# Corniola
Rimane.
Ma
sotto. Sotto s’increspa.
Cercando un perché.
[Preparati.
Aspetti da sempre]
Shaka rilassa il pungo.
Il rosario
ondeggia. Lieve.
Un fremito
invisibile.
Respira.
Senza credere. Che non sia il vero.
Solo stratagemma.
E il volto tradisce.
La consapevolezza
del nuovo.
Nel rimpianto vuoto.
[Gli
occhi: aprili.
Adesso. Aperti]
Decide.
E sceglie la fine.
Una rappresentazione: la tragedia.
Inutile.
Capricciosa.
Necessaria.
[Giochi.
E tu. Tu resta: imperscrutabile]
Passa.
E scolora in petali.
Aerei.
Pesanti di vento.
[Sei consapevolezza.
Veggenza scarlatta.
Assoluto compreso]
Cammini oltre la trascendenza.
In explicit
Per Blackvirgo.
Per ringraziarla dell’aiuto e del
sostegno che mi ha dato.
Per ringraziarla di esserci.
Il personaggio: Shaka di Virgo. Scelta obbligata, lo ammetto. Ma stimolante; estremamente stimolante. Soprattutto dopo Sanzo. Dopo un antibuddha per eccellenza. E con le difficoltà di scadere
nel banale. Perché Shaka è decisamente complesso. In particolar
modo negli istanti psicologici ( usabile, come aggettivo? Ma sì,
proviamo) dello scontro con Saga, Camus e Shura.
Ecco: quello è lo sfondo.
Prima del giardino dei Sala. Prima
dei colpi segreti. Gli istanti fra la morte degli Spectre, l’alzarsi e l’aprire a vuoto gli occhi. Senza farsi vedere.
Mi sono chiesta il perché, del
gesto.
E mi sono risposta: perché è di
spalle. E il dolore non lo mostra ai
compagni.
Ma se devo esser sincera, è stata
la scena la
parte più difficile da decidere. Per la pietra, al contrario, mi sono decisa
subito: corniola.
Una pietra rossa (come il chakra di Virgo) che simboleggia
la capacità di purificare, che stimola alla consapevolezza e racchiude in sé il
concetto di trascendenza dalla morte. Inoltre, favorisce l’armonia e la pace
interiore, spingendo alla comprensione per l’assoluto.
Sì: mi sembrava proprio la pietra di Shaka.