Camminiamo nel buoi di un corridoio, le nostre mani
intrecciate nei
capelli dell'altro, i nostri respiari affannati che si cercano.
Inciampiamo nei nostri stessi piedi mentre la tua bocca
è
impaziente sul mio collo. Non vuoi accendere la luce, non ce
n'è bisogno; sai la strada a memoria della tua stanza.
Ti
fermi, le mie spalle contro il muro, le tue labbra che cercano ancora
impazienti le mie che ricambiano con entusiasmo mentre le tue mani
scendono dai capelli alle spalle. Siamo vicini, lo sento dalla forza
con cui premi quelle tue bellisime labbra sulle mie.
Il buoio ti è alleato, i miei sensi sono come impazziti.
Mi
prendi fra le braccia iniziando a camminare, la mia bocca a riempire di
teneri baci il tuo collo. Sento un rumore, forse un bip, mentre lo
scattare di una porta mi annuncia il paradiso. Neppure qui accendi la
luce, troppo preso, troppo invaghito dal desiderio. La porta si chiude
automaticamente dietro di noi, dietro le tue spalle che parano il mio
corpo.
Le tue mani non hanno pietà. Cerchi i bottoni del
mio
vestito, mani lunghe ed affusolate. Belle come un Dio. Sono salde, mai
esse hanno tremato da quando ci conosciamo. Cerco di fermarti,
nonnè così che voglio.
Ma tu non dai freno ai
tuoi istinti.
Apri i primi bottoni, allungando la mano su di un mio
seno, torturandolo, mentre la tua lingua si intrufola nella mia bocca.
Con l'altra mano mi tieni la testa, salda, ma attento a non farmi male.
Mi sento spingere, fino a cadere su qualcosa di morbido, l'inizio del
proibito.
Sento la mia pelle prendere fuoco anche con i tuoi vestiti
freddi contro di essa.
Finisci di sganciare i bottoni, le mani ancor
più affamate di me. Il mio dito va sulle tue labbra, a
fermarti, ma la tua bocca vuole assaggiare anche quella mia delizia,
senza freno. Le mie mani vanno di nuovo ai tuoi capelli, ilmio
desiderio inizia ad ardere.
Scende, ino alle tue spalle larghe per poi
passare al petto nudo. Gemiti, alzandoti quel poco che basta per
spogliarti. Sei tu il padrone, sei tu quello che comanda. Sento tornare
il tuo peso sul mio corpo, liscio, appena sudato e caldo.
Reclino la
testa.
Le mani sono padrone dei sensi, la bocca un pozzo di piacere.
Gemo. Una, due, tante volte. I nostri respiri si fanno intensi, la
mia mente si riempie di una luce dolce. Sento i tuoi occhi, ardenti di
desiderio, addosso a me, addosso a noi.
Se mie mani si arpionano alle
tue spalle, voglio tenerti stretto, voglio sentire che il tuo
è amore e non desiderio.
Ma in quel momento non ha
importanza. Le spinte si sussuguono.
Odio, amore, lusuria..
I tuoi
gemiti si uniscono ai miei, sempre più forti, sempre
più soddisfatti fino a quando il mondo scopare dai tuoi
occhi, quando il piacere ti invade. Un gemito più forte
degli altri. La tua testa è chinata su di me, sento i tuoi
capelli sfiorarmi il viso.
Ma continui.
Lentamente, tanto basta per
farmi toccare il paradiso.
Un paradiso dannato come l'amore che
proviamo per entrambi. I miei sensi si annullano, voglio solo il tuo
respiro sul mio. Accendi la luce. I tuoi occhi, pietre d'avorio, mi
fissano soddisfatto. Non capisco quei tuoi occhi, mio diavolo
tentatore, pozzi gialli che mi rapiscono.
Le tue braccia si piagano, il
tuo volto si avvicina. Chiudo gli occhi, le labbra pronte a ricevere un
altro bacio.
Ma questo non arriva. apro gli occhi, i tuoi capelli
argentei che coprono il mio corpo. Un semplice sussurro.
-Ti amo Aerith-
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