2/3 di lievito e un pizzico di follia

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PANNA, FRAGOLE E CANNELLA




Perona adorava i lecca-lecca.
I suoi preferiti erano quelli alla panna e fragola e ne mangiava almeno uno al giorno.
Non le importava di sembrare una bambina, a lei quelle caramelle infilzate sul bastoncino bianco che diventava un fischietto quando ormai il dolce si era disciolto tutto sulla sua lingua facevano impazzire.
Li rigirava in bocca, li usava come microfono, li faceva scivolare su e giù sulla lingua quando rifletteva.
Poi, a volte, quando erano già lucidi di saliva e un po' appiccicosi, li passava sulle labbra come un balsamo, rilasciandovi un sottile strato zuccheroso che leccava via con un rapido movimento della lingua.
Ace diceva sempre che sapeva di fragola e se quello era il suo sapore allora non era poi così male.
Ma, quasi sempre, prima di rubare con le sue papille la patina appiccicaticcia che il lecca-lecca rilasciava, intingeva un polpastrello nella cannella in polvere e se lo passava sulle labbra per poi assaggiare.
Perché il suo sapore mischiato a quello di Ace era mille volte meglio. Perché quando assaggiava Ace non si sentiva affatto una bambina. E perché dire che Ace la faceva impazzire era decisamente un eufemismo.




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