Requiem
Requiem
Gocciola
gocciola…
Quante
volte ho pronunciato queste parole
nell’eternità?
In
giorni dove luce e buio non si definiscono, non lottano
In
ore più o meno chiare, in anni durati una fioritura,
Con
che coraggio ormai protraggo la mia esistenza?
Rotolo
su un fianco, e le mie ali si stropicciano sotto di me, contro la pietra.
Sono
molto belle, ancora splendide, donatrici di poesia; riescono ancora a
raggiungere qualcuno, le mie ali.
Io,
ormai più celebrato e venerato del mio Dio, angelo più o meno caduto, in bilico
tra realtà e menzogne, sono ancora magnifico.
Come
i vostri fiori di ciliegio, che nel culmine della loro fioritura stanno morendo,
io, nella mia eterna grandezza sono morto.
Cari
amici e amiche mortali, sono così lontano da voi.
Ancora,
sempre, sento i vostri pensieri, i vostri canti,
le
poesie e le fiabe su noi angeli, così magnifiche, come voi.
Piango,
per la vostra bellezza.
I
miei occhi velati si posano su uno dei miei fiori, su un piccolo fiore di
ciliegio.
Il
ragazzo mortale con cui ho condiviso questa notte.
Notte?
Con cui ho condiviso la mia disperazione, il mio dolore.
Adoro
straziarvi così. Siete mortali, e così anche i vostri sentimenti lo sono.
Avete
mai provato il mio divino dolore?
Poveri
umani, voi lo provate, certo, infinito ma infimo, nella sua durata.
Il
tempo, invece, lo tesse sulla mia pelle come una sottile ragnatela.
Lo
tesserà anche su questo ragazzo, il suo petto sarà striato di pelle morta, da
qui a qualche tempo.
Sarà
bellissimo, avere un compagno, finalmente.
Per
l’eternità, per sempre.
Voi
mortali ormai più non conoscete il significato di tutto ciò, voi correte,
correte, volete tanto e subito; siete i figli del caos e del cambiamento, non
durate per sempre.
L’illusione
è immortale, non la realtà.
Ed
alla realtà siete voi così legati… anche i vostri amori ormai vivono la vita di
una farfalla:
Non
date più peso a questi effimeri momenti di bellezza, non li fate più vivere per
sempre.
Solo
il dolore vi accompagna fino alla tomba, lapidi scolpite nel marmo.
Solo
il dolore non cade nell’oblio, benché voi lo temiate.
Siete
terrorizzati.
Siete
tutti così terrorizzati, da qualsiasi cosa;
temete
la morte, temete la malattia, la solitudine, la guerra e la pace.
Temete
le catene, temete il conformismo o il diverso, il brutto, il giudizio
altrui.
Vi
amo così tanto, eppure, non siete importanti per la mia eternità.
Ma
chiunque deve venerare qualcosa, no?
Un
misero angelo tediato venera come voi, umani.
Colpitemi,
fate scorrere il mio sangue; esili nastri che scorrono lungo il mio corpo
nudo.
Miei
piccoli bambini, vorrei abbracciarvi tutti con infinita tenerezza.
Cantate
un requiem per me,
io
farò lo stesso.
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