FMA: FullMetal Alphabet
#01
Personaggi: Edward
Elric, Alphonse Elric, Trisha Elric, Van Hohenheim.
Ambientazione:
Resembool,primavera 1903
Intro:
“Mamma…Cos’è
l’alchimia?”
A
for Alchemy
“Perché
papà non viene con noi al fiume?”
“Deve studiare
tesoro…Per diventare ancora più bravo con
l’alchimia…”
“…”
“…”
“Mamma…Cos’è
l’alchimia?”
Trisha si
voltò verso il figlio più grande che camminava al
suo fianco, stringendo un lembo di stoffa del suo vestito turchese.
Edward la guardava con un’espressione di sincero interesse
dipinta nei grandi occhi colore dell’oro ed attendeva una
risposta.
“Bhe…Vediamo…L’alchimia
è una cosa potente, che se viene usata da persone buone
aiuta la gente, ma se viene usata nel modo sbagliato può
fare molto male…”
“E’
come una magia?”
“Si, diciamo
di si…Ma ora non pensarci, vai ad insegnare ad Alphonse come
si nuota”
…
Quando si ha quattro
anni essere curiosi è normale. Edward era un bambino normale
ed in quanto tale, moriva dalla voglia di saperne di più su
quest’alchimia.
Una sera, dopo che
Trisha ebbe dato il bacio della buona notte a lui ed ad Alphonse, Ed
sgattaiolò furtivo attraverso il piccolo corridoio che
separava la camera dei due fratelli dallo studio del padre e,
silenziosamente, si appostò dietro la spessa porta di legno
semiaperta. All’interno della stanza scorse la schiena del
padre, curva su pile di appunti e tomi giganteschi.
Edward si stava
chiedendo cosa ci fosse di così magico nello stare col naso
appiccicato a quei libroni, quando il padre si alzò dalla
sedia e, curvatosi a terra, tracciò un cerchio con
all’interno una composizione di triangoli simile ad una
stella ad otto punte. Successivamente vi versò sopra della
sabbia, poi poggiò le mani sul cerchio, che si
illuminò all’istante, lasciando il piccolo Ed a
bocca aperta. Quando la luce cessò, al posto della sabbia,
in mezzo al cerchio, era apparso un calice che suo padre aveva appena
preso in mano e riempito con del vino che aveva sul tavolo. Edward non
riusciva a credere ai propri occhi: suo padre era una specie di mago!
Doveva assolutamente dirlo a tutti! Corse in camera sua e di Alphonse e
si fiondò sul letto del fratello.
“Al,
Alphonse svegliati!!! Papà è un
mago!!Papà è un mago!!”
“…Yawn…Cosa
dici fratellone…? Lasciami dormire!”
“No, no!
Devi venire a vedere!!”
Così Edward
trascinò Alphonse (ancora mezzo addormentato) davanti allo
studio del padre, dove entrambi si misero a sbirciare.
“Io non vedo
niente di magico, fratellone…Ho sonno, torniamo a
nanna?”
“Aspetta,
Al…Guarda, guarda!!”
Ora Hohenheim aveva
tracciato un altro cerchio, simile a quello di prima, ma questa volta
vi aveva messo al centro un pennino che si era spezzato.
Ripeté le stesse azioni della volta precedente, e quando la
luce cessò il pennino era di nuovo intero.
Alphonse era sorpreso
fino al midollo.
“Ma
è…è…Una magia!!!”
“Cosa ti
avevo detto?!”
Al era raggiante.
“Dobbiamo
dirlo alla mamma e a Winry e alla zia Pinako!!!
“La mamma lo
sa già! E’ lei che mi ha detto che papà
è un alchimista!”
Alphonse
guardò Edward interrogativo.
“E
cos’è un alchimista?”
“Beh…Hai
visto anche tu…E’ una specie di mago… E
l’alchimia è una specie di
magia…”
“Allora da
grande voglio fare l’alchimista!”
“Ma la mamma
ha detto anche che se l’alchimia la usa gente cattiva fa male
alle persone…”
Al tacque un momento,
riflettendo sulle parole del più grande.
“Noi non
siamo cattivi, vero fratellone?”
Edward
guardò Alphonse, serio, poi sorrise e gli
scompigliò i capelli.
“No che non
lo siamo!”
“Allora va
tutto bene! Da grandi saremo alchimisti e aiuteremo tutti
quanti!”
I due
bambini tornarono nella loro cameretta, felici e soddisfatti.
Non si erano accorti
che Trisha si era svegliata a causa del loro parlottare e che aveva
sentito tutto ciò che avevano detto.
Ora era appoggiata
allo stipite della camera da letto dei due fratelli e li osservava
dormire sereni con un mezzo sorriso sul volto.
“Li hai
sentiti anche tu, vero Trisha?”
La donna si
voltò, richiamata dalla voce del marito.
“Si”
“Forse
sarebbe il caso di dire loro la verità
sull’alchimia… Magari non è il caso che
si facciano idee sbagliate…”
Trisha scosse
dolcemente il capo.
“Non ce
n’è bisogno, caro…Sono solo dei
bambini…Lasciali sognare ancora un
po’…”
“Come vuoi,
Trisha…”
Dopo un momento di
silenzio Trisha guardò il marito negli occhi.
“Tesoro…Se
parlare con loro dell’alchimia vi farebbe passare
più tempo insieme…”
Hohenheim si
irrigidì un poco.
“Vedremo,
Trisha…Io torno ancora un po’ nello
studio…Non serve che mi aspetti
sveglia…Buonanotte…”
Hohenheim diede un
veloce bacio alla moglie, evitandone lo sguardo deluso, per poi tornare
nella sua stanza.
Trisha
guardò il marito sparire nel suo piccolo mondo separato. Poi
sospirò, chiudendo la porta della camera di Ed e Al.
Nel sonno Edward
sorrideva ed ogni tanto balbettava qualche frase sconnessa.
“…Mamma…Winry…
Zia… Chiamate papà... Voglio fargli
vedere…Come siamo bravi, io e Al…”
END
NOTA
DELL’AUTRICE:Salve a tutti!! Io sono nuova di qui e questa
è la frima fic che pubblico!! Fatemi sapere cosa ne
pensate!!!!
KISSU e alla prossima
ADF
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