fleur du mal
F l e u r d u m a l
E,all'improvviso,l'equilibrio si spezza e le porcellane cosí meticolosamente disposte vanno in frantumi.
Quando la bestia ha finito, è silenzio.
Si leva senza far rumore dall’ultima carcassa su cui ha banchettato
Più che una caccia, è stata una strage.
Un po’ forse ansima; le loro anime erano indigeste.
" Bocchan "
Il volto di Ciel é una maschera di ansia febbrile. Di
trepidazione palpitante,tumultuosa, di urla frenate contro le labbra
innaturalmente strette.
L'occhio scoperto é sgranato su un terrore o un piacere senza nome.
"Nutriti"
Ciel non trema.
Lo guarda.
Non osa respirare.
I vestiti sono ridotti a brandelli, il torso è completamente
nudo e gonfio.Sotto la pelle eburnea schizzata di rosso
s’indovina il disegno perfetto dei muscoli ancora tesi. Lui
è la morte e attorno a lui imperversa la morte,Ciel lo sa, lo
sente: perchè sale, orrido effluvio, dalle viscere sparse
sull’erba, dalle falangi ancora tese ad afferrare una salvezza
che non sarebbe giunta, dalle bocche spalancate sull’abisso. Ma
un sapore piú intenso gli sale prepotentemente alle narici, il
sapore di Sebastian, il sapore del suo volto sfilato, dei capelli
corvini al vento e dell'impressione di selvaggia scompostezza che
gli annoda la gola e gli asciuga la bocca, sì, la bocca, il modo
in cui quelle labbra si stringono per lasciar passare gli ansiti, e le
ciglia s'infrangono sotto gli occhi cremisi...
"Non mi hai sentito?"
Ciel non trema.
Perché arriva un punto, nella caccia, in cui la frustrazione
dell'ignoto consuma la preda;é fuggita per troppo tempo:ora, la
veritá la ossessiona.
Il tempo incombe, scivola fra le mani.
Gli occhi di brace di Sebastian, fissi su quella figura inerme,
sfavillano voraci per un istante solo, prima che un battito delle
palpebre ne ricomponga il contegno servile,impossibile.
Ciel la sente, per la prima volta, la seduzione implacabile e incofessabile del male.
...
Il titolo nasce da un'analogia ingiustificabile partorita
dalla mia mente, dato che troppo poco ne so ancora sull'argomento. La
storia nasce da un collage di pensieri sparsi e altrimenti inservibili.
L'effetto spezzato ottenuto era quello desiderato.
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