Ariadne

di hikachu
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Se un giorno, dolce sorella, ti risveglierai
Ariadne su Dia,
pregherò affinché ricordi le bambole abbandonate
e tutti gli scalini che hai disceso,
lasciandoti alle spalle
il palazzo di tuo padre.

Pregherò che ti impregni la lingua il sale del porto di casa,
quella brezza che ti salutava,
mentre al finire della notte
tu fuggivi.

Pregherò che come spettri ti perseguitino
i flutti che ti facevano tremare le gambe
e la minaccia della tempesta
e l'ombra della bonaccia
e lo sguardo di Teseo, scuro come le vele,
quando cadeva su di te e Atene s'avvicinava.

Pregherò, sorella mia, Ariadne in lacrime,
al termine di questo viaggio, al termine di questo giorno,
che tu riscopra il minotauro nei meandri del tuo cuore:
quello che nessun eroe ha mai trafitto,
non con la daga, non con una promessa infranta.
E se domani Dioniso non verrà a prenderti per le mani di giglio,
poni da te il lauro sul tuo capo,
per quel mostro che ti porti nelle viscere:
cuore infranto ma invitto.




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