AMORE FRATERNO
Eccovi su di un colle a scrutare l'orizzonte.
E' così bella la natura, pensate.
Siete cyborg credete e dimostrate di esser forti, ma i realtà sotto l'involucro fatto di circuiti, si nasconde un cuore ancora pulsante.
In qualità di cyborg creati su base umana, restate impotenti dinanzi al destino che vi è stato assegnato.
Era da poco terminato l'inverno quando assieme a tua sorella, decidesti di andare a fare un pic-nic nella radura vicno casa vostra.
Eravate consci che sarebbe potuto essere uno degli ultimi giorni di primavera, violevate godervelo prima che arrivasse il gelo.
Ci andavate molto spesso, amavate la natura fin da quando pronunciaste le prime parole.
All'ora anche se vi sovrapponeste, non riuscivate a totalizzare un metro di altezza.
In quell'area verde vi erano molti arbusti alquanto alti e robusti, a popolare quell'incantevole luogo vi erano animali comuni dei boschi come scoiattoli, cerbiatti dagli occhi dolci, opossum, insetti, procioni dalla nera purigine mascherina, conigli, volpi, e se si andava in silenzio si potevano scorgere da lontano un brnco di lupi, e qualche altro lupo solitario.
Erano appena le 16:00 quando vi avviaste con passo lesto e gioioso verso la radura poco distante.
Sembrava un giorno qualunque eppure c'era qualcosa di strano...il destino vi aveva riservato una sfida.
"Ecco guarda, quello sembra un buon posto per fare un pic-nic."dicesti tu ragazzo dai capelli corvini e occhi cerulei.
"Si, lo penso anche io fratellino." rispose la bionda ragazza che poteva essere paragonata a Barbie per la sua bellezza.
Allora vi sedette sotto quella splendida e verdeggiante quercia che vi permetteva di restare un po' all'ombra e un po' al sole.
Cullati dal vento.
C'erano molti fiori percio' decidesti di metterne uno lilla tra i capelli dorati di tua sorella affinche' i suoi occhi azzurri come l'ampia volta del cielo potessero risaltare; pensavi "ma lei è davvero mia sorella? Insomma sembra uno splendido angelo. Sono molto geloso ".
Erano di una bellezza che stravolge e confonde.
Qualsiasi uomo sarebbe caduto ai suoi piedi , ma mentre lei cercava il suo tanto atteso principe azzurro, tu ragazzo, non meditavi molto su ciò e anzi cercavi solo del divertimento.
Così diversi eppure così uguali.
"Mangiamo? Ho una fame lupina" dicesti massaggiandoti la pancia vuota, lei ti sorrise in modo dolce e incominciaste finalmente a pranzare.
Avevano un bel rapporto fraterno , lei dipendeva da lui e viceversa lui da lei.
Riassunto in una sola parola , erano :inseparabili.
Entrambi erano gelosi l'uno dell'altra, si amavano, si trattavano come degli amici si raccontavano storie, ridevano, condividevano paure, ansie , si davano consigli.
Col passare degli anni infatti il loro legame fraterno s'era intensificato .
Diventò sempre più forte con l'avanzare degli anni, indissolubile.
Le 18:00 scoccarono in fretta era l'ora di tornare a casa, quando tu sentisti un rumore provenire da dietro i cespugli così impavidamente decidesti di proteggere tua sorella.
"Lazuli andiamo si è fatto tardi" disse cercando di non farle percepire il suo turbamento.
Quel rumore ti aveva intimorito.
Il bosco oramai era divenuto buio, e d'untratto si era anche messo a nevicare.
La neve bianca propio come la vostra pallida e chiara carnagione.
Purtroppo non facesti in tempo a pronunciare quella frase che da quelle fronde spuntarono 2 uomini ,il più anziano aveva lunghi capelli bianchi , corporatura esile e portava degli orecchini d'oro circolari anche l'altro uomo l'indossava; quest'ultimo era molto grasso, pelato e soprattutto aveva la pelle estremamente bianca.
Alla loro vista decidesti di prendere tua sorella per il polso e iniziaqsti a correre a perdi fiato facendo attenzione a non scivolare sulla morbida neve, morbida e affievolita come i vostri ricordi.
Eravate spaesati e confusi, poi all'improvvsio, vi fu il buio totale.
Nero, oscuro, profondo, impenetrabile buio.
Vi avevano sedato e trasportati in un laboratorio.
"Dove sono? Perchè sono in mutande? E cosa sono queste notizie e immagini che continuano a passarmi per la testa ininterrottamente?" ti chiedevi.
Eri agitato e spaventato così decidesti di alzarti da quello scomodo lettino .
Notasti che sulla scrivania di quella camera poco illuminata e fredda vi erano dei vestito così decidesti di indossarli, dopo esserti vestito iniziasti a percepire una strana sensazione, come se ti mancasse qualcosa.
D'un tratto entrò un uomo dai vaghi lineamenti.
Non riuscisti subito a riconoscerlo, ma percepivi un nonsochè di strano osservandolo.
"Ciao e ben svegliato Cyborg numero 17, io sono il Dottor. Gelo il tuo creatore.
Per qualche giorno ti sentirai strano, ma non temere tutto ti sarà più chiaro tra qualche ora.
AH! dimenticavo tua sorella potrai vederla tra qualche giorn .
Noto che ti sei gia' vestito, adesso devo andare a dopo C17!". con tono saccente e arrogante si presentò, lasciando trapelare il suo entusiasmo e al contempo stupore nell'aver visto una delle sue creazioni prender vita.
"C17!? Ecco come mi chiamo. Eppure mi pare strano come- balbettasti- come se non fossi io ..." Ti guardi allo specchio nella vana speranza di trovare una spiegazione logica a tutte le tue domande ma finisci con il confonderti ulteriormente le idee.
Poi rifletti sulle parole che ti ha detto il dottore...
Eri giunto ad una sola deduzione logica in tutto quel trambusto che avevi nella mente, ovvero che LEI ti avrebbe saputo aiutare.
Esattamente non sapevi neppure chi dovessi cercare, solo mammifero di genere femminile, ecco un'utile e non informazione.
Poi meditasti a lungo nei giorni he passarono.
Giungesti ad una conclusione poichè nelle vari scartoffie ritrovate nel laboratorio dove ti rilegava, trovasti alcuni appunti su di te e su un essere di genere femminile.
Ecco, d'un tratto sti si rinnovò il pensiero di doverla cercare.
"Ora ricordo tutto.
Io ero un umano .
Lui non è il mio creatore ma solo un assassino che ha rovinato la mia vita passata cancellandone il ricordo quasi totale.
Devo ribellarmi, ma prima dovrò fare in modo di sembrargli un tipo apposto.
Ma sopratutto, non voglio essere da solo..."
Finalmente dopo 3 lunghi giorni di test , il Dott.Gelo ti concede di passare del tempo con qualuno.
Te la presenta velocemente e in modo risolutivo, poi esce dalla stanza.
L'hai riconosciuta, è LEI.
La ragazza degli appunti.
Tua sorella, la tua amata sorella.
Passano 30 minuti prima che tu e lei possiate riconoscervi.
Vi abbracciate mentre alcune lacrime faticano ad uscire e a ricadervi sulla pelle e sugli ingranaggi.
Lapis e Lazuli si erano finalmente ritrovati.
"Mi scusi Dottor.Gelo ....quando avrà inizio la nostra missione? sa sono impaziente!" chiedesti tu, ragazzo corvino.
"Inizierà quando sarete pronti miei cari figliuoli, adesso dovete imparare ad ubbidirmi come fa C19."
"Mi scusi tanto ma noi non siamo solamente macchine per distruggere, non dobbiamo solo eseguire i vostri ordini , non siamo i vostri galoppini..." dicesti con tono pacato tu ragazza dai capelli dorati.
Il tuo sguardo ormai, è impietrito e più glaciale di quando eri una comune umana.
Ma ti è rimasto ben poco di umano adesso.
"Perciò vi ho cancellato una parte della vostra memoria, ma vedo che non è del tutto servito".
C17 cominciò ad alterarsi e quindi alzatosi di scatto, preso dall'ra funesta, prese per la gola il Dottor.Gelo, ma prima che potesse strozzarlo del tutto C19 spense sia lui che la sorella con un telecomando per poi riattivarli nuovamente dopo 3 lunghi anni.
Questi li avevano passati all'interno di una "teca",una sala d'ibernazione.
La criogenizzazione aveva anche i suoi lati positivi, anzi uno in particolare, seppur i vostri erano spenti e immobili, le vostre menti pensanti lavoravano senza sosta.
I peniseri si facevano strada nelle vostre menti portando rancori, rabbia, odio...
Avevate tutto il tempo per proggettare un piano per distruggere il vostro padre.
Molte volte restavi a chiederti ripetutamente perchè il destino vi aveva colpito, poi ti incolpavi.
Se solo avesse corso più forte, sarebbero riusciti a salvarsi.
Appena uscito dalla tua camera d'ibernazione lo uccidesti.
Ti sentivi libero finalmente, quel vecchio bastardo aveva rovinato la vostra giovinezza cancellandone i ricordi meritava dunque quella cruente fine.
Tutti questi pensieri balenavano nella mente di C17 mentre osservava lo stupendo spettacolo che gli donava la natura.
Troppi ricordi così decidesti di abbracciare tua sorella che era di fianco a te.
Lei ti guardò in un primo momento attontita subito dopo, ricambiò l'abbraccio e ti diede un bacio dolce sulla gote e tu le dicesti: "Ti adoro sorellina mia, non so cosa farei senza te. Perdonami... "
"Dovrei invece ringraziarti. Non devi scusarti, tu hai fatto il possibile. Fratellino, nessunno potrà mai dividerci"
I due si abbracciarono forte.
Cyborg o no, rimaneva comuque fratello e sorella , lei la sua regina lui il suo re, legati da un legame fraterno infinito...
ANGOLO DELLA PSEUDO-AUTRICE
Ho dovuto interamente riscriverla, tra lessico e punteggiatura inesistente, non so osa mi abbia addolorato di più.
Fu la mia seconda "opera" pubblicata, e prima one-shot.
Rimarrà una delle mie preefrite.
Spero sia di vostro gradimento.
By Wolf017
°Lascio un velo di mistero come fossi un forestiero°
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