Paradisi artificiali.

di Clementine Kruczynski
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Sii il mio paradiso artificiale,
luci psicadeliche sulla testa
ombre nascoste ai passi dei passanti
fuochi brulicanti di paure
mari e burrasche 
e memorie amare.
Sii il mio baratro sul vuoto,
echi di urla lontane 
universi sconfinati a portata
di mano
malinconici addi 
nei sogni abbandonati.
Sii il mio lenzuolo immacolato,
bianco spettro del passato
frammento lucido e incompreso
ambra e diamante
futuro mai sperato
luce nei mie abissi.
 




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