Prompt
di piscina
di prompt: Saint Seiya, Seiya&Marin, "Non mi serve
avere il
tuo sangue per essere tua sorella"
A voi
che leggete, vi invito a fare un salto sulla community e a joinare,
abbiamo dei prompt bellissimi e vi invito anche a passare sul
mio Livejournal a questa pagina e a lasciarmi dei bei prompt
di Saint Seiya da fillare, potete lasciarli anche se non siete
registrati :3
Note a
fondo pagina.
When
water is thicker than blood
Seiya
ha cercato sua sorella per tutta la vita. Non ricorda nemmeno
più bene il
momento esatto della loro separazione e sicuramente non ha memoria
più come
fosse la sua vita prima. Rammenta nottate trascorse al telefono, viaggi
in
angoli remoti di città sperdute tra Tokyo e Osaka, fino in
Hokkaido, ricorda
orfanotrofi e vaghe scuse da parte di direttrici dispiaciute nel dargli
l’ennesima delusione.
E
poi ricorda di essersela improvvisamente ritrovata davanti, ricorda
Marin che
spinge verso di lui questa ragazzina dagli occhi profondi, con i
capelli
scompigliati e le guance rigate di lacrime, ricorda la sua voce che lo
chiama e
che gli chiede: «Seiya, sei davvero tu?»
Ora,
dopo settimane, la felicità di quel momento è
stata rimpiazzata da una
sensazione amara che il giovane cavaliere di Pegaso non sa riconoscere;
vede
sua sorella muoversi veloce nella stanza, l’ascolta parlare
di una religione
che non condivide, sopporta le sue lunghe prediche sulla pace e
sull’importanza
di porgere l’altra guancia, finge di non essere seccato
quando viene
rimproverato o quando si sente dare ordini.
Forse è per questo che passa più
tempo possibile fuori di casa, a villa
Kido o, addirittura, al grande tempio, in Grecia. Sa che il legame con
sua
sorella non può essere smentito, è un legame
sancito dal sangue e dalla carne,
è un legame che ha cercato per anni e che non può
e non deve respingere ora; ma
Seiya sa anche che le donne della sua vita sono altre, sono tre e
ognuna di
loro gli ha cambiato l’esistenza e ha rappresentato
– e rappresenta ancora –
una parte di lui che non vuole negare e non vuole cambiare.
Ne
ha parlato con Marin una volta.
«Fatico
molto» le aveva detto «a trovare un posto nel mio
cuore per Seika, l’ho cercata
per tutta la vita e solo ora mi rendo conto di non conoscerla affatto,
di
ricordare una persona diversa. Nel mio cuore ci sono dei volti, volti
di donna:
c’è Shaina, a cui va il mio amore,
c’è Saori, a cui va la mia lealtà, e ci
sei
tu, che sei stata mia mentore e hai ricoperto il ruolo di sorella molto
più di
quanto non abbia mai fatto lei. Credo che una parte di me ne fosse
convinta,
avevo iniziato a credere di essere io tuo fratello, avevo iniziato a
credere di
essere sangue del tuo sangue, ma alla fine mi sbagliavo. E ora fatico a
trovare
la forza per accettare questa sorella che non sconosco».
Marin
aveva scosso la testa con fare materno e gli aveva appoggiato una mano
candida
sulla spalla: «Seiya, un giorno riuscirai a capirla, proprio
come sei riuscito
a capire Shaina, proprio come sei riuscito a capire Saori. Per quanto
riguarda
me, io sono qua e sappi questo: non mi serve il tuo sangue per essere
tua
sorella».
Poi
gli aveva accarezzato una guancia e lo aveva lasciato lì,
seduto sulle scale
dell’anfiteatro deserto, a pensare a quelle parole con un
sorriso sul viso.
Note: so che il
momento della reiunion
tra Seiya e Seika non è andato esattamente in questo modo,
ma io me lo immagino
così. O almeno immagino sarebbe andata così se
Seiya non fosse stato trafitto a
morte, o a quasi morte o quello che gira a Kurumada quando si
alza la
mattina (visto che cambia sempre idea).
Inoltre
non è specificato da nessuna parte che Seika sia cristiana,
ma siccome è
cresciuta in Grecia perché ha deciso di gettarsi
in un crepaccio,
dimostrandoci che è a tutti gli effetti la sorella di
Pegasus e perdendo così
la memoria, ho pensato che fosse stata trovata da una
famiglia del luogo e
cresciuta secondo le tradizioni locali, quindi non cristiana cattolica,
ma
ortodossa, e comunque appartenente ad un culto diverso da quello di
Seiya che
combatte per Atena e che, quindi, nel mio headcanon è
pagano. Quello che vorrei
sottolineare qui è che è facile per Seiya dire
“Rivoglio mia sorella, perché è
la mia famiglia”, ma lo è davvero? Alla fine non
la vede da quanto, otto anni?
E in questo periodo di tempo è cresciuto e la sua vita si
è intrecciata
indissolubilmente a quella di altri, ha trovato dei nuovi fratelli, un
nuovo
nucleo di persone che ha formato la sua nuova famiglia. Ora che ha
ritrovato
Seika io non credo, e sinceramente non voglio credere, che sia
così semplice legare
con questa sorella così a lungo perduta, perché
anche se hanno lo stesso
sangue, lei rimane comunque un’estranea.
Per
quanto riguarda il titolo Blood is thicker than water è un
proverbio che significa
che i legami di sangue sono più intensi e più
importanti dei legami con gli
amici, coi conoscenti, con persone che non fanno parte del nucleo
familiare.
Ovviamente è un modo di dire e non una verità
universale, ma trovavo che in
questo contesto fosse particolarmente calzante e molto più
incisivo dell’italiano.
Sono abbastanza stupita io stessa di avere scritto questa flash
perché di base non amo troppo i bronze e soprattutto non amo
Seiya, ma, insomma, ogni tanto è giusto ricordarsi che
esiste.
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