Uzu no Hina

di alicejoyparish
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- Akiko...! AKIKO! Oh Kami grazie! Non ti preoccupare...è tutto passato...è tutto ok



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Bene. Un tavolo. Comune. A cui tutti i ninja siederanno. Una bella trovata pacifica questa, dopo quanto è successo nella cappella per la preparazione della cerimonia. Io e Daisuke insieme ai nostri compagni siedevamo vicino a quelli della Nuvola, più in là si trovava la Roccia, circondata dalla Foglia e dalla Sabbia e, grazie ai Kami, lontani dalla sottoscritta. Mi infastidiva non poter rispondere come volevo alle loro sfacciataggini, dal momento che erano davanti agli occhi di tutti e soprattutto i miei! Non è normale vedere due imbecilli che parlottano tra loro e poi si mettono a ridere guardando nella mia direzione senza poter far nulla a riguardo! Stritolai la forchetta e la mano di Daisuke fu prontamente sulla mia. Ci scambiammo una rapida occhiata, la mia cercava appoggio e la sua diceva di restare calma.
Il pasto fu abbastanza silenzioso, ma era palpabile la tensione che scaturiva da anni e anni di attriti che i vari villaggi avevano accumulato gli uni con gli altri. Fortunatamente trovai molto piacevole e fonte di distrazione la conversazione con i ninja di Kumo, che, nonostante fossero tutti di corporatura massiccia (comprese le donne), si rivelarono di buon senso e di grande acutezza. Scoprii che Bee-sama era la "guardia del corpo" e braccio destro del Raikage e che tutti i suoi allievi ricoprivano ruoli ninja di prestigio. Mi descrissero il loro villaggio come un'oasi in mezzo ad un arido e secco altipiano, le loro usanze e alcune vicende della guerra che avevano reso Bee così famoso, oltre al fatto di essere una forza portante.

- Ma dimmi Akiko- disse Rua, l'allieva bionda e formosa di Bee- perché ora non ci racconti di Hina?

- Non c'è molto da dire...è un paese di figli di...- stava dicendo un ninja di Iwa, un ragazzino senza apparenti qualità di rilievo eccezion fatta per una lingua lunga

- Adesso basta!- dissi alzandomi e sbattendo con forza le mani sul tavolo- perché non ci allontaniamo e sistemiamo la faccenda una volte per tutte?

Daisuke, stranamente non fece nessuna espressione contrariata mentre tutto il resto del tavolo era perplesso.

- Non vedo l'ora principessina...metterò fine alla tua espressione di superiorità una volta per tutte

- Bene allora! Il vincitore potrà imporre un veto allo sconfitto e a tutto il suo gruppo- dissi nel mio miglior tono di sfida

- Ci sto begli occhioni! Kankuro di Suna ci farà da arbitro, si sa che voi di Hina avete sempre voglia di barare- disse il ragazzo che aveva insultato gli abitanti del mio villaggio, pavoneggiandosi davanti ai suoi compari.

Strinsi le mani a pugno e ci allontanammo verso un campo di allenamento seguiti da tutti gli occupanti del tavolo. Kankuro in qualità di arbitro, in realtà, doveva solo assicurarsi che uno non uccidesse l'altro e di porre fine al combattimento in caso uno si fosse fatto prendere dalla foga. Il mio avversario, subito dopo il segnale d'inizio dell'incontro, mi si scaraventò addosso colpendo senza precisione, più spinto dalla rabbia che da altro. Schivai abbastanza facilmente tutti i suoi colpi e decisi di studiare per bene la situazione: sebbene fosse un jonin, non sembrava possedere abilità peculiari, era discreto nel corpo a corpo e non era forte nelle arti illusorie; dal momento però che non volevo svelare le mie tecniche di combattimento ai quattro venti, optai per un'immobilizzazione vecchia maniera, disarmo e kunai verso un punto vitale.

- Sei solo capace di schivare colpi? Bambolina mi stai facendo arrabbiare

In quel momento usai il braccio come esca, l'idiota ci si catapultò senza neanche pensarci due volte e lì ebbi la mia entrata: disarmai il ninja e presi il kunai con una mano, il braccio che aveva fatto da esca mi servì come perno per oltrepassare l'idiota, portarmi alle sue spalle, immobilizzare entrambe le braccia e puntare il kunai verso la sua carotide

- L'incontro è stato vinto da Akiko di Hina- dichiarò Kankuro, ma io lo tenni ancora un'altro pò nella mia presa.

- Bene Iwa- dissi lasciando il ninja che tornò verso il suo gruppo, che aveva tutta l'aria di essere scontento- d'ora in poi non una parola su Hina ed i loro ninja

Lancia il kunai che avevo in mano ai piedi di uno di loro, come gesto deterrente per scoraggiare un'eventuale ripensamento. Vidi gli sguardi amareggiati dall'imposizione ma, non saprei dire perché, sapevo che avrebbero mantenuto la parola.
Poi sentii una specie di ronzio nelle orecchie, che diventava sempre più forte fino a risultare l'unico rumore.


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-Akiko come ti senti?

Mi tirai su a sedere e cercai di fare mente locale di ciò che era avvenuto: il rumore assordante, forse avevo urlato. Ricordavo la sensazione fastidiosa e pungente del brecciolino sotto le ginocchia, la testa che pulsava e che solo le mie mani strette contro il cranio potessero evitare di farla andare in mille pezzi. Dopo tutto aveva assunto dei colori sfocati, rumori mischiati e incomprensibili fino al buio e al silenzio. Ora mi trovavo nella mia camera e Daisuke mi guardava aspettandosi una mia risposta. Il fatto è che non sapevo cosa dire

-Cosa è successo? Mi ricordo solo un rumore assordante nelle orecchie

-A dire il vero speravamo che fossi tu a darci una spiegazione di quanto accaduto poco fa- disse una voce che proveniva da un'angolo buio della stanza.

La figura si fece a mano a mano più avanti e più nitida: era una donna sulla quarantina, con lunghe code bionde che le scendevano fino al seno prosperoso, occhi di un azzurro tagliente e di un'acutezza che conoscevo già.

- Immagino sia stata lei quinto Hokage a curarmi- dissi rivolgendomi all'erede Senju.

Fece un cenno a Daisuke che tuttavia non accennava ad andarsene

- Giovanotto devo controllare la tua compagna di team. Preferisci che peggiori per una complicanza che per tua cocciutaggine non ho potuto valutare?- a quel punto Daisuke non poteva ribattere e, lanciandomi un'ultima occhiata ammonitrice, si richiuse la porta alle sue spalle.

- A dire il vero Akiko non c'è stato molto da curare...sebbene tu abbia probabilmente sviluppato un'ematoma che è andato a comprimere una parte considerevole dell'encefalo per provocare sintomi di quell'entità. Eppure, dagli esami che ho fatto, risulti sana come un pesce. Non ho mai conosciuto qualcuno in grado di...ma non mi stupisce nemmeno che si tratti di te- dissse concludendo con un sorriso enigmatico

- Chi altro sa di preciso cosa è accaduto?- chiesi.

- Beh sai, nemmeno io so di preciso cosa è successo, ma non intendo fare parola con nessuno delle mie supposizioni. Vorrei solo un piccolo favore da parte tua- disse sedendosi su una piccola poltroncina accavallando le gambe, guardandomi dritto negli occhi, quel tipo di sguardo penetrante che era solita fare- non so se sai il motivo per il quale l'alto sacerdote ci ha convocato qui: vuole mandare delle squadre ninja a recuperare un oggetto mistico particolare, ma intende mandare squadre miste- disse sottolineando l'ultima parola

- Miste?- domandai inarcando un sopracciglio

- Ninja di diversi villaggi in un'unica squadra. E vorrei che tu- disse indicandomi- facessi parte della mia.

- Se sono miste e scelte dall'alto sacerdote, dal momento che nemmeno tu sai di cosa si tratta di preciso Tsunade, immagino che non hai il potere di costruirti una squadra intera.

- Infatti mi basta solo che tu stia con un particolare elemento del mio entourage. Credo che tu lo conosca già...il suo nome è Naruto Uzumaki, ti suona familiare?- a quel nome quasi sussultai. Ma cosa aveva in mente?

- E di preciso cosa dovrei fare una volta in squadra con lui?

- Confido nella tua intelligenza Akiko...so che capirai da sola il compito.




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