Magia di Natale
Sorpresa nella sorpresa, sperando di farvi cosa gradita, ecco a voi come da tradizione una breve shot di Natale.
Questo è un piccolo dono alle nostre fan più "
irriducibili", quelle che non si arrendono mai e nel bene nel male non
ci hanno mai abbandonato, spronandoci e dandoci la forza di andare
avanti, anche nei momenti più oscuri.
Grazie di esistere....
Buon Natale
Gli Autori
Magia di Natale
Nessuno si sposava il giorno di Natale, sarebbe sembrato strano a
chiunque, una festa nella festa, ma neanche la loro storia era qualcosa
di comune.
Erano tra i pochi tornati a scuola, tra i pochi che si erano osservati
in silenzio, tra i pochi che con il passare dei mesi avevano sentito il
bisogno di parlare, non scusarsi, non era da Draco, ma chiarirsi questo
era da Hermione.
Tutto iniziò da lì......
Il ritorno alla normalità, a Hogwarts era stato duro per alcuni, per Draco più che per altri.
Era un marchiato, un ex
mangiamorte, in un mondo in cui aveva vinto la fazione avversa e lui ne
ringraziava Merlino ogni giorno, ma questo nessuno lo sapeva, né
lo avrebbe potuto immaginare.
Molti lo guardavano con sospetto, gli amici di un tempo lo evitavano,
non era una buona idea farsi vedere con lui tanto compromesso con
Voldemort, temevano di sporcare la loro immagine.
Così aveva trascorso i primi mesi da solo, pochi gli rivolgevano
la parola e solo per necessità legate alle lezioni.
Lui pareva un fantasma per tutti, silenzioso, pallida imitazione di
ciò che era stato, pareva farsi scivolare addosso ogni cosa.
Andava a lezione, studiava, era un ragazzo brillante, ma il moccioso
viziato e pieno di se di un tempo pareva scomparso.
Nessuno pareva notarlo, tranne due occhi ambrati che lo seguivano intenti e lo osservavano da lontano curiosi da tempo.
Hermione più di altri avrebbe avuto motivo di risentimento verso
i Malfoy, e in passato Draco non si era certo comportato bene con lei,
eppure non poteva fare a meno di seguirlo con lo sguardo quando
incrociava il suo cammino.
E poi aveva domande che da tempo richiedevano risposte, era giunto il momento di averle.
- Ti spiace se mi siedo qui? - Una sommessa voce femminile indusse
Draco a sollevare stupito la testa dal libro che stava leggendo.
Sorpreso fissò Hermione Granger sedersi a fianco a lui.
Perplesso notò che in biblioteca non c'era quasi nessuno a quell'ora, i tavoli erano pressoché tutti liberi.
Eppure lei si sedeva accanto a lui.
In altri tempi l'avrebbe apostrofata con qualche cattiveria
- “Sta lontano da me sanguesporco, non vorrei prendermi qualche strana malattia babbana!”-
Invece rimase in silenzio, annuendo appena.
Con la coda dell'occhio la vide sistemare il suo libro davanti a se, mentre in tono amichevole diceva
– Oggi la lezione di storia della magia è stata davvero interessante, non credi? -
Lui rimase spiazzato, pareva una sorta di ramoscello di ulivo.
Ancora più perplesso mugugnò – Mmmmmm, si hai ragione. -
- Adoro quella materia, il passato mi ha sempre affascinato. E la
storia magica per me che vengo dal mondo babbano è ancora
più interessante da studiare. Certo forse per te è un po'
diverso. - Continuò.
- Ehm, seriamente, Granger, vuoi davvero conversare con me? - Chiese incapace di tacere.
Lei lo fissò con quegli occhi ambrati che, notò in quel
momento, erano pieni di pagliuzze dorate – Si perché? -
Rispose finta ingenua.
- Ehm... Devo davvero risponderti? - Disse alzando un sopracciglio con aria ironica.
- La guerra è finita Malfoy, e ho pensato che forse anche noi
due potevamo stipulare la pace tra di noi. Un nuovo inizio come se non
ci fossimo mai conosciuti prima.... Quindi ecco, io sono Hermione
Granger – Disse porgendogli una mano.
Non sapeva cosa avesse davvero in mente quella ragazza, perché
di certo qualcosa le frullava in testa, ma era da tempo che non
chiacchierava con qualcuno, e rifiutare la sua offerta sarebbe stato da
stupidi, e lui di certo non lo era.
Quindi prese la sua mano e la strinse – Draco Malfoy. - Disse
asciutto, ancora stupito di quel gesto così senza senso
Quello fu l'inizio.
Ci furono altri incontri quasi casuali, due chiacchiere in giardino, un
incontro nei corridoi, la biblioteca sempre accogliente.
Finché non divenne raro vederli in giro insieme, erano entrambi
studenti brillanti, si confrontavano su tutto, materie di studio e non,
tanto diversi eppure sotto certi versi simili.
- Sai era da tanto che volevo chiederti una cosa. - Disse Hermione esitante.
- E la domanda non mi piacerà vero? - Osservò lui.
- Perché dici così? -
- Perché di solito sei sempre molto decisa, stavolta invece
sembra quasi tu abbia paura di chiedere. Quindi immagino sia qualcosa
relativa al passato, alla guerra...-
Lei si morse le labbra abbassando lo sguardo.
- Sto imparando a conoscerti... Senti, facciamo così, non amo
rivangare certe cose. Quindi ti concedo di parlarne ora, ma poi mai
più toccheremo questo argomento. - Le ingiunse serio. La
tensione gli si leggeva in viso.
- Va bene. Ci sono stati due episodi in cui ho notato qualcosa su di
te, che cozzava terribilmente con.. questo.. - Disse poggiandogli la
mano sul braccio, esattamente nel punto in cui il tatuaggio deturpava
la sua pelle candida.
D'istinto si irrigidì, ma lei gli prese la mano quasi a confortarlo, trattenendolo dal ritrarsi.
- Quando Bellatrix mi torturava ho visto la tua espressione. Eri
inorridito... Non ti piaceva quello che stava accadendo. Per un attimo
ho avuto l'impressione che addirittura volessi fermare tua zia. E poi
Harry... Tu sapevi benissimo che era lui, ma non hai voluto
riconoscerlo... E mi sono sempre chiesta il perché. -
- E la tua mente brillante non ti ha forse suggerito una risposta? - Disse senza rispondere.
- Oh si, ma volevo sentire da te la conferma alla mia teoria. - Gli
occhi piantati su di lui, non si faceva sfuggire un solo dettaglio
delle sue reazioni.
- Quale teoria? -
- Tu non volevi affatto essere un mangiamorte. - Sparò a zero.
- Come ho detto, sei brillante... Ma sai, quando si nasce in una
famiglia come la mia, con un padre come il mio si ha poca scelta... Ti
ho invidiato sai? Ti disprezzavo in pubblico, era quello che ci si
aspettava da me, ma tu eri libera di scegliere cosa pensare, cosa
essere, da che parte stare. L'avrei voluta per me quella
libertà... Io li odiavo i mangiamorte, esseri abietti per la
maggior parte... E' questo che volevi sentire? Beh è la
verità. - Sputò di un fiato.
Venne colto completamente di sorpresa dalla sua reazione.
In un attimo lo abbracciò. Spaesato per un attimo la strinse a
se, affondando il viso nei suoi riccioli disordinati che profumavano di
buono. E trovando sollievo nel calore di quell'abbraccio.
- Non ne parleremo mai più. Promesso. - Gli sussurrò.
E questo fu un altro inizio.
- Questo lavoro presuppone un lavoro in coppia, sceglietevi un compagno
e mettetevi al lavoro.- Esordì il professore di pozioni.
Rapidamente i ragazzi si disposero nel modo richiesto, Hermione stava
per rivolgersi a una compagna grifondoro, quando notò che Malfoy
era evitato come la peste persino dai compagni serpeverde. Era evidente
dall'atteggiamento di tutti che nessuno voleva svolgere il compito con
lui.
Senza una parola lo raggiunse e gli si mise a fianco.
- Allora cominciamo? - Gli disse tranquilla.
- Cos'è compassione grifondoro? - Sibilò tra i denti risentito.
- Affatto. Solo che noi due siamo i migliori della classe, li stracceremo. - Ammiccò, mentendo spudoratamente.
Lui rimase spiazzato, e seppure dubbioso ghignò, umiliare i suoi compagni prendendo il miglior voto lo stuzzicava.
- Va bene, mezzos...., Hermione, ma che sia il voto più alto mai
preso per questo tipo di esperimento della storia di Hogwarts. -
Rispose.
- Contaci.- Disse sorridendo e porgendogli il primo ingrediente che intanto aveva pesato.
E questo fu ancora un altro inizio.
Con il tempo l'amicizia crebbe tra loro, così come il rispetto,
e piano piano la fiducia. Questo indusse anche altri a tentare un
riavvicinamento con lui, che lentamente ritornò a socializzare
con i suoi compagni.
Il passato divenne sempre più lontano e il futuro si aprì dinnanzi a lui colmo di risvolti imprevisti.
Le vacanze di Natale erano appena passate, Hermione si sentiva
stranamente ansiosa di vedere Draco. Non lo avrebbe mai ammesso, ma le
erano mancate le loro chiacchierate.
Lo trovò vicino al lago, lanciava sassi nell'acqua con aria imbronciata.
- Ehi, che aria seria! Qualcosa non va? - Gli chiese spuntandogli alle spalle.
- Cos'è che va? - Rispose risentito.
- Mmmm... Dai sputa il rospo.- Lo invitò andandogli al fianco.
- Sono stato ad Azkaban..-
- Ah, per tuo padre immagino. -
- Si, non ci rimarrà a lungo, ma... Comunque ha avuto la
brillante idea suggerirmi.... Merlino, non ci posso credere che proprio
lui abbia preso solo in considerazione una cosa simile. -
Lei lo fissò perplessa mentre lui con le gote arrossate si girava a fissarla.
- Mi ha suggerito di fidanzarmi con una mezzosangue, anzi con La Mezzosangue, quella più famosa del mondo magico... -
- Cosa?! - Sbottò a occhi sgranati.
- Già... Crede che così risolleverei la famiglia
dall'abisso in cui si trova. Socialmente recupereremmo posizioni... -
Disse sottovoce stringendo i pugni – Una cosa allucinante,
impensabile, il delirio di un uomo rinchiuso in prigione. Follia pura. -
Verità o bugia?
Hermione si sentì stranamente ferita dall'ultimo commento.
- Certo, follia, come potrebbe un purosangue come te della schiatta
più pura mischiarsi a una nata babbana come me? -
Sussurrò a occhi bassi.
Draco colpito si voltò di scatto verso di lei.
- No! - Scattò – Cosa hai capito? -
Lei senza guardarlo si morse le labbra – Beh, come la pensi non
è mai stato un mistero per nessuno, solo lo avevo dimenticato...
Che sciocca.. -
Ad un tratto Hermione si sentì sollevare il mento, e si
trovò a fissare due occhi argentei pieni di emozioni
contrastanti, un attimo dopo lo vide chinarsi verso di lei.
Due labbra calde si posarono sulle sue, un tocco leggero tenero
che la spiazzò. Non reagì, talmente stupita da non sapere
come prenderla.
Lui forse lo prese come un incoraggiamento e la indusse con
dolcezza a concedergli accesso. La tenerezza si tradusse in passione
crescente, finché Hermione d'istinto rispose.
Non che avesse dato molti baci nella sua vita, e comunque non erano mai
stati così, ma piuttosto umidi, imbarazzanti, ricchi di disagio.
Stavolta era diverso, si ritrovarono uno stretto all'altro.
- Sciocca! Sono io indegno di te. Sono un marchiato, sono un reietto... - Le mormorò staccandosi quasi di forza da lei.
- No... Non è vero...- Sussurrò con le gote in fiamme e gli occhi pieni di emozioni non dette.
Poi fu lei a stringerlo, a baciarlo.
- Hermione, non devi tu...- Cercò di opporsi.
- Io non devo, è vero...-
Gli occhi di Draco si riempirono di malinconia e dolore.
- Io voglio.- Affermò sicura, afferrandolo per la cravatta lo trasse a se, mentre la fissava incredulo.
- Io... Sei sicura? Io sono Draco Malfoy.-
- Si, si, lo so, Draco Lucius Malfoy e bla bla bla... Credevo fossimo
andati oltre da tempo. Tu sei Draco, io Hermione e basta. Forse non
siamo giusti l'uno per l'altro, certo tanta gente avrà da
ridire... Io per prima non so dove ci porterà questa cosa, ma...
Viviamola e basta. Giorno per giorno. Che ne dici? - Sorrise lei
sollevandosi sulle punte dei piedi tentando di raggiungere le sue
labbra.
Un sorriso enorme, come raramente aveva visto, illuminò il volto del ragazzo.
Poi la strinse forte – Si, d'accordo. -
E questo fu decisamente un altro inizio.
Tre anni dopo.
La porta dell'ufficio di Harry Potter si aprì lasciando entrare
un uomo alto, che gli fece corrugare la fronte. Cosa voleva da lui?
L'incantesimo che la sigillava gli fece dire bruscamente – Cosa vuoi da me Malfoy?-
- Non lo immagini? -
- Considerati i nostri inesistenti rapporti, se non i trascorsi
scolastici e di altro genere, che di certo non ho piacere a ricordare,
direi che non ho idea del motivo della tua visita.- Rispose freddo.
- Non ti facevo tanto ipocrita sfregiato. - Rispose sarcastico –
Il grande eroe del mondo magico che mente, chi lo immaginerebbe mai.
Abbiamo almeno una cosa in comune.... E lo sai benissimo. -
- Di quello che hai da dire e poi vattene, non ho tempo da perdere...- Lo interruppe irritato.
- Con uno come me vuoi dire? - Rispose ironico. - Non preoccuparti,
respirare la tua stessa aria mi da il voltastomaco. Questo incontro non
piace a te, ma nemmeno a me, non credere.-
- Beh sai, mischiarmi con un ex mangiamorte come te per uno come me è scadere un po' troppo.- Rispose Harry cattivo.
Draco non gli era mai piaciuto, non aveva dimenticato i tempi della
guerra, e ora poi aveva altri motivi per trovarlo insopportabile.
- Hai sempre avuto il difetto enorme di guardare il mondo diviso tra
bianco e nero, Potter! Io, purtroppo, sono stato costretto fin troppo
presto a notarne le sfumature, anche quelle più oscure... Ma a
differenza tua vedo il mondo per quello che è e non con il
paraocchi come te. -
- Se volessi venire al punto, Malfoy, te ne sarei grato. - Sibilò stringendo le labbra.
Draco si mise una mano nella tasca del cappotto e ne trasse una
raffinata busta colore avorio che gli lanciò sulla scrivania.
- Cos'è? - Chiese diffidente.
- Cosa ti sembra? - Rispose sarcastico.
Harry l'aprì e sbiancò – Dunque è vero...-
- Francamente averti al mio matrimonio non mi interessa, anzi per me
sarebbe meglio non ci fossi. Ma so che la mia fidanzata ci tiene e
molto. Quel giorno ti vuole al suo fianco, sia dannato se capisco il
perché visto come ti sei comportato l'ultima volta che vi siete
visti... Ma per lei è importante. Ti vuole come suo testimone.
Verrà oggi pomeriggio a informarti e chiedertelo...-
Harry si aggiustò gli occhiali sul naso, fissando il biondo come fosse un insetto sotto la lente del microscopio.
- E da quando i desideri degli altri passano davanti ai tuoi? - Chiese caustico.
Occhi verdi gli scavano nel cuore, nell'animo,nella mente...Lui era Malfoy
- Da quando sono cresciuto...
Da quando è entrata nella mia vita.... So cosa pensi di me e non
mi spreco certo a farti cambiare idea, e francamente non mi importa un
benemerito niente di cosa pensi di me. Ma Hermione per me è
molto importante, e so che tu le vuoi bene, anche se non hai mai
approvato la nostra relazione. Quindi quando lei verrà da te, le
sorriderai, le farai le tue congratulazioni e accetterai con entusiasmo
di farle da testimone. Mi sono spiegato? -
Harry rimase spiazzato per un attimo, poi sorrise.
- Non mi sei mai piaciuto, e di certo per ottimi motivi... E non credo nel tuo postumo ravvedimento
di cui Hermione invece è convinta. Così anche io
sarò molto chiaro. Ci sarò, farò quello che devo,
lei è come una sorella per me. Ma ti avviso, falla soffrire,
tradiscila o altro, una sola lacrima per colpa tua e ti uccido. Sono il
capo degli auror, l'eroe del mondo magico e nessuno mi farebbe
domande... Spero di essere stato abbastanza chiaro.- La voce si era
fatta fredda come il ghiaccio. La minaccia pesava tra loro come un
macigno.
- Bene. Ci vediamo al matrimonio. Addio Potter. -
Girandosi con eleganza lasciò la stanza in silenzio come era arrivato.
Molly Weaslay osservò dal suo posto di capotavola la sua
rumorosa famiglia. La sua attenzione si concentrò su Ron. Era un
uomo ormai, abbandonata la goffaggine dell'adolescenza, era divenuto se
non bello, almeno interessante. Non sarebbe mai stato un uomo
affascinante, non come colui che le aveva fatto visita quel pomeriggio,
ma qualunque donna sarebbe stata lieta di averlo al suo fianco. Non lei
però, lei aveva fatto una scelta diversa. Si domandò se
le cose sarebbero state diverse se Ron dopo la guerra fosse rientrato a
scuola, ma quelli erano pensieri inutili. I giochi erano fatti oramai.
Infilò la mano in tasca sfiorando l'invito che Draco Malfoy le aveva portato ore prima.
“ Draco L. Malfoy ed Hermione J. Granger
Sono lieti di invitare al loro matrimonio il giorno 25 dic.
la famiglia Weaslay.”
Le parole erano grosso modo quelle, ma Ron in testa, e molti dei suoi figli non l'avrebbero presa bene.
Ma le parole di Malfoy le avevano toccato il cuore.
- So che viste le circostanze, non dovrei chiedervi quello che sto per
chiedervi. So che avete motivo di odiare me, la mia famiglia, il mio
nome... Non posso darvi torto... Ma non chiedo per me, chiedo per
Hermione.
E' importante per lei che ci siate. Oramai non ha altra famiglia che voi...
Vi prego quindi di accontentarla...-
Schiarendosi la voce attirò l'attenzione e lanciò la bomba.
Ron pallidissimo sibilò – NO! -
George sbottò – Non dirai sul serio? -
Un attimo dopo le voci si sovrapposero indignate in una baraonda infernale, che fu Arthur a sedare.
- Andremo. - Disse secco.
- Papà! - Sbottò Ron – E' uno sporco mangiamorte! -
- No, non lo è. In realtà non lo è mai stato. Era
un ragazzo in una situazione più grande di lui, se c'è un
colpevole è il padre, ma lui non ha mai ucciso nessuno in
realtà, nemmeno Silente. Eppure gli era stato ordinato...
Hermione ha visto del buono in lui, e io mi fido di lei.-
- Ma figuriamoci. Lei è innamorata cotta, non vede le cose chiaramente, l'amore l'acceca. -
- Affatto. Stai parlando di Hermione Granger, credi davvero che sarebbe
tanto stupida?! Lei vede più chiaramente di te, di tutti voi. Ho
perso un figlio in quella guerra... Credi che andrei se non fossi
assolutamente certo di quello che dico? Sono anche io accecato
dall'amore come Hermione? - Disse come a sfidarli.
Tutti abbassarono la testa sotto il suo penetrante sguardo.
- No, papà – Sussurrò Ginny - e poi anche Harry andrà, me lo ha detto oggi. -
- Bene, allora è deciso, andremo. - Disse Arthur in tono definitivo.
Era la notte della vigilia di Natale, e la vigilia del suo matrimonio,
Hermione seduta sul tappeto davanti al camino osservava il suo albero
con le lucine che si accendevano e spegnevano a intermittenza.
Sorseggiava una coppa di brandy invecchiato. La bottiglia era stato un
regalo dell'anno prima di suo suocero, il temibile Lucius Malfoy, che
ormai uscito da Azkaban, rimaneva l'unico neo nella sua
felicità.
Non riusciva a dimenticare la notte di Natale dell'anno prima.
Senza volere aveva ascoltato una conversazione tra il suo fidanzato e
il padre, ed il suo mondo si era rovesciato, ancora le risuonavano in
mente le parole.
Ricordi di un passato che tornava sempre a galla
- Un brindisi a mio figlio. - Ghignò. La sua soddisfazione era evidente.
Draco sorrise sollevando il bicchiere.
- Hai fatto un ottimo lavoro. Il matrimonio con l'eroina del mondo
magico è un colpo da maestro. Quello che ci voleva per
risollevare le sorti della nostra famiglia. E il bello è che lei
non sospetta nulla. E pensare che crede davvero che tu, un Malfoy, sia
innamorato di lei. Questi grifoni sono davvero degli stupidi, tutto
cuore e poco cervello. Che ingenua! - Continuò scuotendo la
testa ironicamente.
- Hermione si fida di me. -
- Che sciocca! - Ridacchiò.
Draco annuì – Si, ma....- Si interruppe di colpo notando
la fidanzata immobile sulla soglia dello studio, la porta semiaperta si
era mossa abbastanza da rendere palese la sua presenza.
Era pietrificata, gli occhi enormi e lucidi sul viso pallidissimo.
Lui mosse un passo verso di lei. Il movimento la fece scattare, fu un attimo, si voltò e corse via come un fulmine.
- Maledizione! - Imprecò Lucius. Ora poteva dire addio al matrimonio tanto caldeggiato.
Draco, ignorandolo, si lanciò all'inseguimento, Hermione non
poteva smaterializzarsi, le difese del manor glielo avrebbero impedito.
La raggiunse nel parco, bacchetta alla mano lanciò un impedimenta che la fece rovinare a terra.
Rabbiosa e singhiozzante, lanciò il controincantesimo liberandosi, ma intanto lui l'aveva raggiunta.
Bacchette alla mano si affrontarono come due avversari.
La punta di quella di Hermione emetteva minacciose scintille.
- Come ho potuto ingannarmi tanto su di te?! - Esclamò ancora incredula.
- Hermione...-
- TACI!! MI FIDAVO DI TE!! COME HAI POTUTO?! - Urlò.
- Mi hai ingannato così bene... Che grande attore, e che
interpretazione. Degna dell'Oscar. - Sibilò, mentre agitava
nervosamente la bacchetta.
- Oscar? - Chiese perplesso.
- Mi hai inondato di bugie dolci come il miele, raggirato come una stupida. Amore, sentimenti.... TUTTE BUGIE!! -
- Tu non capisci...-
- Cosa c'è da capire. EH? COSA? Ti sei finto un altro. Mi hai
illusa, fomentato i miei sentimenti, giocato con il mio cuore.
BUGIARDO!!!-
Le lacrime le scendevano sul viso senza pause.
- Si ma, le cose non stanno proprio così...-
- E come stanno eh??? Hai fatto l'amico, poi mi hai corteggiato, mi hai
illuso, mi hai indotto a innamorarmi di te. Non è così?!
Negalo se puoi! - Gridò, sperando contro ogni evidenza di avere
capito male, sperando in un qualche equivoco pazzesco.
- Non posso...- L'ammissione le strappò un singulto e le gelò il cuore.
- Non puoi...- Sussurrò portandosi una mano alla bocca inorridita.
Per un attimo alzò la bacchetta pronta nemmeno lei sapeva a
cosa. Poi afflitta l'abbassò, il cuore spezzato in mille pezzi.
Si era fidata di lui, lo aveva amato con tutto il suo cuore, ma lui
aveva finto di essere quello che non era, un altro Draco, uno
innamorato di lei. Solo bugie. Il dolore le toglieva il fiato, si
sentiva devastata.
Gli voltò le spalle e lentamente, quasi a fatica, si accinse ad
andarsene. Non poteva rimanere lì un attimo di più.
Mostrargli quanto stava male era una umiliazione che non voleva
infliggersi.
Doveva andare via. Fuggire. Non sapeva dove, solo lontano di lì, lontano da lui.
- Non andartene. Non senza ascoltarmi. - La pregò.
- Cosa altro c'è da dire?- Sussurrò senza voltarsi.
- Mio padre mi faceva pressioni perché ti avvicinassi, ti seducessi... Ti sposassi. Te lo avevo detto, ricordi? -
Lei annuì stancamente, mentre inanellava un passo dopo l'altro
tentando di allontanarsi, ma lui la tallonava continuando a parlare.
- Sono sempre stato un figlio ubbidiente... Mi sono fatto marchiare per
obbedire a mio padre, mi sono dato in pasta ad un mostro per
compiacerlo.... Che bravo figlio che sono. - Disse amaro.
- Già...- Mormorò lei ancora più amara. Avrebbe
solo voluto raggomitolarsi su se stessa e piangere fino a non avere
più lacrime.
- E poi ero stanco dell'ostracismo di tutti, di essere un reietto. Tu
eri la chiave per uscire da quella situazione. Poi eri ingenua,
inesperta, sarebbe stato un gioco da ragazzi, e il compito non
così sgradevole dopo tutto. Eri carina. Questo pensavo allora. -
- Già che sciocca sono stata. - Disse con un filo di voce
– Che stupida a bermi ogni tua singola parola. Come ho potuto
credere che mi amassi? - Disse scuotendo la testa quasi tra se e se.
- Ma poi tutto è cambiato. Ho cominciato a conoscerti, e
più ti conoscevo più rimanevo affascinato. Eri diversa da
come immaginavo e mi piacevi, sul serio. Nel giro di una manciata di
settimane ero cotto di te, non potevo pensare di stare un attimo senza
vederti, senza parlare con te. Ti desideravo come un pazzo. Ti amavo
come un pazzo. Da morire. -
Una altra bugia?
Hermione si bloccò e poi si girò di scatto verso di lui incredula.
- Devi pensare che io sia davvero una stupida per credere anche a questo. - Sbottò.
- Io ti giuro che...-
- Non giurare! Sei solo un bugiardo che ora cerca anche di salvare
capre e cavoli, giocando sulla mia ingenuità! Forse non sono
furba come te, ma certo non sono stupida! Non ci provare Malfoy!! -
- Ti amo. Mi sono innamorato di te un giorno dopo l'altro, e la
finzione e diventata realtà .- Spiegò trattenendola per
il gomito.
Hermione rise tra singhiozzi quasi istericamente.
- Maledizione, non mi crederai qualunque cosa dico vero? ! - Sbottò.
- Beh sei una strega. Io non mi opporrò. Usa la legimanzia. - Disse serio.
- Non puoi dire sul serio. - Sussurrò incredula.
- Voglio che tu veda, che tu sappia chi sono davvero. Voglio che tu
capisca che puoi fidarti di me. Quindi usa la magia e basta. Fallo
Hermione! -
Lei rimase spiazzata per un attimo, poi strinse le labbra. Se era un
trucco lo avrebbe scoperto. Era la migliore strega della sua
generazione, la magia che le scorreva nelle vene era tra le più
potenti.
Così lo fece.
- Legilimens! -
Poi fu il silenzio.
Aveva visto, aveva percepito...Ora gli credeva..
Draco era crollato sulle ginocchia, lei in piedi davanti a lui, abbassò la bacchetta.
Ansimante Draco disse – Ora sai. Ti amo Hermione, come non
credevo mai fosse possibile. Sono un bugiardo, un falso, un
ingannatore. Ti ho mentito, mi sono preso gioco di te, eppure ti amo. E
se me lo consenti passerò il resto della vita a farmi perdonare
e a divenire degno di te. Giuro che farò qualsiasi cosa. -
Quelle parole erano magia per il suo cuore sanguinante..
Lo amava e voleva credergli...
Lei scivolò in ginocchio davanti a lui.
Le gote arrossate e bagnate di lacrime, gli occhi lucidi.
Poi la sua mano si sollevò e lo schiaffo gli fece girare il viso
dall'altra parte. - Questo è per gli inganni e le bugie. - Disse
– E ora giurami, che mai più ci saranno menzogne tra di
noi, giura e io... Ti crederò.-
- Lo giuro. - Mormorò serissimo.
- Ti perdono. Perché voglio crederti e perché ti amo da morire. Ma non deludermi ancora o io...-
Lui la strinse forte a se – Mai.- Promise.
Le loro labbra si incontrarono esitanti dapprima, poi voraci, mentre si stringevano l'uno all'altro con disperazione.
Stavano quasi per perdersi, non era accaduto, ora iniziava davvero tra loro....
Era la notte di Natale ed erano insieme....
Mentre il loro si risuonava nel salone del manor, il maestoso albero,
riccamente addobbato e scintillante di luci, si ergeva quasi come
testimone dell'evento dell'anno.
Pochi e scelti invitati assistevano alla cerimonia.
Lucius Malfoy assisteva impassibile, ma la sua soddisfazione era
mitigata dalle dure parole che la nuora le aveva rivolto tempo prima.
- E' finito il tempo in cui potevi dare ordini a Draco. Ora è un
uomo, e molto migliore di quanto tu possa mai sperare di essere.
Diventerai mio suocero e come tale avrai il mio rispetto, ma azzardati
solo a dire una sola parola che mi possa dispiacere o a tentare di
influenzare Draco o magari i figli che avremo con le tue idee malate, e
con noi avrai chiuso per sempre. -
- E lasci che la tua fidanzata mi si rivolga così? - Aveva chiesto al figlio che impassibile la affiancava.
- Non dice nulla che io non condivida. Quindi attento, o perderai ogni cosa... -
Aveva dovuto ingoiare l'affronto, Narcissa aveva fatto da pacere, e la
sua consolazione era che la sua famiglia Malfoy sarebbe stata ancora
onorata, grazie al sangue sporco di quella donna che avrebbe
contaminato la loro linea pura.
Questa idea non gli piaceva, ma era un opportunista, a mali estremi, estremi rimedi.
Hermione e Draco persi l'uno negli occhi dell'altro mentre si giuravano
eterno amore e fedeltà, erano ignari di tutto, se non di loro
stessi.
Narcissa da madre, a differenza del marito, era solo contenta della evidente felicità di suo figlio.
Harry Potter osservava la sua amica, convinto dentro di se che quel
matrimonio fosse una follia, ma non poteva non percepire il profondo
legame che lei aveva con Draco, sperava solo non se ne pentisse.
Ron assisteva con rimpianto, l'aveva perduta per sempre. Rimaneva
l'amicizia, ma dubitava che Draco le avrebbe consentito facilmente di
frequentarlo.
Arthur e Molly assistevano commossi. Hermione era come una figlia e forse Draco era migliore di quanto si supponesse.
Gli altri Weslay erano perplessi, ma Hermione era loro amica, loro erano lì per lei.
C'erano solo loro..l'uno di fronte all'altro ..Gli altri erano solo uno sbadito sfondo
Nessuno quasi udì le promesse sussurrate, come un patto indelebile, ma a loro non importava
Mani nelle mani, occhi negli occhi cuore che batteva all'unisono
La voce dell'officiante chiuse la cerimonia.
- Vi dichiaro marito e moglie. -
Sollevò il velo e con un bacio sugellò il loro amore...labbra lievi come farfalle, ma che bruciavano di passione
Una nota musica natalizia si levò nell'aria, Draco sorrise ad Hermione con gli occhi pieni di amore.
- Buon Natale amore mio. -
- Buon Natale Draco. -
Solo loro sapevano quanto il Natale fosse legato alla loro storia.
Era Natale quando lui le aveva chiesto di sposarla, come quando lei lo
aveva perdonato dei suoi inganni e poi la loro prima volta.
Per questo avevano scelto quella data per il loro matrimonio,
scontrandosi con secoli di tradizione che vietavano sponsali quel
giorno.
Ed in quella notte di Natale e la loro vita insieme aveva inizio, in
barba alle opposizioni, alla opinione di tanta gente, alla loro
diversità, origini, mentalità.
Avevano sfidato le avversità e gli ostacoli, il coraggio in fondo non mancava a nessuno dei due.
E poi si amavano, solo questo contava e loro lo sapevano.
Magia di amore, magia di Natale....
Noi ci crediamo, ora lo sapete anche voi...
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