We can work it out

di QUEEN S OBLADIOBLADA
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Era appostato dietro un grande albero,stava scrutando un altro ragazzo,suppergiù della sua stessa età,forse poco più piccolo,gli dava le spalle quindi non poteva vedere il suo volto,ma nonostante questo sembrava molto sprovveduto,forse era nuovo da quelle parti,sicuro,non si sarebbe mai spinto altrimenti in quel quartiere alle tre di notte.
Lo sprovveduto passeggiava in un quartiere malfamato,e l'altro ragazzo,quello nascosto,aveva potuto notare che era passato lì proprio nel momento in cui due gruppi di uomini stavano contrabbandando della droga.
Si era trovato nel posto sbagliato nel momento sbagliato,e di sicuro loro lo avrebbero trattato non poco male per quello che aveva appena visto.Lo avrebbero potuto pistare di botte,nelle migliori delle ipotesi,ma sarebbe anche potuto finire all'ospedale,o finire a far parte di quella banda di criminali.
Ma al ragazzo agguattato dietro l'albero,non importava nulla,ormai l'aveva preso di mira,e sarebbe riuscito nel suo intento.
Con uno scatto felino corse verso di lui allungò una mano e gli sfilò il portafoglio dalla tasca.Sembrava abbastanza pieno,forse era uno di quei figli di papà viziati che andavano senza cura in giro con un mucchio di soldi dietro.
Il derubato fu colto di sorpresa,e si girò di scatto,l'altro così,potè vedere il flash del suo volto.
Doveva scappare,più veloce della luce,non era preoccupato,sapeva che il suo piano sarebbe andato a buon fine ed era sicuro che il povero ragazzino non lo avesse visto in volto perchè troppo distratto.
Il derubato gli correva appresso,non proprio con la stessa agilità,corse e lo rincorse,fino a che non arrivarono al centro del piccolo paese,dove a quell'ora era stracolmo di ragazzi e ragazze,e rispetto al bruttissimo quartiere dove era stato poco fà,si sentiva più al sicuro,anche se,ormai era un dato di fatto,non avrebbe più rivisto i suoi soldi e il suo portafoglio.
Ma si sbagliava,il ladro tutto ad un tratto si fermò e gli rilanciò il portafoglio.Il ragazzino sbalordito,non capì il gesto,insomma....il ladro era agilissimo e aveva acquistato molta strada rispetto a lui,ce l'avrebbe fatta di sicuro,e allora perchè rilanciargli il bottino?
Si era pentito?O c'era un altro motivo?
Qualunque esso sia stato,egli non riusciva a capacitarsene.Rimase imbambolato per un po' in mezzo la strada,fissando il teppistello pentito correre via,fino a che non scomparve nella linea d'orizzonte,allora si decise di rientrare nella sua nuova casa situata in questo sconosciuto e pericoloso luogo sperduto dal mondo ma non senza il suo portafogli.

Il ladro finalmente giunse nella sua casa e suonò con insistenza petulante il campanello,il portone si aprì e il ragazzo misterioso rientrò.Lo stava aspettando un altro ragazzo più piccolo:
-Hey John,pensi che potrai fare le ore piccole per sempre e spassartela con la prima che capita ogni notte sperando che ti aspetti sveglio???
-Zitto George,non me la sono spassata,e vai a dormire che domani abbiamo molto lavoro da fare!
-UUUU non se l'è spassata?no?Se se,zitto vallo a dire al vicino di casa cretino,solo perchè hai ventuno anni,tre più di me e io sono il tuo dipendente pensi di potermi trattare così,con questa aria di sufficienza?
Nessuna risposta arrivò alle orecchie del povero George,John,il "ladro" se così si può chiamare,era sprofondato nel sonno,e niente lo avrebbe destato,nemmeno l'isteria di George.




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