Light Em' Up

di JackiLoveCatoniss4ever
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Capitol City appare in tutto il suo splendore davanti ai nostri occhi. Io e Glimmer osserviamo tutto, incantati ed estasiati, fino a quando la voce della nostra accompagnatrice si fa sentire di nuovo. – Venite, ragazzi, il Centro Immagine è da questa parte! – Entriamo nel Centro di Addestramento e prendiamo un ascensore. In pochissimi secondi, siamo già a destinazione. I nostri staff di preparatori ci stanno aspettando fuori dalla porta, ma non c’è traccia degli stilisti. Probabilmente, staranno rifinendo gli ultimi dettagli dei nostri costumi. – Ma che bei ragazzi! Avranno sponsor a palate! – dice una donna piena di tatuaggi. Poi ci invitano ad entrare. Ci sono due sezioni: una per le femmine, dove va Glimmer, ed una per i maschi, in cui mi dirigo io. Ci sono già alcuni tributi. Cato Hadley, il volontario diciottenne del Distretto 2, si para davanti a me e mi chiede: – Sei Marvel Sanford, del Distretto 1? – Sfoggio il mio miglior sorriso e rispondo: – Certo che sì! Chi altri potrebbe avere il mio fascino? – Il mio futuro alleato ride e mi dice: – Be’, all’addestramento mi farai vedere quello che sai fare! – Dopodiché, viene circondato dal suo staff. Non avranno molto lavoro da fare, è un bel ragazzo. Glimmer stravedrebbe per lui. Per qualche motivo, questo pensiero mi fa ingelosire. Certo, ho una piccola cotta per la mia compagna da sei anni, ma non intendo risparmiare neanche lei nell’arena, per cui non ha alcun senso quello che sto provando ora. Scaccio questi pensieri dalla mente e scopro di essere osservato. Max Eisenstein, il dodicenne del Distretto 4, mi guarda incuriosito, anche se non riesco proprio a capire il perché. Ad un certo punto, sento la sua voce che chiede: – Hai intenzione di uccidere tutti i tuoi alleati, prima o poi? – Lo contemplo scioccato, prima di rispondergli: – Ragazzino, ma che razza di domande fai? Stiamo per partecipare negli Hunger Games, la risposta è evidente, non credi? – Lo lascio perdere ed osservo gli altri. C’è il ragazzo del 5, a cui non presto molta attenzione, dato che non so nemmeno il suo nome. Poi il mio sguardo cade su William Sullivan, il sedicenne del Distretto 6 che ha rifiutato un ragazzo che voleva offrirsi al suo posto. Mi rivolgo a lui: – Sei stato stupido ad impedire a quel ragazzo di venire! Che c’è, volevi la gloria tutta per te? Be’, mi dispiace, amico, ma non sarà così! Hai davanti a te il futuro vincitore dei Settantaquattresimi Hunger Games! – Mi rivolge uno sguardo carico di disprezzo ed odio. Gli abitanti dei distretti più poveri odiano i Favoriti, anche se i loro tributi farebbero carte false per unirsi a noi. Dato che non risponde, cerco di instaurare una conversazione con uno degli altri due tributi rimanenti. Faccio qualche passo verso Thresh Radioactive, il diciottenne del Distretto 11, ed, in men che non si dica, sono davanti a lui. È un gigante, addirittura più alto di Cato, e mi mette in soggezione. Cerco di non fargli capire che mi spaventa e gli domando – Ehi, ragazzo, ti va di unirti alla nostra alleanza? – Credo che mi ammiri incredulo, quando una delle sue mani mi afferra il collo e mi solleva da terra. Mi sibila in faccia: – Ringrazia che non ti spezzo il collo adesso, 1, e vai a fare le tue domande idiote a qualcun altro! – Mi lascia andare ed io cerco disperatamente di prendere un po’ d’aria. Qualcuno, dietro di me, ride, divertito. Mi giro, infuriato, solo per scoprire che si tratta di Peeta Mellark, il sedicenne tributo maschile del Distretto 12. La sua compagna si è offerta volontaria al posto della sorella, proprio come la ragazza del 6. A denti stretti, gli chiedo: – Che hai da ridere, 12? – Mi risponde subito: – La tua tecnica per stringere alleanze ha bisogno di essere affinata ancora un po’! – Stringo i pugni e mi trattengo a fatica dal rifilargli uno sganassone. Vado dai miei preparatori, poi dalla stilista, che mi fa indossare un orrendo abito rosa scuro, e scendo nell’atrio. Cashmere e Gloss, i mentori, ci aspettano davanti al nostro carro. Cerco con lo sguardo anche lei, e la trovo accanto a Cato ed ad una ragazza che dev’essere la sua compagna. Mi avvicino a loro ma, proprio in quel momento, i nostri mentori ci chiamano. Siamo i primi della sfilata, ed il pubblico ci accoglie con un applauso fragoroso e delle urla. Ma questo è niente in confronto a ciò che succede quando escono quelli del 12: i loro vestiti sono infuocati! Le poche persone che non sono state distratte dalle fiamme sono concentrate quasi tutte sulla bellezza dei tributi del 6, e solo una minima parte rivolge delle occhiate ai ragazzi del 2. Quando la sfilata finisce, sono esausto.
Angolo dell’autrice: Sono tornata con una nuova fanfiction! Come vi avevo già comunicato alla fine della precedente, stavolta racconterò gli Hunger Games dal punto di vista di Marvel. Lo immagino un po’ tronfio, ma insicuro nel profondo del suo animo. Il suo rapporto con Glimmer si svilupperà in seguito. Voglio chiedervi una cosa: i personaggi inventati da me, come l’accompagnatrice, gli stilisti ed i preparatori, devono rimanere gli stessi della mia precedente fanfiction o è meglio se li cambio? Vi prego, rispondetemi, sono piuttosto confusa a questo proposito. Che ne dite di una recensione? Vi saluto. Baci dalla vostra JackiLoveCatoniss4ever.




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