And the snow falls on that corpse

di MissMizuki
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Perchè passeggio in questo bosco? Non mi posso allontanare da qui, non ne so il motivo... Guardo dietro di me: la neve è candida cosí come lo è quella davanti a me, nessun passo...
Ogni tanto sento dei dolori che mi costringono a inginocchiarmi e stringermi il petto, guardo a terra dolorante, ma non ci sono impronte. Mi rialzo in piedi e vedo la neve scendere dolcemente...
Dei singhiozzi... Mi avvicino verso il suono, proviene da dietro alcuni alberi e cespugli, sbircio e vedo una figura inginocchiata che piange e singhiozza.
La tristezza è umana, e dietro a ogni sentimento umano c'è una motivazione;
mi avvicino. Noto che é un ragazzo e accanto a lui giace una ragazza quasi seppellita dalla neve, un colpo al cuore: mi stringo il petto con una mano mentre l'altra me la porto al volto...
É impossibile
Quel viso è uguale al mio, anche quel corpo semi coperto dalla neve fredda; «Spero che almeno tu sia felice...» il ragazzo sussurra con voce tremante, il suono è quasi attutito dalla neve che cade.
Perchè questa voce mi provoca una sensazione di calore e allo stesso tempo disperazione?
Mi accascio a terra tenendomi il petto con una mano e l'altra appoggiato sul terreno: non ci sono i segni dei miei piedi e tantomeno delle mia ginocchia o della mano.
Perché?
Alzo lo sguardo dal terreno al cadavere, c'é qualcosa che brilla sulla sua guancia, un lacrima ghiacciata; sposto lo sguardo un poco piú in basso e vedo che tiene la mano sinistra al petto.
Cos'ha all'anulare? É qualcosa di luminoso, ghiacciato. Non è solo ghiaccio, quello è un diamante bianco.
«Dici che se fossi arrivato cinque minuti prima saremmo felicemente all'altare?» sussurra piangendo, anche se attraverso quelle lacrime si intravede un sorriso.
Forse...
Il dolore sta aumentando, faccio fatica a respirare, ma nell'aria non c'é niente oltre alla neve che cade su ogni cosa, anche... Sul mio cadavere...
«Ormai, non posso più far niente. Almeno... So quali sono i tuoi fiori preferiti» mentre sussurra tra i singhiozzi allunga le sue mani verso quelle del cadavere e le stringe, come a scaldarle... Sento un lieve calore e sorrido, ma le forze mi stanno abbandonando e mi sdraio a terra. A stento riesco ad allungare il braccio destro verso di lui...
Io...
Lui si accovaccia sul corpo, sí, ormai ne sono certa: quello... É il mio corpo... 
Il ragazzo sussurra dolci parole, sono abbastanza lontana da lui, ma le sento... «Non ti abbandoneró piú...» e stampa un bacio sulle mani del cadavere congiunte.
Neanch'io... 
Mentre col braccio tento di raggiungerlo con le forze che mi rimangono lui si rialza e guarda al cielo, un cielo grigio, ma anche candido. 
«Ci rivedremo» dice inginocchiandosi un'ultima volta; in quell'istante sento una fitta, il mio braccio, che si sosteneva a stento cade nella soffice neve senza un suono, con l'ultimo sforzo abbozzo un sorriso.

Ci rivedremo...





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