Moonlight Destiny

di Owarinai_Yume
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.Moonlight Destiny.





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1.


Primavera: L'incontro

Era l'inizio della stagione primaverile.
L'aria cominciava ad essere più tiepida e gli alberi erano nella loro piena fioritura.
Questo, per gli abitanti del regno dei cieli e del regno delle tenebre, voleva dire solo una cosa: era arrivato il momento di riunirsi ancora in consiglio.
Da secoli i rappresentati di entrambi i regni avevano deciso di indire una riunione ogni inizio stagione, durante la quale si discuteva su problemi che potevano coinvolgere entrambi i regni, sui modi migliori per evitare che scoppiassero guerre tra Tenshi e Akuma e per cercare di far rispettare l'equilibrio che si era venuto a creare nell'arco dei secoli.
Nel regno dei cieli, i Tenshi erano tutti entusiasti, e si davano un gran da fare per rendere tutto perfetto; per loro queste riunioni erano di vitale importanza.
In una delle stanze della dimora del Signore, dietro una grande porta bianca, distesa su un grande letto a baldacchino dalle lenzuola di seta candide, giaceva una giovane Tenshi profondamente addormentata
Era ancora molto presto e in tutto il palazzo regnava il silenzio più assoluto.
Ad un certo punto quel silenzio fu rotto da un giovane angelo dai lunghi capelli corvini e gli occhi color rubino che si intrufolò nella stanza della giovane addormentata.
Rimase a fissarla per qualche istante, poi si avvicinò al letto e cominciò a svegliarla dolcemente.
«Serenity, Serenity svegliati»
La Tenshi aprì lentamente gli occhi e sorrise all'angelo accanto a lei.
«Arcangelo Rei» sussurrò
«Buongiorno» le sorrise
Rei era l'Arcangelo del fuoco ed era considerata la più coraggiosa e la più passionale del regno dei cieli.
Era una ragazza alta e dal fisico slanciato; gli occhi avevano lo stesso colore di due brillanti rubini e i lunghi capelli corvini erano lasciati sciolti lungo la schiena.
Indossava uno splendido abito bianco da cerimonia, lungo fino a terra con le maniche lunghe e strette e una spessa fascia rosso fuoco in vita; per finire, sulla fronte, un diadema d'argento con un piccolo rubino a forma di goccia.
Serenity si era alzata dal letto e stava guardando il panorama fuori dalla finestra.
«Rei è già ora di andare alla riunione?»
«Ami, Makoto e Minako penso che siano già uscite, ma sta tranquilla c'è ancora molto tempo»
«Allora non ti dispiace se ci vediamo direttamente al ponte?» Rei le sorrise dolcemente
«Mi raccomando non fare tardi» e così dicendo si chiuse la porta alle spalle,
In pochi secondi, utilizzando i suoi poteri, Serenity si trasformò, indossando il suo vestito da cerimonia costituito da un lungo abito candido a maniche lunghe, una fascia sottile in vita e dei nastri argentati che le circondavano le braccia e, per finire, sulla fronte, un sottile diadema argentato con un piccolo cristallo d’argento a forma di goccia.
Serenity era l'arcangelo della luce, inoltre era considerata l'angelo più bello e con la voce più limpida di tutto il regno dei cieli.
Era una ragazza dal corpo esile e dalle gambe lunghe e sottili; i lunghissimi capelli erano dello stesso colore della luna, sembravano fili d'argento ed erano raccolti in una particolare acconciature: due lunghi codini erano legati sopra la testa formando due piccole sfere. I capelli di Serenity erano talmente lunghi che, anche se legati, i codici arrivavano fino a terra; infine la sua pelle era bianca come la porcellana e emanava un'aura purissima e splendente.
I suoi occhi, dello stesso colore dell'acqua cristallina, erano luminosi come due pietre preziose, infine, sulla schiena, aveva due ampie ali piumate, candide e luminose.
Mancava ancora molto tempo prima che iniziasse l'assemblea, così Serenity decise di andare alla grande cascata vicino il ponte; quello era un posto poco frequentato e le piaceva passare del tempo lì da sola, tra quei grandi alberi dai candidi fiori, in compagnia dei vai elementi.
Arrivata sulle rive di quello specchio d'acqua si guardò intorno, per appurarsi di essere da sola, dopo di ché iniziò ad intonare le note di una dolce melodia.
Se per i Tenshi le riunioni erano considerate una cosa di fondamentale importanza, nel regno delle tenebre gli Akuma erano convinti che fossero una stupida perdita di tempo, una noia mortale.
Nella possente dimora del signore dell'oscurità, infatti, i due figli di Satana, rappresentanti del regno delle tenebre all'assemblea, erano ancora chiusi nelle loro stanze.
Dietro una grande porta di ciliegio, disteso su un letto matrimoniale a baldacchino, giaceva, ancora addormentato, un giovane dalla pelle bianca come porcellana e dai corti capelli corvini, che gli ricadevano morbidi sul viso perfetto.
«Signorino Saphir, Signorino si svegli»
Un'affascinante Akuma dai capelli rosso fuoco, portati corti e scalati, vestita con abiti che lasciavano poco all'immaginazione, si avvicinò al letto del giovane.
Sentendo la sua presenza, il ragazzo si svegliò e attirò a se la donna prendendola per un polso, trascinandola sotto le lenzuola insieme a lui e intraprendendo una danza lussuriosa fatta di baci appassionati e carezze possessive.
Il giovane figlio di Satana bloccò la donna sotto il suo corpo, impedendole qualsiasi movimento e la guardò con il suo sguardo intenso pieno di malizia.
«Avery, non potevo sperare in un risveglio migliore» disse ribaciandola appassionatamente.
«Saphir, lo sai che, dipendesse da me, rimarrei qui, in questo letto, con te anche tutta l'eternità, ma hai un compito importante da portare a termine. Il consiglio si riunirà a breve»
Saphir sbuffò estremamente infastidito dalle parole di Avery.
«Odio quelle stupide riunioni, non capisco perché si ostinino a ripeterle ogni maledetta stagione»
In poco tempo, grazie ai suoi poteri, il figlio minore di Satana era impeccabile nel suo abito da cerimonia nero, con decorazioni argentate e il lungo mantello nero appoggiato sulle spalle.
«Sei perfetto» gli disse in modo seducente l’Akuma prima di ricevere un altro bacio.
«Sai se mio fratello è già andato al ponte?»
«Dovrebbe essere fuori il castello ad aspettarti. Anche lui si è alzato da poco»
«Quando torno continuiamo quel discorso» sussurrò per poi uscire a passo felpato dalla stanza.
Fuori dal castello Saphir trovò il suo destriero sellato e suo fratello maggiore, in sella al suo cavallo corvino, che lo aspettava irritato.
«Saphir datti una mossa, nostro padre è già al ponte»
«Salve anche a te, Endymion»
Il ragazzo però non lo degnò di uno sguardo e senza dire una parola spronò il cavallo al galoppo partendo e lasciando il fratello minore indietro.
«Endymion aspettami!!!»
Endymion era molto più grande di Saphir, era il primogenito di Satana, a lui, un giorno, sarebbe spettato ereditare il trono del regno delle tenebre.
Era un ragazzo di una bellezza accecante, alto, dal corpo statuario e dalle spalle larghe. Aveva capelli corvini e occhi color cobalto, profondi e penetranti come il mare, infine, sulla schiena aveva due ampie ali piumate nere come la notte.
Improvvisamente, arrivato al ponte, in mezzo ai folti alberi dai candidi fiori, Endymion si accorse della presenza di qualcuno.
Arrestò la sua cavalcata e fu allora che la sentì, una voce cristallina, soave, proveniente dalle rive della grande cascata vicina al ponte.
Il principe degli Akuma rimase come stregato da quella voce che si diffondeva nell'aria trasportata dal vento.
Era certo che si trattasse di un Tenshi.
Scese da cavallo e proseguì a piedi in mezzo a quella distesa di alberi; arrivato sulle rive del lago, in mezzo a quello specchio d'acqua limpida la vide.
Era la creatura più bella che avesse mai visto.
Non era un angelo come gli altri, era diversa; la sua bellezza non era minimamente paragonabile a quella degli altri angeli, soprattutto di quelli che si era divertito a sedurre per il semplice gusto di farlo.
Per non parlare della sua voce; ne era completamente ammaliato.
Ma che cosa mi sta succedendo? Cos'è questa strana sensazione?”
Non appena la canzone terminò l'angelo aprì gli occhi, che fino a quel momento erano rimasti chiusi.
Solo allora, Serenity si rese conto di essere osservata.
Osservò il giovane Akuma, perdendosi nei suoi occhi cobalto; non provava timore, anzi, i suoi sentimenti erano completamente diversi.
Aveva visto molti Akuma in passato, ma nessuno poteva essere paragonato a lui.
I suoi occhi sono così profondi... ma cosa mi succede? Cos'è questa strana sensazione?”
Serenity si avvicinò di più alla riva e sorrise dolcemente al giovane
«Buongiorno» gli disse semplicemente.
"Chissà che cosa ci fa uno come lui in un posto del genere, che io sappia questo non è posto frequentato dagli Akuma”
Endymion rimase in silenzio, senza distogliere lo sguardo da lei, come se avesse paura che potesse svanire da un momento all'altro.
"Sista facendo tardi, gli altri Arcangeli si staranno chiedendo dove sono finita”
Serenity si librò in aria, era giunto il momento di andare, altrimenti rischiava di fare tardi alla riunione, ma qualcosa di inaspettato la colse di sorpresa.
"Non può scappare così”
Endymion l'aveva prontamente fermata prendendole la mano.
Quel contatto provocò in entrambi una sconosciuta e piacevole sensazione di tepore.
«Vieni spesso qui al ponte?»
La sua voce è così profonda...”
«Ad ogni assemblea» rispose Serenity
«Allora ti aspetterò qui dopo la prossima assemblea estiva»
Serenity non rispose, si limitò a donargli un dolcissimo sorriso che fece capire al figlio di Satana che lei lo avrebbe aspettato.
Infine, con la promessa di rivedersi la stagione successiva, i due giovani si separarono; Serenity raggiunse in volo gli altri Arcangeli, mentre Endymion rimontò il sella al suo cavallo e raggiunse al galoppo suo fratello.


In quel momento pregai i quattro elementi
di far passare in fretta quella Primavera che,
per la prima volta, mi sembrò gelida,
se confrontata al calore della Sua mano...




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