Di cappellini e di sciarpe abbinate

di Shily
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Di cappellini e di sciarpe abbinate
 
Sbuffa, Lily, occupata in quella che ha tutta l’aria di essere un’operazione delicatissima e di massima importanza.
Butta un occhio al cappellino nuovo che tanto le piace e che James, in un piccolo e poi negato attimo di romanticismo, le ha regalato, prima di concentrarsi nuovamente sulla sciarpa – la dannata sciarpa che proprio non ne vuole sapere di stare su, ferma, a coprirle il naso.
Arriccia le labbra, indispettita, trattenendo qualche imprecazione e buttando un’occhiata veloce all’orologio: è tardi, troppo tardi.
James l’aspetta e lei è ancora davanti lo specchio, alle prese con la sciarpa.
Poi sorride, soddisfatta e vittoriosa, perché, a quello che aveva deciso essere l’ultimo tentativo, c’è finalmente riuscita: lei (perfettamente intonata al cappellino) è immobile, calda a coprirle il naso che, ben presto, diventerà di un – tenero e buffo, come avrebbe poi detto James – rosso.
Scende le scale a due a due, velocemente, scorgendo la figura del suo ragazzo.
Lui alza la testa, notandola e, con gli occhi luminosi, le va incontro. Le sorride, con quel sorriso tanto caldo e tanto pieno che lei ama – ma questo non glielo confesserà prima di un mese.
“Iniziavo a pensare che non saresti più scesa” scherza, per nulla arrabbiato, e lei mormora delle scusa.
Le fa un occhiolino, James, prima di abbassare la sciarpa – sistemata con tanta pazienza e fatica – e baciarla.
Ma in fondo, si dice lei, mentre si stringe di più nell’abbraccio, va bene così. Va meravigliosamente.
 

 




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