è così, sorrido sempre solo per non far preoccupare nessuno, soprattutto i miei genitori che dalla mia nascita danno la vita per me. Da un po' sto peggiorando quindi siamo costretti a partire per Londra.
Sto facendo le valigie, è tutto pronto, ma risistemo di nuovo con cura i miei beni più cari solo perchè mi fa stare meglio e perchè ne sento un gran bisogno, i libri, i cd e i dvd.
Mi metto a rileggere le parti più belle dei libri e ad annusarli, ascolto il cd che più sento mio in questo momento ovvero Nothing has Changed di David Bowie, e rivedo per la millesima volta Forrest Gump.
Okay, ora sono pronta a partire sapendo che un giorno tornerò, più forte di prima, più forte che mai.
Sono da sempre un vulcano e nulla mi può spegnere, neanche uno stupido cancro.




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2909340