DAMN IT CORA! (Adventures with Cora Mills)

di Black Apple
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Eeeeee. Eccomi qui!! Finchè ho tempo, aggiorno più velocemente che posso. Questo capitolo non è stato semplice da tradurre, ma spero che il mio adattamento renda bene l’idea.
Attenzione, c’è uso di droghe in questo capitolo... Non fanno bene le droghe... Se ne fate uso, non fate ciò che fanno Emma e Cora.
Ho detto tutto.
Buona lettura!

 
 
Cap.9 – ABBIAMO LEGATO -
 
 
“ Quindi, hai già pensato a qualcosa per il matrimonio? “ Mormorò Emma con un sorriso contro le labbra di Regina.
Avevano appena finito di fare l’amore, ancora sempre festeggiando il loro fidanzamento, anche se era passata più di una settimana.
“ Ne ho un paio. “ Rispose Regina, spostando una ciocca di capelli di Emma dietro il suo orecchio, guardandola negli occhi.
“ Me le dici? “
“ Grande matrimonio o piccolo? “ Chiese Regina sinceramente.
“ Beh, tu sei una regina... “ Disse Emma prima di ricevere uno schiaffetto sul braccio. “ Onestamente penso che un grande matrimonio sarebbe fantastico. Potremmo avere li tutti i nostri amici e la nostra famiglia, anche l’intera città se vuole. “
“ Sei seria? “ Chiese Regina ridendo. Emma annuì in risposta, con un simpatico sorriso in volto.
“ Voglio che tutti quanti ti vedano ufficialmente e legalmente diventare MIA. “ Disse Emma, disperdendo baci per tutto il suo viso, facendola ridacchiare.
“ Avete finito di fottere voi due? “ La voce di Cora risuonò da dietro la porta della camera.
La testa di Emma cadde sulla spalla di Regina, mentre sospirava pesantemente.
“ Va via Cora! “ Disse Emma tutto d’un fiato.
“ No! E’ assurdo, sono felice che voi due scopiate come le creature della foresta di Snow ma Regina cara, hai una città da mandare avanti e Emma, hai una città da proteggere dalle conseguenze delle sbornie di Leroy. “ Rispose Cora con la voce ferma.
“ Ha ragione cara. “ Disse piano Regina, guadagnandosi un occhiataccia dalla bionda. “ Possiamo continuare dopo. “ Finì con un sussurro prima di baciare Emma dolcemente.
“ Okay Cora, arriviamo fra un secondo. “ Le disse Emma, spostandosi dalla sua fidanzata per andare a vestirsi.
“ Si certo, come no. “ Mormorò Cora dirigendosi verso le scale, aveva già mandato Henry a scuola, ed immaginò che Regina fosse in ritardo per la sua tabella di marcia.
Intanto, mentre Cora si stava versando una tazza di caffè, Emma e Regina entrarono in cucina.
“ Caffè cara? “ Le chiese Cora sollevando una tazza di caffè, dopo che Regina consentì le versò il contenuto nella tazza, poi la mandò a lavorare, rimanendo sola con Emma.
Emma scrollò la sua pagina Tumblr dal cellulare, si finalmente aveva fatto il login nel suo account dopo averlo trascurato per tanto tempo, ma solo per verificare cosa Cora stesse dicendo riguardo a lei e Regina.
Diede un occhiata ad un paio di domande poste a Cora, fermandosi ad una in particolare.
“ Cora, che cos’è la Black Wolf Ship? “ Chiese Emma, con le sopracciglia arricciate in confusione.
“ Quella sarebbe la ship fra me e Ruby, “ Disse Cora freddamente , facendo sputare il caffe che Emma aveva appena messo in bocca.
“ Tu e Ruby? “ Chiese Emma in sorpresa.
“ Si. “ Le rispose semplicemente, “ mi ha baciato. “
“ COSA? “  Emma disse scioccata.
“ Quando ero un cucciolo, cara, pensava fossi adorabile. “ Disse Cora con una smorfia.
“ Sei abbastanza vecchia per essere sua nonna! “ Esclamò ridendo.
“ Non mi serve il tuo odio verso la mia ship. “ Rispose Cora.
“ Come dici tu. Ci sei tu, mica io. “ Le disse Emma ridendo, prendendo un altro sorso di caffe.
“ Allora, cos’hai in agenda per oggi? “
“ Beh, andrò in ufficio, le solite scartoffie e un po’di pattuglia. Perche, cosa fai tu? “ Chiese Emma, guardando la sua futura suocera.
“ Niente. “ Disse lei scrollando le spalle.
Emma guardò la donna sospettosa, poi arrivò ad una decisione.
“ Ti andrebbe di essere il mio vice per un giorno? “ Chiese Emma sorridendo.
Cora sgranò gli occhi all’inizio, poi un sorriso gigante le aleggiò in viso.
“ Suona divertente. “ Rispose lei.
“ Grande! Bene, vicesceriffo Mills, andiamo a lavoro. “ Sorrise Emma. Si sollevò dal bancone, si stava per girare, quando sentì il familiare ‘puff’ della magia. Si girò velocemente, in tempo per vedere il fumo dissiparsi, e Cora Mills vestita di tutto punto per l’occasione.
Sembrava che uscisse dritta dritta dalla serie TV Reno 911, il tutto con gli occhiali da aviatore.
“ Seriamente Cora? “ Emma rideva sotto i baffi.
“ Troppo? “ Chiese Cora alzando un sopracciglio.
“ Gli occhiali sono un tocco di classe, ma penso che una camicia ed un paio di jeans sarebbero perfetti. “ Disse ridendo.
Un'altra nuvola magica avvolse Cora, e dissipandosi la rivelò con addosso dei blue jeans, una camicia bianca abbottonata, gli occhiali ed un paio di stivali marroni. I suoi capelli erano tirati indietro in una coda alta.
“ Sono apposto. Facciamolo. “
 


“ Emma, sono abbastanza nervosa a riguardo. “ Ammise Cora, cercando di sistemarsi meglio nel posto del passeggero della macchina.
“ E perché mai dovresti essere nervosa? E’ solo Storybrook. “ Disse lei ridendo.
“ Ho guardato un sacco di Law and Order. So cosa succede. “
“ Cora, Law and Order e Storybrook sono tue cose totalmente diverse. “
“ Non sai mai cosa può accadere! “ Cora si difese mentre la macchina scorreva lungo Main Street.
“ Cora, fidati di me, è Storybrook. Non succederà niente. “ Emma rise.
“ EMMA, CHE CAZZO E’ QUELLO? “ Cora urlò, indicando un orrore davanti a se.
“ Cora, è un camioncino dei rifiuti. Passa ogni martedì. “ Le fece notare Emma.
“ Ah si. Giusto. “ Cora ritornò stabile e calma sul sedile.
“ Rilassati. “ Disse Emma con tono pacato, dirigendosi verso il parco.
“ E’ noioso. “ Si lamentò dopo un po’ Cora con il broncio.
“ Hey, eri tu che eri tutta euforica all’inizio. “
“ Regina non ti paga abbastanza per questo. “ Aggiunse.
“ Mi paga in abbondanza. “ Si difese lei con un sorrisetto.
“ Con i sex toys? “ Chiese Cora, facendo perdere il controllo del mezzo ad Emma per un secondo, stridendo violentemente sull’asfalto.
“ Non so cosa intendi dire. “ Mentì Emma, ignorando il flashback di Cora, che curiosava nel loro cassetto un paio di mesi addietro.
“ Hai due nuovi aggeggi, non giocare a fare la stupida. “ Disse Cora con tono piatto.
“ HAI GUARDATO NEL NOSTRO CASSETTO DI NUOVO??! “
“ Se non volevate che ficcanasassi dovevate cambiare cassetto. “ Le disse pacatamente prima di girarsi verso il finestrino.
“ Dio Cora, potresti NON guardare nei nostri cassetti ancora? “ Le chiese Emma esasperata.
“ Magari se avessi qualcosa di divertente da fare a casa non sbircerei in giro. “ Mugugnò Cora, poi sorrise. “ Guarda, c’è Ruby! “
Emma tossì quando il fumo le arrivò al viso, che si dissipò velocemente rivelando la versione cucciolo di Cora, seduta sul sedile.
Le sue zampette premettero sul bottone del finestrino, abbassandolo in modo che riuscisse a mettere la testa fuori.
Cora abbaiò felice a Ruby, mentre Emma rallentò la macchina, lanciando un occhiataccia al cane, avendo capito il suo piano.
“ Hey Emma! “ La chiamò Ruby felicemente, quando vide l’auto rallentare, le si illuminarono gli occhi quando vide il cucciolo. “Hey cucciolina! “
Cora abbaiò felice, la coda che si muoveva con fervore quando si issò ancora di più sulle zampe posteriori.
Ruby la sollevò e se la portò sotto il mento.
“ E’ così carina da cucciola. “ Disse Ruby, mentre Emma alzava gli occhi al cielo. Ruby riempì di baci il musetto del cucciolo.
Emma cercò il telefono in tasca, puntandolo verso le due e scattando un paio di foto da far poi vedere a Regina. “ Okay basta voi due adesso, “ Le interruppe Emma, Ruby rimise Cora sul sedile e salutò con la mano. Nel momento in cui Ruby scomparve, Cora venne riavvolta dal fumo, ritornando se stessa.
“ Era necessario? “ Chiese Emma infastidita.
“ Le persone vogliono la Black Wolf, e io gliela darò. “
“ Voglio sapere chi sono queste persone. “ Emma brontolò continuando a guidare.
“ LA MIA SHIP SALPERA’!! “ Cora urlò.
“ Cora, ho capito. “
“ SALPEREMO AL TRAMONTO! “
“ Okay Cora. “
“ EMMA COS’E’ QUELLO? “ Urlo la mora, facendo inchiodare Emma di colpo.
“ DANNAZIONE CORA COS’HAI DA URLARE? “
“ Quello è un cazzo di Gremlin?! “ Cora urlò con orrore, puntando contro la statua di uno gnomo, situata in un giardino.
“ Cora... è uno gnomo di plastica. “ Emma si lamentò, facendo cadere la testa sul volante.
“ Gnomo di plastica? “
“ Si Cora, è per decorazione. “
“ E’ inquietante. “
“ Lo so. “
“ E’ brutto. “
“ Lo so. “
“ Posso romperlo? “
“ Cosa? No. “
“ Per piacere? “
“ No. “
“ Guastafeste “  Cora disse con il broncio, mentre Emma rimetteva in moto la macchina.
“ Qui c’è qualcosa di interessante. “ Disse Emma indicando più avanti con la testa. Un gruppo di ragazzi erano ammassati dietro un edificio.
“ Sono bambini “
“ Adolescenti. “ Emma la corresse prima di parcheggiare la macchina lungo la strada e uscendo, con Cora al seguito.
“ Hey! “ Emma li chiamò avvicinandosi, spaventando a morte i ragazzini che cominciarono a scappare.
Cora fece un gesto con la mano, bloccandoli nelle posizioni in cui si trovavano, con approvazione di Emma.
“ Cosa state facendo voialtri fuori da scuola? “  Chiese Emma con un sopracciglio alzato.
“ Non sono affari tuoi. “ Disse un ragazzino disse a denti stretti.
“ Beh, in veste di sceriffo sono affari miei. “ Disse Emma alzando l’angolo della bocca.
“ Che si vada a far fottere la polizia! “ Uno disse da dietro.
“ Quello è il lavoro del sindaco. “La voce di Cora venne udita solo da Emma, infatti quest’ultima la fulminò con lo sguardo.
“ Cosa c’è nella busta? “ Chiese Emma al ragazzo che aveva di fronte, notando una bustina di plastica pendergli dalla tasca dei pantaloni.
“ Niente. “
“ Ceeerto come no. “ Sorrise sarcastica Emma, prima di prendergli la bustina dalla tasca, strabuzzando gli occhi quando la vide. “ Seriamente? Ganja! “
“ Ganja? “ Chiese Cora confusa.
“ Erba. “ Disse Emma senza togliere lo sguardo dai ragazzi.
“ Cosa c’è di male se possiedono delle piante? “
“ Okay Cora, lasciali andare. Voi ragazzi tornatevene a scuola e non fatevi beccare con questa merda di nuovo. “ Disse seria, mentre Cora li liberava dall’incantesimo.
Una volta che i ragazzi furono corsi via, Emma e Cora camminarono fino alla macchina, entrando e sedendosi in silenzio.
“ Allora.... vuoi provare qualcos’altro di questo mondo? “ Chiese Emma con un sorrisetto.
“ Certo! “ Rispose Cora entusiasta.
Emma aprì il cruscotto della vettura, tirando fuori delle cartine.
“ Emma ? “ Chiese Cora in completa confusione, guardando Emma girare una specie di sigaretta. Prese un accendino e se la portò alla bocca, accendendola e prendendo una bella boccata.
“ Provala. “ Disse Emma buttando fuori il fumo.
Cora la guardò in confusione prima di eseguire, facendo un tiro abbastanza lungo.  Una volta che il fumo le arrivò ai polmoni, ovviamente tossì.
“ Santo Oz, ma che diavolo è? “Piccole nuvolette di fumo uscirono dalla bocca mentre tossiva cercando di parlare.
Emma prese di nuovo la canna fra le dita e le diede un lungo tiro.
“ Non preoccuparti Cora, ti divertirai quando ti prenderà. “ Le disse Emma sorridendo.
 


E le prese per bene.
Al momento, lei ed Emma erano sedute in un tavolo al Granny’s, Emma rideva a caso senza alcuna ragione, mentre Cora stava seduta e guardava con gli occhi spalancati qualsiasi cosa nel locale.
“ Ho tanta. Fame. “ Disse Cora seriamente.
“ Hai appena mangiato tre porzioni di patatine. “ Disse Emma ridendo, sporgendosi leggermente sul tavolo.
“ Ho un idea. “ Disse Cora. Poi rise. Entrambe risero a crepapelle senza ragione. “ No aspetta, ho veramente un idea. “
“ Cosa? “ Chiese Emma.
“ Andiamo a trovare Regina. “ Disse sorridendo, le sue pupille sempre più grandi.
“ Andrà di matto. “
“ Sarà divertente. “
“ Okay, ma guidi tu. “ Disse Emma ridendo, prima che si alzassero per lasciare la locanda.
Cora si sedette al volante, mentre Emma si sedette sul posto del passeggero.
“ Aspetta, aspetta. Vuoi un'altra botta? “ Chiese Emma seriamente, poi rollò un'altra canna. Dopo tutto, aveva fatto un bel colpo prendendo quella bustina.
Emma passò lo spinello a Cora, sorridendo quando quest’ultima aspirò senza tossire.
Quest’ultima si sporse con la testa fuori dal finestrino della macchina.
“ TOGLIETEVI DI MEZZO STRONZI! “ Urlò Cora, sfrecciando lungo la strada.
Emma stava ridendo istericamente, prima di individuare Leroy sul marciapiede.
“ Cora, cora, c’è Leroy. “ Le disse chiamandola per il braccio. “ Spaventiamolo un po’. “ Rispose la mora sorridendo.
“ HEY LEROY! “ Chiamò Emma urlando dal finestrino, mentre Cora si avvicinò pericolosamente a lui sul marciapiede, per poi tornare immediatamente in strada. In tanto aveva fatto un salto tremendo prendendosi un colpo. Emma rideva istericamente.
“ CHIAMAMI SE VUOI! “  Gli urlò Cora ridendo, dirigendosi verso il municipio.
“ Emma, scambiamoci di posto. Voglio provare qualcosa che ho visto fare su un film. “ Le disse Cora con un sorriso ebete stampato in faccia, ridendo già da sola. Si fermarono e si scambiarono di posto.
“ Cosa vuoi che faccia? “ Le chiese Emma perplessa.
“ Guida vicino al marciapiede. “ Le disse la mora, pregustandosi la bravata. Si materializzò un cappello da baseball in testa e una mazza in mano, sporgendosi dal finestrino.
Emma accellerò, e rise vedendo Cora ondeggiare con il busto fuori dal finestrino.
“ CORRETE A CASA CAZZONI ! “ Urlò Cora, facendo roteare la mazza e prendendo in pieno una cassetta delle lettere, sradicandola e mandandola un paio di metri più distante.
“ CORA NON LO PUOI FARE! “ Le urlò Emma, cercando di sopprimere la risata.
“ E ANDIAMOOO! “ Urlò l’altra, prendendo in pieno un’altra cassetta. “ Vuoi provare? “
Emma si morse il labbro, poi acconsentì. Accostò, spense la macchina e si scambiò di nuovo di posto con Cora. Prese in mano la mazza e si allungò fuori dal finestrino, mentre Cora rimetteva in moto. Cominciò a far roteare la mazza, e individuò la sua preda.
“ BOOM! ECCO QUI FIGLI DI PUTTANA!  “ Urlò Emma a pieni polmoni, prendendo lo slancio con la mazza e prendendo in pieno il paletto di un’altra cassetta.
“ Bel tiro cara! “ Le disse Cora ridendo come una pazza.
“ PER NARNIA! “ Disse Emma a gran voce slanciandosi un’altra volta, prendendo in pieno l’ennesima cassetta, per poi ritornare dentro la macchina.
“ Questo è  stato divertente! “ Cora disse felice, continuando a guidare verso il municipio.
Cora entrò nel parcheggio, inserendosi nel posto con una violenta sgommata.
“ Sono stata brava eh? “ Chiese con una risatina.
“ Una pilota nata. “ La rassicurò Emma, scendendo dalla macchina.
“ Andremo in mezzo ai guai? “ Le chiese Cora chiudendo lo sportello, seguendola.
“ Non lo noterà nessuno. “ Le disse aprendo le porte del municipio. Guardò dietro di se prima, vedendo il lontananza il cimitero di cassette delle lettere che avevano lasciato.
“ Sei sicura? “
“ Andrà tutto bene. “
Salirono velocemente le scale, dirette verso l’ufficio di Regina. Si fermarono davanti alla segretaria.
“ Sono spiacente Emma. Regina è appena uscita per qualche minuto. Ha detto che torna tra poco. “ Disse lei.
“ Bene, aspetteremo dentro. “ Le disse sorridendo Cora, cercando di sopprimere le risatine che ormai non riusciva più a controllare.
Entrarono nella stanza, si guardarono a lungo poi si sbellicarono.
“ Okay okay okay, basta. “ Le disse Emma in lacrime.
“ Emma, Emma, aspetta. “ La chiamò Cora, prima di diventare serissima. “ Hai mai pensato.... e se i nostri ombelichi gridassero ogni volta che mettiamo una maglietta perché hanno paura del buio? “
Emma osservò Cora priva d’espressione.
“ Cazzo hai ragione. “ Disse Emma meravigliata. “ Sono seria Cora, è una cosa profonda. “
“ L’ho visto su Tumblr. “ Le rispose Cora, prima di ridere di nuovo.
“ Okay okay. Dovremmo assolutamente nasconderci da qualche parte prima che Gina entri, per farle una sorpresa. “ Disse Emma ridendo.
“ Okay. Tu ti nascondi sotto la scrivania, io mi nascondo dietro quell’angolo. “ Disse tutta concitata.
“ Ottimo piano. “ Disse Emma sollevando il pugno.
“ Che fai? “ Le chiese Cora confusa.
“ E’ un batti pugno. “ Rispose lei, avvicinando il pungo al viso di Cora. “ Colpiscilo con il tuo. “
Cora avvicinò il pugno al suo molto lentamente, per poi colpirlo con il suo di scatto.
“ Ahia cazzo! Piano! “ Disse Emma tenendosi il pugno, ma continuando a ridere. Cora stava facendo lo stesso, stranamente. “ Okay, facciamolo. “ Disse poi correndo sotto la scrivania di Regina.
Non realizzò però che era totalmente visibile, visto che la scrivania non aveva una paratia sul davanti.
Cora corse verso l’angolo dietro la porta, prendendo il cappuccio di una lampada li vicino e mettendoselo in testa, immobilizzandosi.
Sempre non realizzando che fosse completamente visibile.
“ Signor Burns, è un grande piacere averla finalmente qui a Storybrook. “ La voce di Regina riempì il corridoio, causando ad Emma e a Cora l’ennesima risatina.
“ Il piacere è tutto mio Sindaco Mills. “ Una voce bassa le fece l’eco mentre si avvicinarono all’ufficio.
“ La ringrazio infinitamente per aver trovato un po’ di tempo fra i suoi impegni, sono sicura che essere governatore del Maine sia alquanto impegnativo. “ Regina replicò soavemente, entrando nella stanza.
Nel momento in cui entrò nella stanza diede le spalle alle due donne, senza notare la loro presenza.
“ Le piacerebbe un bicchiere del miglior sidro di mele del mondo? “ Chiese all’uomo.
“ Sembra invitante. “
“ Lo faccio da sola, prendo le mele dall’albero che coltivano sin da quando ero piccola. “ Spiegò Regina, camminando verso l’armadietto.
Il signor Burns diede un occhiata alla stanza, notando subito una bionda ridacchiare sotto la scrivania, ed una donna la cui faccia era nascosta da una lampada, con le spalle che tremavano dal ridere.
“ Ehm.. Signorina Mills? “ Chiese piano il signor Burns.
“ Si? “ Rispose lei camminando verso di lui con un bicchiere in mano.
“ Perché c’è una bionda sotto la sua scrivania? “
Gli occhi di Regina saettarono alla scrivania, spalancandosi quando vide la sua fidanzata, che stava ridendo da sola, accovacciata sotto di essa. Emma si mise le mani sugli occhi, sempre ridendo.
“ Signorina Swan! “ La chiamo Regina a denti stretti, camminando verso la scrivania.
“ Se io non posso vederti, non mi puoi vedere neanche tu Gina! “ Disse la bionda con una risatina da ebete.
“ Gina? “ Chiese il signor Burns, alquanto confuso dalla situazione.
Regina sentì un risolino provenire dalle sue spalle, si girò e individuò subito sua madre, vicino all’angolo della porta, appoggiata al muro con una lampada in testa.
Regina non aveva la più pallida idea di come gestire la situazione, il suo primo istinto fu quello di urlare ad entrambe, ma si sforzo un sorriso in volto e si girò verso il Signor Burns.
“ Signor Burns, le dispiacerebbe aspettare un attimo fuori mentre gestisco la situazione? “ Chiese lei pacatamente, l’uomo annui all’istante, dando un occhiata alle tre donne prima di uscire dalla stanza, chiudendosi la porta alle spalle.
Regina si girò di scatto.
“ CHE DIAVOLO STATE FACENDO? “ Era abbastanza arrabbiata, infatti Emma si allarmò e si alzò di scatto, dimenticandosi di essere sotto la scrivania, quindi sbattè violentemente la testa su di essa, rovesciando parte delle cose appoggiate sopra.
“ AHIA! CIAO GINA ! “ Disse Emma a gran voce, dopo essersi massaggiata la testa sorrise alla sua fidanzata.
Cora si tolse la lampada dalla testa e la appoggiò al suo posto originario, dirigendosi poi da sua figlia.
“ Cosa avete che non va voi due? “ Domandò Regina, prendendo il mento di Emma tra le dita e voltandola verso di se.
Guardò Emma attentamente, e notò le pupille dilatate di Emma.
“ Sei fatta. “ Disse senza crederci. Guardò poi sua madre. “ Anche tu? “
Emma annui, e Cora rise.
“ Non ci posso credere! “ Disse Regina a denti stretti, con un tono decisamente arrabbiato, rilasciando il mento di Emma.
“ Mi sei mancata. “ Le disse piano Emma con il faccino.
Regina si ammorbidì per un secondo, prima che il suo sguardo si irrigidisse nuovamente.
“ Smaterializzatevi fuori di qui all’istante. “ Ordinò loro.
“ Ma ma ma- “ Cominciò Emma.
“ Vieni Emma, andiamo a divertirci da un'altra parte. “ Disse Cora sbuffando, prima di agguantare il braccio della bionda e trasportarsi altrove.
“ Cosa devo fare con loro? “ Si chiese Regina fra se e se.
 


“ Quindi? Che vuoi fare? “ Emma chiese a Cora entrando in macchina.
“ Ascoltiamo un po’ di musica. “ Suggerì Cora, accendendo la radio. Una canzone che conoscevano piuttosto bene per giunta.
“ What is love? Baby don’t hurt me, don’t hurt me, no more. “ La musica riempì l’abitacolo.
“ AMO QUESTA CANZONE! “  Urlò Emma, con le mani in aria.
“ ANCHE IO!! “ Cora approvò a gran voce, mentre Emma spostò la macchina dal parcheggio, dirigendosi verso la strada. La musica era al massimo del volume.
“ WHAT IS LOVE? BABY DON’T HURT ME, DON’T HURT ME, NO MORE! “ Emma cantava a pieni polmoni.
“ WELL I DON’T KNOW, WHAT I CAN DO, WHAT ELSE CAN I SAY ITS UP TO YOU, I KNOW WHAT I WANT, JUST ME AND YOU, I CAN’T GO ON. “ Cora le rispose, cantando come se non ci fosse un domani mentre guidavano, molto molto piano lungo la strada.
“ WHAT IS LOVE? BABY DON’T HURT ME, DON’T HURT ME, NO MORE! “ Emma si stava sgolando.
WOAH WOH WOAHAOH WOAH WOAH WOAHAOH WOAHAOH ! “ Cora continuò a cantare ad occhi chiusi, andando avanti e indietro sul sedile.
“ What is love? Baby don’t hurt me, don’t hurt me, no more. “ Emma canto piano il motivetto.
“don’t hurt me, don’t hurt me. “
“ I want no other, no other lover, this is your life, our time. “
“ When we are togheter, I need you forever, is it love ? “ Cora cantò piano, senza realizzare che avevano appena parcheggiato alla villa.
“ What is love, oh baby, don’t hurt me, don’t hurt me no more. “ Cantarono assieme.
“ WHAT IS LOVE, BABY DON’T HURT ME, DON’T HURT ME, NO MORE ! “ Finirono con un bell’urlo.
“ CONOSCO ANCHE QUESTA! “
“ Canta donna! Canta la tua canzone alla gente! “ Emma canticchiò felice.
“ Every night in my dreams, I see you, I feel you, that is how I know you, go on. “ Cora cantò a voce bassa, mettendoci animo nel mentre.
“ Far across the distance, and spaces between us, you have come to show you, go on. “ Emma cantò il prossimo verso, muovendosi a ritmo nel sedile.
“ Near, far, wherever you are, I believe that the heart does go on… “ Cora continuò prima di prendere un bel respiro. “ Once more, you open the door, and you’re here in my heart, AND MY HEART WILL GO ON AND ON! “ Cora cantò forte, appiccicandosi sul finestrino per cantare ad uno scoiattolo che la stava guardando perplesso.
“ E’. Così. Bella. “ Emma disse senza respiro, con le lacrime che stavano cominciando a formarsi sugli occhi.
“ Perché piangi? “ Cora le chiese preoccupata.
“ GINA MI ODIA ADESSO! “
“ No che non ti odia Emma. “
“ MI ODIAAA! “ Emma pianse forte, facendo venire le lacrime agli occhi pure a Cora.
Un ticchettio sul vetro fermò le loro lacrime, e quando entrambe guardarono attraverso il vetro di Emma, videro Regina con uno sguardo preoccupato che le stava osservando.
“ Vieni fuori dalla macchina. “ Le disse Regina dolcemente.
“ No. “
“ Perché? “
“ Perché mi odi. “
“ Non ti odio piccola. “ Regina le disse piano, aprendo la porta e tirando Emma fuori.
Cora uscì dalla macchina e andò verso Emma e Regina come una bambina.
“ Non odi neanche me? “ Chiese con la vocina.
“ No madre, non odio neanche te. “ La rassicurò Regina, facendo loro cenno di entrare in casa.
“ Che ne dite di un gelato? “
“ Sembra fantastico. “ Disse Cora felice entrando in casa, Regina le seguì,le diresse verso il soggiorno e le fece sedere li, andando a tirare fuori il gelato.
“ Vedi, te l’avevo detto che non ti odia. “ Le disse Cora alzando le sopracciglia.
“ Disse la donna che è scoppiata in lacrime anche lei. “ Rispose Emma sbuffando.
I loro stomaci brontolarono all’unisono.
“ Ecco a voi. Variegato per Emma e Mousse al cioccolato per Cora. “ Regina parlò come se fossero due bambine, dando a ciascuna una tazzina di gelato ed un cucchiaio.
Andò verso la TV accendendola, prima di tornare indietro e dar loro un bacio sulla testa.
Sorrise mentre chiuse la porta, sapendo che l’effetto sarebbe svanito fra poco, intanto lei si sarebbe messa a preparare con calma la cena.
“ Abbiamo fatto delle cazzate pazzesche. “ Disse Emma con lo sguardo vitreo, mentre l’effetto le svaniva, realizzando tutto ciò che avevano fatto.
“ Eccome. Sono certa che abbiamo rovinato l’incontro di Regina con il governatore. “
“ Ohohh... “ Emma si era dimenticata di quel tizio.
“ E’ stato divertente, comunque. “ Commentò Cora, anche lei con lo sguardo perso nel vuoto. Entrambe che mangiavano meccanicamente il gelato.
“ Si, concordo. “
La faccia di Emma sbiancò di colpo.
“ Oddio abbiamo distrutto le cassette delle lettere di quasi un vicinato. “
“ Si penso di si. “
“ Oh mio Dio. Sono lo sceriffo e ho distrutto delle cassette delle lettere, cazzo! Con una mazza da baseball mentre ero fatta! Oddio Regina mi uccide. “ Emma mormorò.
“ E’ tutto okay Emma, magari non sa neanche che siamo state noi. “ Cora tentò di riassicurarla.
 
NEL FRATTEMPO...
 
Regina aveva appena finito di preparare la cena, quando si accorse che non aveva ancora ritirato la posta del giorno. La sua mente era alquanto annebbiata durante il viaggio di ritorno verso casa, quindi non fece caso a ciò che la circondava, specialmente quando vide la macchina dello sceriffo parcheggiata a casa, con Celine Dion a tutto volume.
Emma e Celine Dion non erano mai state una buona combinazione, si emozionava troppo facilmente.
Regina sorrise spensierata, uscendo di casa e dirigendosi al cancello. Si fermò di colpo quando vide la sua cassetta delle lettere, completamente abbattuta e a qualche metro di distanza.
“ Ma che diavolo?! “ Regina chiese a voce alta, prendendo in mano le lettere sparse per il marciapiede e guardando lungo la stradam vedendo altre cassette distrutte e buttate per terra.
 
EMMA E CORA...
 
“ Hai assolutamente ragione, magari non h- “
“ EMMA SWAN! “ La voce di Regina risuonò per tutta la casa.
“ No, l’ha notato. “ Aggiunse Cora, guadagnandosi un occhiata omicida da Emma.
Regina arrivò a grandi passi in salotto, sollevata nel vedere che Emma e sua madre erano tornate alla normalità.
“ Ti dispiace spiegarmi perché la nostra cassetta delle lettere e quelle dei vicini sono distrutte, e del perché c’è una mazza da baseball in macchina? “ Regina serpeggiò, emanava quasi lampi dagli occhi.
“ Beh vedi... “ Iniziò Emma.
“ C’è una spiegazione logica a questo. “ Finì Cora.
Regina incrociò le braccia, e cominciò a battere ritmicamente il piede con fare molto indignato, aspettando per una risposta.
“ Ti amo. “ Provò Emma, indossando la sua miglio faccia da cucciolo.
“ Non funzionerà Emma. Questo è stato assolutamente irresponsabile da parte tua! Tu sei lo sceriffo e tu decidi di farti durante il lavoro e andare a distruggere cassette delle lettere? “
“ Hey, Cora ha contribuito! “
“ E’ vero. “ Concordò Cora, guardando prima Emma, poi sua figlia.
Regina alzò le mani alle tempie, e cominciò a massaggiare, sperando di dissipare quell’emicrania che le stava venendo in quel momento.
“ Piccola, mi dispiace. Cora e io ci stavamo solo divertendo, abbiamo legato. “ Emma si scusò, si alzò in piedi e andò verso Regina, abbracciandola.
“ Okay okay. “ Cedette infine Regina, accettando l’abbraccio di Emma e lasciando andare la rabbia.
Sentirono la porta aprirsi, essendo sicure fosse Henry, visto che era l’ora nella quale di solito tornava a casa da scuola. Il suono dei suoi passi aumentò finchè non raggiunse il soggiorno con un’espressione estasiata in volto.
“ Mamma, Emma, Nana, guardate! “ Disse tutto contento, prendendo il telecomando e cambiando subito canale.
“ Cosa c’è? “ Chiese Regina in confusione.
“ Hanno cominciato a parlarne a scuola, e sono tornato a casa più in fretta possibile. Sei in TV Ma! “ Disse lui tutto contento, mettendo sul telegiornale.
“ Ultime notizie, lo sceriffo Swan e Cora Mills, madre del sindaco Regina Mills, sono state viste a bordo della macchina della polizia mentre abbattevano delle cassette delle lettere di alcuni ignari cittadini. Nessuno sa la ragione del comportamento di queste due donne. Qui c’è un filmato di un anonimo. “ Il cronista finì di parlare e partì il filmato, mostrando Cora con il busto fuori dal finestrino.
 
“ CORRETE A CASA CAZZONI! “ Sentirono Cora urlare e la videro abbattere violentemente una cassetta. Il video passò ad Emma, mentre roteava la mazza e gridava un bel distinto “ PER NARNIA! “
Emma e Cora si girarono verso Regina, molto lentamente.
La bocca della mora era aperta, gli occhi che guardavano lo schermo senza sbattere le ciglia, mentre osservava attentamente il comportamento della madre e della fidanzata.
“ Gina, mi dispiace cooooosì tanto. “ Emma cominciò a implorarla, mentre Cora prendeva Henry per un braccio e lo trasportava di corsa fuori dalla stanza.
Regina si girò verso la fidanzata, sempre con la bocca un po’ aperta.
“ Ti lasciò fare qualsiasi cosa tu voglia stanotte. Qualsiasi. “ Emma disse di corsa, cercando disperatamente di salvarsi la vita.
Gli occhi di Regina si puntarono su quelli di Emma prima che un sorriso malefico, predatore e assolutamente sexy le approdasse in viso.
“ Oh, credo mi divertirò parecchio allora. “ Regina disse a bassa voce, facendole l’occhiolino, poi guardò sua madre. “ Solo per questa volta te la cavi. Emma la pagherà per entrambe. “
Emma deglutì in anticipazione.
“ Fai la brava e preparati per me. Non sarai in grado di camminare per una settimana quando avrò finito con te. “ Regina sussurrò all’orecchio di Emma.
Emma guardò Cora in silenzio, prima di lasciare la stanza con passo spedito.
“ Sono fiera di te! “ Riuscì a urlare Cora.
Ad Emma sarebbe piaciuta la sua punizione, Cora l’avrebbe fatta franca, si erano divertite parecchio. Tutti avevano vinto.



 

Saaaaalveee!!! Ho voluto continuare anche oggi, non avevo voglia di studiare e volevo dimostrare che mi sto impegnando XD
Ho qualche nota da farvi presente. Quando Emma dice " BOOM! ECCO A VOI FIGLI DI PUTTANA! " originariamente direbbe " BOOM MOTHER FUCKER! "  Ho fatto bene a tradurla così o magari era meglio se la tenevo in originale?

Recensite numerosi mi raccomando ;)
Baci
Black Apple

 

 





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