Still
Miss You...
Sono
già trascorsi così tanti anni da quando è
successo, da quando mia madre è morta.
Non
mi capacito ancora di questa cosa perché sembra ieri che mi
accompagnava a scuola tutta felice ed allegra, o quando diede alla
luce mio fratello.
Sono
trascorsi sette anni. Lunghissimi, estenuanti, perché
nonostante io faccia il cazzone di prima categoria e mi diverta da
matti praticamente ogni notte, soffro ancora per questa perdita che
mi spezza il cuore in due.
Fisso
la sua lapide chiara, immersa in una coltre bianca, la neve soffice
caduta in questi giorni freddi fa sembrare il tutto un po' meno
triste; al cimitero ci sono pochissime persone e quelle presenti di
certo non sono anziane perché con una temperatura simile non
sopravvivrebbero nemmeno coperti con dieci maglioni e cosparsi con
grasso di balena.
Ho
portato un mazzo di fiori a mia madre, come faccio ogni anno.
Come
ogni fottuto anno piango in questo giorno così maledettamente
triste per me e la mia famiglia; me la ricordo ancora prima che la
malattia la portasse via, mentre mi accarezzava una guancia e mi
diceva di volermi bene, di badare a mio fratello e mio padre.
Mi
ricordo quante lacrime versai quel giorno.
Mi
ricordo quanto soffrii in quei giorni.
Ma
ricordo anche di come uno dei miei band-mates mi stette talmente
accanto da farmi perdere la testa; da poco avevo chiuso una relazione
decennale con una ragazza ma lui riuscì ugualmente a fare
breccia nel mio cuore.
Non
ho mai pensato all'amore sotto forma di sesso, per me uomo o donna
non esiste, l'affetto che si prova per una persona è unico,
imprescindibile e nessuno può permettersi di giudicarlo
catalogando addirittura la gente con odiosi e razzisti appellativi.
“Ehi..”
- Teppo mi affianca sfiorandomi il braccio.
“Ciao”
- rispondo guardandolo veloce e sorridendo debolmente. Sapevo sarebbe
venuto.
“Da
quanto sei qui?” - chiede a bassa voce.
“Quasi
un'ora..” - rispondo sospirando esausto; sono in contemplazione
davanti alla lapide di mia madre da molto tempo.
“Torniamo
a casa, Timo” - me lo sussurra all'orecchio.
Fisso
la lapide con inciso il nome di mia madre, per un ultimo istante,
prima di stringere la mano al mio ragazzo e tornare nel nostro
appartamento.
Per
sentirmi meno solo, è lei che mi ha regalato questa relazione
con il mio tastierista, ne sono sicuro.
Grazie
mamma.
Note
della Amy:
Non
ho molto da dire.
Ieri,
14 dicembre 2014, era il settimo anniversario della morte della mamma
di Jason.
Con
questa ff non voglio offendere lei, né Jason, né Lauri,
né alcun familiare dato che è una cosa molto importante
e direi anche, intima.
Non
scrivo a scopo di lucro, i personaggi non mi appartengono ed è
tutto frutto della mia mente.
Mi
dispiace Jas.
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