Ho
mille pensieri che mi frullano per la testa; non so cosa fare, cosa
dire. Sono solo pietrificata. E' come se ogni cellula del mio corpo si
fosse spenta, al suono di quelle atroci parole. Quelle parole che
forse, non volevo assolutamente sentire. Quelle parole che suonano come
una pugnalata al petto. Non avrei mai immaginato che potessero farmi
così male; tanto da farmi sentire un vero schifo. Solo ora
capisco quanto ci possa essere rimasto male. Sono solo capace a far
star male le persone; sono solo capace di deludere le persone. I suoi
occhi mi guardano con un misto di disprezzo, rabbia e rimorso. Con il
suo solo sguardo riesce a lacerarmi dentro, come nessuno ha mai fatto.
Dei ragazzi, dopo quella prima ma grande delusione, mi importava poco e
niente. Cominciavo ad essere cinica; mi importava poco se li deludevo o
se soffrivano. Non mi importava di essere dolce, passionale o di
tenermi dentro alcune cose che avrebbero potuto ferire. Sputavo fuori
tutto, parola per parola. Ma ora, ora è diverso. Mi sento
morire al solo pensiero di averlo fatto soffrire. Non volevo reagire in
quel modo ma la paura di un passato orribile, mi ha oscurato la mente.
Vorrei solo poter tornare indietro a quel fottuto bacio, per poter
cambiare ogni singola mia mossa.
-Non
voglio che tu mi dica che va tutto bene; perchè so che non
è così- faccio un respiro e cerco di mettere in
ordine le idee per formulare una frase di senso compiuto -Non voglio
che tu mi perdoni, non voglio che tu dimentichi tutto. Lo so ho
sbagliato, ma non l'ho fatto apposta. La paura è prevalsa
sulle azioni e l'unica cosa giusta da fare in quel momento, mi era
sembrata scappare. E' dura per me ammettere uno sbaglio che ho fatto;
ma ci sto provando. Ci sto provando per farti capire che , oltre a
quello che potrebbe sembrare, mi interessa davvero tutto
ciò. Non credevo di potermi affezzionare in così
poco tempo, ad uno come te. Sembra brutto da dire ma è
così e...-
Ma
lui mi interrompe, soffocando tutto il coraggio che stava uscendo fuori
pian piano.
-Non
mi interessa; non mi interessano i tuoi banali rimorsi. Ti ho chiamato
e messaggiato non so quante volte e da parte tua? Neanche mezza
risposta. Non credevo che una come te- e marca l'espressione "una come te"
-potesse farmi stare così. Mi è dispiaciuto ma
forse non sono io lo snob o stronzo, come dici tu, tra noi due. Forse
sei tu quella che descrivi in tanti attori o persone che incontri.
Quindi, per favore, non dire che ti dispiace perchè, per come mi
hai lasciato ieri sera, non ci credo neanche un po'...-
-Josh
aspetta...-
Vorrei
parlare ma le parole mi muoiono in bocca come sono morte tutte le mie
speranze di rimettere a posto qualcosa.
-Non
voglio neanche più sentirti. Le tue parole non sono nulla
alla fine. Stai solo cercando scuse per indorarmi la pillola. Mai
giudicare a primo impatto una persona; e tu non sei proprio chi pensavo
che fossi-
Lo
vedo allontanarsi senza riuscire a fare o a dire nulla. Sono immobile,
come una statua impotente davanti alle sue parole. Forse ha ragione;
sono stata una stronza, una deficiente e chi ne ha più ne
metta. Non ci sono parole per descrivere il tono con cui mi ha parlato.
Ogni sua singola parola scaturiva in me un brivido, che mi fa'
disprezzare me stessa. Credo che forse, io ci tengo veramente
a lui. Ma il mio orgoglio, la mia codardia, mi impediscono di farmi
avanti. Non mi butto a capofitto nelle cose e averlo fatto mi ha
portato qui; al nulla più totale. Forse non lo
rivedrò più o forse, ogni volta che lo
vedrò, mi riverranno in mente le sue parole, il suo sguardo
e cadrà di nuovo tutto a pezzi. Non ce la faccio neanche a
stare in piedi tanto che mi accascio sulla ringhiera della terrazza e
comincio a piangere come una scema. Ecco cosa sono; una scema. Una
persona che non riesce neanche a gestire una stupida situazione. Non
riesco neanche più a pensare. Sento la testa pesante come un
macigno e riesco solo a far uscire quelle lacrime, che mi trasmettono
soltanto un cumulo di amarezza.
-Mila! Mila! Cazzo non risponde.-
-Ma cos'ha fatto? -
-Era venuta ad aspettare quell'attore incontrato qua-
-Cazzo, ma perchè non risponde? Che le ha fatto?-
-Mila! Milagros per favore rispondi!-
Sento delle voci preoccupate chiamarmi, ma non ho la forza di aprire
gli occhi. Non so da quanto tempo sono qui, so solo che vorrei
abbaddonarmi ad un qualcosa che mi possa far stare meglio. Nei secondi,
minuti o forse ore, il mio unico pensiero fisso sono state le sue
parole. Quelle parole che mi hanno letteralmente uccisa. Non credo che
riuscirò a riprendermi; almeno non per ora. Voglio solo
rinchiudermi da qualche parte e scappare da questo schifo. Non credo
che risolverò mai tutto ciò ma forse, non devo
neanche provarci. Ormai ho sbagliato e da ciò che ha detto,
non credo che mi perdonerà mai. Apro leggermente gli occhi e
mi ritrovo davanti Mario, Thiago, Javi, David e Bastian che mi guardano
come se mi vedessero per la prima volta.
-Ma che state facendo?- dico tirandomi goffamente su
-Non ti vedevamo tornare e...- dice Thiago
-E abbiamo deciso di venire a vedere dato che tuo padre tra poco viene
ad ispezionare- conclude Bastian
-Sembra che ti sia passato sopra un camion- dice David porgendomi un
fazzoletto
-Non sembra; è così....- concludo asciugandomi le
lacrime
-Cosa ti ha fatto?- la voce di Mario è abbastanza seria ma
non sono io ad aver subito, è lui
-Mario non è colpa sua; è tutta.....tutta colpa
mia...-
-Non puoi stare così se non è successo nulla....-
-Mario ti ho detto che non è successo niente-
-Ma Mila....sai che con noi puoi parlare....giuro che...-
-Cazzo Javi! Non è successo nulla e non voglio parlarne!-
Ovviamente come al solito, l'unica cosa che so fare è
sfuggire a qualsiasi problema. Credo di non aver mai corso
così velocemente in vita mia. E' difficile e io non ce la
faccio. Non ce la faccio a parlarne e a rivivere quegli attimi.
Nonostante io abbia voluto fare la dura, mi stavo affezzionando. Sin da
quando ho visto quel dannato cartellone ed ho incrociato il suo
sguardo, qualcosa in me si è scatenato. Non so definire la
sensazione; ma non è normale avere attacchi di panico
vedendo solo un ragazzo. Insomma non è la solita
professoressa bisbetica che appena entra ti interroga e non vede l'ora
di metterti due. E' un ragazzo, solo un semplice ragazzo. E io sono
stata una scema a non capire che proprio QUEL ragazzo, mi faceva
provare sensazioni mai provate prima. Quel ragazzo che forse sarebbe
riuscito a cambiarmi. Ma io, come al solito ho rovinato tutto, ed ora
non succederà nulla di tutto questo. Cammino senza una meta,
barcollando di qua e di là. Continuo ad asciugarmi le
lacrime con quel fazzoletto, che sta cercando solo di consolarmi. Il mare,
la spiaggia. E' l'unica cosa che mi farebbe calmare ma ora, mi ricorda
solo lui e la nostra conversazione di ieri. Così decido di
chiamare un taxi e di rinchiudermi nella mia camera di albergo. A
quanto pare la squadra non è ancora tornata e il mio
cellulare suona in continuazione. Messaggi, chiamate ma io non ho
voglia di rispondere. Non ho voglia di dare spiegazioni, non ho voglia
di fare niente. Voglio solo rinchiudermi nel mio mondo e nelle mie
lacrime. Salgo le scale correndo e senza dare spiegazioni, mi rinchiudo
in quel piccolo spazio che per ora mi appartiene. Senza pensarci due
volte mi butto sotto la doccia anche se, già l'avevo fatta
nello spogliatoio. Mi abbandono al suono dell'acqua che scorro e non
penso più a niente e a nessuno. Solo a me e basta.
****
Dire che sono deluso è dire davvero molto poco. Non avrei
mai immaginato che una ragazza conosciuta da poco, avesse potuto farmi
perdere la testa in questo modo. Ma in una sola mossa,
è riuscita a distruggermi. A lacerarmi a tal punto, che non
credo che riuscirò a perdonarla. Tutti dicono che mi
innamoro facilmente, che mi affezziono a persone troppo velocemente ma
con lei, è tutto totalmente diverso. Non so spiegare il
perchè ma mi piace e basta. Solo che ora, dopo averla
trattata in quel modo, non so quale saranno le conseguenze. Di sicuro
non vorrà più vedermi ma forse, è
meglio così. Lei da una parte io da un'altra. Doveva andare
così. Non so se ho sbagliato, non so se ho fatto bene ma
quando l'ho vista lì, davanti a me, non ci ho visto
più. La rabbia repressa che cercavo di nascondere
è uscita fuori, bruciando tutte le chance che forse avevo.
Ma non ce l'ho fatta a stare zitto. Non ce l'ho fatta a fare finta di
nulla. Mi ha ferito; e quando una persona a cui tieni, anche se
conosciuta da poco ti ferisce, non riesco a stare zitto. E'
più forte di me. Il fatto che io agli occhi di molti possa
sembrare un cucciolo, non mostra la vera parte di me. Quella
è solo la parte che mi hanno costruito le fan, guardandomi
nei panni di Peeta, non del ragazzo che c'è dietro. Non so
starmi zitto dietro alla delusione, non so accettare le cose senza
reclamare. Io non sono così; sono tutt'altro. E forse
Milagros ha ragione ma non so davvero cosa dire. Continuo a guidare
verso casa con mille pensieri che mi passano per la testa. Non riesco a
non pensare a lei e al suo viso amareggiato. Forse l'ho ferita; ma chi
la fa', l'aspetti.
-Josh?- la voce di mia madre mi rimbalza nelle orecchie
-Ma ora cosa ha fatto?- dice Connor voltandosi verso di me
-Niente- dico freddamente appendendo le chiavi
-No davvero Josh; è da ieri che stai così...-
dice mia madre dalla cucina
-Mamma, non ne voglio parlare. Lasciatemi stare per piacere- dico
cercando di sfuggire ai loro commenti salendo in camera
-Ma io non capisco. E' sempre intrattabile sto tizio; boh-
Alle parole di Connor non ci vedo davvero più e non riesco a
tacere.
-Ma cosa vuoi è? Saranno pure fatti miei se sono nervoso
e i tuoi commenti non è che servono a molto- dico
urlando e sbattendo la porta della stanza
Non voglio sentirli. Non ho nessuna voglia di sentire le prediche di
mia mamma riguardo le ragazze e quelli di mio fratello riguardo al mio
affezzionarmi troppo facilmente. Sono due pettegoli, uno peggio
dell'altro e non ce la faccio proprio ad affrontarli. Potrei dire cose,
che non penso davvero. Mi butto sul letto e prendo a fissare il
soffitto, immaginando cose sconfusionate. Tutti quegli attimi mi
passano nella mente e solo ora, mi rendo conto del modo in cui mi
guardava. Dispiacere, onestà. Ecco cosa trasmettevano i suoi
occhi ed io, come un coglione, l'ho trattata di merda. Ma ripensandoci;
lei quando mi ha lasciato lì, da solo impalato, non ha
pensato a come potevo rimanerci. Ha pensato solo a lei e basta. Vorrei
poter cancellare quel giorno maledetto in cui l'ho incontrata. Vorrei
solo poter cancellare tutto quanto.
-Josh sono Connor; per favore, apri-
-Connor non voglio sentirti. Non saresti di aiuto in questo momento-
rispondo cercando di restare calmo
-Dai Josh; starò zitto. Giuro che non ti
sfotterò; qualsiasi cosa sia-
-Tu che non sfotti? Non sei per niente credibile-
-Te lo giuro. Però ora apri!-dice continuando a bussare e
siccome mi sono stancato, gli apro
-Beh?- dico appoggiandomi sullo stipite della porta
-Allora- dice intrufolandosi in camera mia -O stai così per
una ragazzo o....- ma vedendo il mio sguardo si zittisce -Bingo!- dice
esultando quasi come avesse vinto -E chi è sta poveretta?-
-Fortuna che ti stavi zitto- dico tirandogli un cuscino
-No ma davvero è per una ragazza?- dice sgranando gli occhi
-No guarda; mi hanno rubato il lecca lecca- dico roteando gli occhi
-Per favore, dimmi che non è la solita stronza che ti ha
trattato tipo cagnolino- e a quella sua affermazione l'unica cosa che
riesco a fare, è trattenere a stento una risata
-Credimi; ci ho messo del mio....-
-Josh, cosa vuol dire che ci hai messo del tuo? Smettila di lasciare le
frasi in sospeso e parla!-
-Connor non c'è nulla da dire! Ho perso una persona a cui
tenevo, per colpa di questo carattere di merda che mi ritrovo-
-Josh, sappiamo tutti che per farti reagire bisogna provocarti-
-Lo so ma ho sbagliato-
-Evidentemente non sei l'unico. Vedi di farmi capire altrimenti, non so
neanche cosa dirti-
Decido di sputare il rospo. Racconto tutto in ogni minimo particolare.
Non tralascio nulla; sensazioni, emozioni. Qualsiasi cosa mi passa per
la mente la dico. In 20 anni non mi sono mai sentito in questo modo.
Alla fine, non riesco neanche a spiegare ciò che sento
davvero.
-Josh; te l'hanno mai detto che sei un'emerito coglione?-
-Che fratello gentile che ho-
-Beh, cosa vuoi che ti dica? Cazzo non l'ha fatto apposta. Non tutti
reagiamo alla stessa maniera e da quel che ho potuto capire, lei
già non vive una situazione rose e fiori; figurati quando
l'hai baciata. Vedi che devi fare perchè davvero; non puoi
mandare tutto al vento solo per una stupida reazione-
Forse ha ragione; ma io, almeno per ora, non ce la faccio neanche a
vederla. L'amarezza è troppa, la delusione trabocca, la
rabbia repressa potrebbe esplodere di nuovo. L'unica cosa è
starle lontano. Anche se non so, per quanto potrò riuscirci.
NOTE AUTRICE.
Allora, non ammazzatemi.
Capisco che questo Josh potrà un po' sconvolgervi (forse) ma
è quello che mi arriva. Insomma, è vero che tutti
lo vediamo un po' come un'angioletto, un po' come il buono della
situazione. Ma mai tutto è come sembra. E' solo un capitolo
di passaggio diciamo perchè la parte principale,
verrà dopo. Comunque ringrazio le mille lettrici e le
quattro ragazze che mi hanno fatto sapere il loro pensiero. Con le
vostre parole ogni volta, mi fate tornare il sorriso. Grazie mille
davvero. Siete una parte fondamentale per farmi continuare ad esternare
le mie idee. Spero che leggerete e recensirete anche questo capitolo e
non so cos'altro dire. Non vorrei spoilerare qualcosa. Un bacione a
tutte e a domenica prossima.
|