La luce filtra dalla persiana che ho dimenticato di chiudere ieri sera,
mi accarezza il viso, è calda.
Apro prima un occhio, poi l’altro, la stanza mi appare
completamente bianca, finché la mia vista si abitua a quello
sfavillio.
La sveglia suona in quel momento, la spengo con un gesto secco e penso:
“È troppo tardi, ormai sono già
sveglia”.
La finestra è aperta e ricordo perché ieri sera
non ho chiuso la persiana, il caldo è soffocante in questo
periodo. Mi passo una mano sul viso, scacciando i capelli umidi di
sudore, prendo un lungo respiro e mi sembra di aver aspirato aria
direttamente da una brace ardente.
Sbircio fuori della finestra, il sole è già alto,
ma la città dorme ancora. E’ questione di minuti,
però, tra un po’ le vie si affolleranno e
un’altra giornata comincerà.
Sentirò passare i furgoni dei commercianti che daranno vita
a un chiassoso quanto colorato mercato, proprio sotto casa mia.
Cominceranno a urlare, invogliando quella casalinga o quella vecchina a
comprare dal proprio banco, sbandierando sconti e convenienza a destra
e a manca.
Passerà la solita auto munita di megafono che
proporrà ai bambini il nuovo giocattolo del giorno, recita
sempre la stessa frase: “Per maschietti e femminucce, si paga
due euro, solo due euro”. Il più delle volte il
gioco non vale nemmeno quei due euro, ma va bene lo stesso!
La mia dirimpettaia, un’arzilla vecchina, chiacchierona
quanto fastidiosa, getterà un secchio d’acqua in
strada per far fuggire i gatti che, durante la notte, hanno trovato un
comodo giaciglio sul tappetino d’ingresso del suo palazzo. La
signora del primo piano si affaccerà, lamentandosi con la
vecchina e cominciando a decantarle epiteti non troppo carini, quindi
uscirà il marito in boxer e la convincerà a
rientrare in casa.
Guardo ancora una volta i tetti dei palazzi illuminati dal sole e
sorrido, tra poco si creerà una confusione pazzesca ed io
rido perché anche questo
è la mia città.
Stramberie, voci roche che urlano dal fondo di vicoletti dimenticati da
tutti, macchine parlanti, caos, traffico impazzito, vecchine gattofobe, questa
è la stessa Napoli della pizza e del mandolino, ma questa Napoli
sembra non piacere a nessuno.
A me, invece, piace.
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