Xmas
I'll be home for Christmas
Taiwan, 24
dicembre ore 21.00
POV Christian
Maledetti Taiwanesi del cazzo!
Proprio a Dicembre dovevano andare a chiamarmi per controllare e
firmare il contratto di collaborazione. L'Accordo di Programma, come lo
chiamano loro.
Ma, pignoli come sono, ci stiamo mettendo giorni, per stilare il
contratto definitivo.
E così siamo arrivati alla Vigilia di Natale, alla sera
della Vigilia.
Porca puttana!
Io avevo progettato di passare il Natale a casa con la mia famiglia:
con Ana, la mia dolcissima e bellissima moglie, e con i miei bambini,
il
mio Teddy che ora ha cinque anni e la mia piccola, tenerissima Phoebe.
E invece sono qui, relegato in questi uffici, insieme a gente che
è di un'altra religione e che, quindi, non sa cosa voglia
dire
il Natale. Soprattutto il Natale in famiglia.
Mi ricordo i miei Natali da bambino, con l'albero, le calze colorate e
tanti bei giocattoli. Oddio, questo da quando sono andato a stare con
mamma e papà, non prima.
Prima, quando stavo con Ella, il Natale era un giorno come gli altri.
Anzi, forse anche peggiore, perché il magnaccia sadico era
più sbronzo e quindi più bastardo e pervertito
del
solito...potrei raccontare cose da brividi al riguardo.
Ma il Natale con i miei era sempre splendido, ne ho un bellissimo
ricordo.
Poi, crescendo non l'avevo più festeggiato.
Cercavo di evitare le feste dai miei e rimanevo nel mio appartamento
all'Escala, in compagnia di qualche sottomessa o anche di qualche
prostituta d'alto bordo che accettava i giochini perversi che a me
tanto piacevano.
Ma da quando mi sono sposato e sono diventato padre, il Natale ha
ripreso il sapore e la magia delle feste da bambino. Anche migliore, in
certi casi, perché vedo negli occhi dei miei bambini lo
stupore e la gioia per i regali, le luci, l'albero, le
decorazioni e, nel loro
caso, è perfetta, non offuscata dai brutti ricordi come era
stato per me.
Avevo promesso ad Ana che sarei stato a casa per Natale, come nelle
canzone di Michael Bublè "I'll be home for Christmas" le
avevo
detto, glie l'avevo anche canticchiata. E invece eccomi ancora qui.
Qualche ora fa le ho telefonato e le ho detto che molto probabilmente
non ce l'avrei fatta. L'ho sentita sospirare, trattenere il
pianto, ma la sua voce era sottile sottile mentre mi diceva "Come
faccio a dirlo ai bambini?". A Seattle era ancora il 23, causa fuso
orario, le ho risposto "Diglielo piano piano, hai ancora abbastanza
tempo per abituarli. E, ti prego, vai a pranzo dai miei; non voglio che
restiate da soli per Natale".
L'ho sentita tirare su col naso, mentre mi diceva un sì
smorzato
e mi augurava la buonanotte. Già per lei era ora di andare a
letto, mentre per me era appena pomeriggio.
Sempre per via del fuso orario, naturalmente.
Cazzo, quanto odio essere lontano da casa per Natale!
Seattle, 24
dicembre
POV Ana
E' stata dura!
E' stata veramente dura dire ai bambini che il loro papà
non sarebbe stato con noi a Natale.
Ho visto i loro visetti diventare tristi e Teddy, il mio ometto, mi ha
detto "ma che Natale è, se non c'è
papà?"
"Oh, ma vedrai che ci divertiremo lo stesso! Andremo dai nonni Grey, ci
saranno zio Elliott e Zia Kate, e Ava, tua cugina. E la zia Mia, lo sai
che ti adora e che ti fa giocare. Vedrai sarà bello lo
stesso"
"Mmhh" mi ha guardato dubbioso "non lo so, non ci credo"
E la mia piccolina mi ha chiesto
"Ov'è papà?"
"E' in un paese lontano lontano" le ho risposto;
"Pecchè?"
"Per il suo lavoro"
"Cos'è lavolo?"
Mi sono inginocchiata, li ho abbracciati tutti e due e ho proseguito:
"Il lavoro è una cosa molto importante, che fa anche la
mamma, e
che dobbiamo fare per portare a casa tanti soldini, che servono per
la famiglia, per abitare in questa bella casa, avere tante
belle
cose, tante buone cose da mangiare, per mandarvi ad un'ottima
scuola, un
domani, per comparvi i giocattoli. Il papà è
lontano ma
lo sta facendo soprattutto per noi."
"Ma deve per forza stare lontano? Non può lavorare anche qui
a Seattle, come fai tu mamma?" mi domanda Teddy;
"Non questa volta, tesoro mio, non questa volta" gli rispondo e poi
taccio perché non so proprio cos'altro gli potrei dire.
Certe volte lo odio, il lavoro di Christian, così
impegnativo.
Siamo già mostruosamente ricchi, che bisogno c'è
di
accumulare altro denaro? Sì, lo so: se lui fosse qui mi
risponderebbe che per lui è un modo per dimostrarsi
vincente,
che è già stato povero e non lo vuole essere
più,
che ha delle responsabilità verso i suoi dipendenti.
Sì
tutte belle parole, ma la sua assenza pesa come un macigno.
Sospiro, cerco di trattenere le lacrime. Ma piangersi addosso
non serve a niente. E poi devo farmi forza per i bambini.
"Allora!" dico cercando di essere allegra "chi vuole il gelato"
"Io! io" rispondono uno dopo l'altro i mie piccoli.
"E gelato sia!" li prendo e li porto in cucina con me.
Taiwan, 25 dicembre ore
5 del mattino
POV Christian.
E' finita, l'accordo con i Taiwanesi è stato firmato.
Ora non ci resa che iniziare a lavorare e, se mi conosco bene, sono
sicuro che il risultato sarà più che ottimo.
Adesso non vorrei fare altro che andare nella mia stanza di albergo,
farmi una doccia e dormire per 24 ore filate.
Improvvisamente mi viene da canticchiare:
I'll be home
for Christmas
You can plan on me
...............................
I'll be home for Christmas
If only in my dreams
E, se non fosse solo un sogno? E se ce la facessi? Faccio due conti, la
durata del volo, meno il fuso orario. Se mi do' da fare potrei
benissimo arrivare a Seattle più o meno allo scoccare della
mezzanotte.
Che bel regalo sarebbe per Ana e per i bambini!
Saluto in fretta i Taiwanesi, faccio una telefonata e mi dirigo verso
l'aeroporto: fra pochi minuti si parte, si ritorna a casa!
Sarò a casa per Natale, sarò a casa sì!
Seattle 25 dicembre
mezzanotte (o giù di lì)
POV Teddy
Bene: la mamma e Phoebe
sono addormentate.
Così almeno spero, è un po' che non sento ninne
nanne o altre cose così.
La mamma avrebbe voluto che anch'io andassi a dormire con lei, quando
papà non c'è dorme sempre con noi.
Ma io le ho detto di no.
Io voglio vedere Babbo Natale!
Così questa sera mi sdraio di fianco all'albero e lo aspetto.
Ho con me un cuscino e la mia copertina azzurra, quella che mi ha dato
nonna Grace e che era di papà quando era piccolo.
Stavolta non mi scappi, Babbo Natale!
POV Christian
Finalmente a casa!
Sono stanco morto, non ce la faccio quasi più. Ma sono a
casa.
Ora vado a letto, raggiungo la mia Ana e mi faccio una bella dormita.
E domani farò Natale con la mia famiglia: immagino
già la sorpresa quando mi vedranno!
Giro la chiave nella serratura, apro la porta ed entro.
Guardo l'albero di Natale, l'ultima cosa che ho fatto insieme con la
mia famiglia prima di partire...quasi mi commuovo.
Ma...che cosa è quel fagotto celeste sotto all'albero?
Sembra la mia copertina di quando ero piccolo.
Mi avvicino per guardare meglio quando il fagotto si muove e grida:
"Ti ho visto, Babbo Natale, ti ho preso...PAPA'!!!Papà, sei
qui, sei arrivato!"
E' il mio Teddy che, con la velocità di un fulmine si viene
a gettare fra le mie braccia.
"Papà, papà! Mi sei mancato, mi sei mancato
tanto! Ma ora
sei qui! Mamma! " urla il mio piccolo "Mamma! C'è
papà!
E' arrivato papà!"
Me lo prendo in braccio, lo abbraccio forte e lo riempio di baci. Lui
ride forte e fa dei piccoli gridolini di gioia.
All'improvviso una voce dalla cima delle scale.
"Christian!" chi mi chiama è la mia Ana, sta
tenendo Phoebe in braccio e scende veloce verso di
me.
Non predo tempo e vado a raggiungerle.
Ci incontriamo a metà scale, lei con la piccola sempre in
braccio, io con in braccio Teddy.
Lì ci abbracciamo tutti, felici di essere finalmente
riuniti.
Ed è tutto un susseguirsi di baci, carezze, frasi sussurrate
a metà, con gli occhi umidi di gioia e commozione.
Natale, finalmente, Natale a casa!
Mettiamo a letto i bambini insieme, nelle loro camerette, e resto solo
con mia moglie.
"Vieni qui Mrs. Grey , che ti do' il tuo regalo di Natale" le
dico, in modo allusivo.
"Ah sì?" risponde lei ridacchiando "chissà
cos'è? Dove lo tieni?"
"Qui, dentro il pacco, nei miei pantaloni!" lo dico ridendo, ma
è la realtà; sento che il mio uccello sta
diventando
sempre più grosso e duro;
"Ah, non vedo l'ora" mi risponde, sempre ridendo. Poi
però si fa seria "Christian, sarai stanco morto!";
"Mai troppo stanco per fare l'amore con mia moglie!"
La prendo fra le braccia, la porto in camera da letto e lì,
dolcemente, lentamente, ci amiamo con passione e tenerezza.
E' il più bel Natale della mia vita!
Buon Natale, buon Natale a tutti!
Poteva mancare il
racconto di Natale?
Certo che no!
La canzone, bellissima, è un classico americano; la versione
di Bublè è quella che al momento
"va'" di più.
Personalmente mi ha sempre messo un po' di malinconia, narra di una
persona che è lontana da casa per Natale e che spera di
ritornare, se non altro nei suoi sogni.
Forse riascoltarla ora mi ha smosso qualcosa dentro e mi ha suggerito
questa storia.
Spero che vi piaccia.
Buon Natale a tutti
Auguri
Love (ora più che mai)
Jessie
PS: se vi va, questo
è il link alla canzone https://www.youtube.com/watch?v=LNs7I9yrohU
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