Through loser's eyes

di Fe_
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Titolo: Through loser's eyes
Titolo del capitolo: La bambola
Personaggi: Liechtenstein [Elisewin "Lili" Vogel]; Prussia [Gilbert Beilschmidt]
Accennati: Austria [Roderich Edelstein]
Rating: Verde
Note: Ci ritroviamo in fondo alla pagina.


***


Il vento le scompiglia i capelli lunghi, e subito si pente di non averli legati e intrecciati.
Ma Prussia l'ha chiamata, senza preavviso, e lei, spirito di un regno così piccolo, così debole, ha dovuto acconsentire senza indugio.
Non capisce cosa voglia da lei, però: ha appena vinto contro il signor Austria, non dovrebbe essere impegnato a... non lo sa, godersi la vittoria?
Persa nei suoi pensieri quasi non si rende conto di essere stata condotta davanti l'albino, comodamente e scompostamente buttato su una sedia simile ad un trono.
-Hallo, Vögelchen*!- prorompe lui, e la biondina sospira.
-Guten Tag, Herr Preußen*-
-Non è un buon giorno, Fraulein. Ho appena vinto una guerra che non sarebbe dovuta avvenire.-
Le sue parole la lasciano confusa, lei è estranea a quella guerra. Perché no sta parlando con lei?
-Non credo di capire, Herr..- inizia, ma il più grande la zittisce con un gesto della mano.
Si alza, misurando a grandi passi la stanza davanti a lei.
Il suo vago nervosismo la innervosisce, eppure la biondina è sempre stata una ragazza matura.
Se il suo istinto le dice che è il momento di preoccuparsi, forse è così. Continua, infanti, il prussiano.
-Tu eri un principato tedesco, non Asburgico.
Sono entrato in guerra con il damerino solo a causa tua.-
-Io... non capis-...- prova ancora la bambolina, dubbi messi a tacere da un gesto rapido. Questa volta però non rimane in silenzio.
-Ha vinto, Herr Preußen. Perché mi dice questo...?-
-Perché costruiremo uno stato.
E tu, volente o nolente, dovrai farne parte.-
Non vuole.
Sarebbe più sicuro, ma a lei la sua nuova condizione piace. È libera, e non è costretta a mantenere un esercito.
È Svizzera, a proteggerla, ora.
Non deve far male a nessuno.
Si alza, scuotendo appena la testa.
-No, Herr Preußen. Io resterò indipendente.- non sa dove abbia trovato il coraggio di parlargli così, ma è risoluta. Non accadrà, semplicemente.
La paura non è svanita, una parte di lei lo guarda come se, fin dall'inizio, avesse saputo di non dover temere nulla.
S'alza, gli rivolge una delicata riverenza e si congeda.
Così, senza permesso.
Lei è uno stato. Ora lo sa.
Lei è una sua pari.


***


Lili.
Tanto dolce, tanto carina, qui tira fuori un po' di coraggio.
Vogel semplicemente per ricordare che lei è uno stato, non solo la sorellina di Svizzera.
Solo piccole note linguistiche...
*Hallo, Vögelchen: Ciao, piccola Vogel/uccellino. Un doppio significato, perché sì.
Guten Tag, Herr Preußen: Buon giorno, Prussia.
Lineare, semplice, chi studia tesco come (anzi, meglio di) mw lo sapeva.
Per chi non lo sapesse si tratta di un evento del 1866, subito dopo la guerra Austro-Prussiana. La Prussia vince e decide che è colpa del Liechtenstein se si è scatenata la guerra.
E basta. Sempre ricordo che non so che personaggi volete vedere- seriamente, Luechtenstein qui tecnicamente nemmeno ha perso.
Quindi un consiglio è gradito, nonostante pubblichi ogni morte di Papa.
Novità del capitolo: recensioni~ (solo perché sono due)

Framboise, grazie. Sono felice che ti sia piaciuto, specie il capitolo più introspettivo su Giappone.
Ahime, lo so che i capitoli piccini picciò sono il mio marchio (?), non riesco a decorarli troppo e a volte risultano scarni, per fortuna non tutti lo considerano un difetto.
Regina Acqua. Insomma, che dire~ mi fa piacere che ti sia piaciuta la raccolta- per fortuna sono pochi capitoli non troppo lunghi, eh?
Il capitolo su Giappone spopola, wow! Sì, ero particolarmente ispirata~




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