*dedicato a lauraymavi. Grazie
del tuo messaggio e scusa della mancata risposta.
Ho cercato di essere all'altezza con questo capitolo...spero di esserci
riuscita <3*
CAPITOLO 34
I tre della
Leggenda
Un suono caro, familiare.
Qualcosa di
nuovo e di antico.
Davanti a lei il suo gruppo
male
assortito di compagni: il suo primo amore, la sua migliore amica, due
cavalieri e un famiglio. E una nonnina, dolce e saggia, che vedeva
ogni cosa.
Quegli occhi profondi, che
contenevano
il mondo, ed esploravano oltre, che conoscevano il passato ed il
presente più prossimo, annebbiandosi nel futuro
più lontano.
Il futuro che Mahel stava
pian piano
cambiando.
Avvicinò la mano
alla guancia,
appoggiandovisi, ascoltando con poca attenzione il discorso di
Lagharta e della Sibilla sulla Leggenda e sul da farsi.
Sorrideva, la piccola
Mahel,
osservando il volto della persona che amava.
Occhi blu profondi e
capelli
nerissimi, con quelle strane ciocche lunghe che solleticavano le
orecchie, e al quale la piccola Saluss era sempre attaccata.
Volto severo, ma armonioso,
un corpo
asciutto e muscoloso. Mani grandi e gentili, che sapevano distruggere
ma anche proteggere.
La sua voce...la voce
più bella del
mondo.
Pensava a quante volte
aveva visto la
sua schiena. A quante volte aveva voluto toccarla, e a quanto vicina
fosse stata a Lagharta negli ultimi giorni. Alla carezza sul suo
viso, all'abbraccio nel bosco e al suo respiro leggero, mentre lo
aveva guardato di sottecchi dormire, la notte successiva.
Un innocente rossore le
colorò le
guance, mentre le sue dita si toccavano le labbra, pensando all'unico
bacio della sua vita, avuto da una persona che non amava ma che era
innamorata di lei.
Pensò
stupidamente a quanto soffice
sarebbe stato un bacio da Lagharta, e dalla sua bocca
fuoriuscì una
risata imbarazzata.
-Cosa c'è?- le
chiese Alvexia, mentre
tutti quanti la guardavano con un'espressione confusa dipinta sul
volto.
Mahel scosse la testa e
aprì le
labbra in un grande sorriso -Niente. Sono solo felice-
-Quindi l'obiettivo di
Laherte,
principalmente, qual'è?- chiese poi Pixel, quando la
spiegazione del
passato era ormai chiara -La guerra?-
-Non ne ho idea- disse
serio Lagharta,
toccandosi la barba rada sul mento, pensieroso -Prima di andarsene,
ha detto solo che ormai voleva far avverare la Profezia-
-E la profezia parla della
guerra. E
della distruzione del mondo...- rispose Pixel serio, guardando verso
Mahel -E Mahel dovrebbe fermare la guerra...?-
Mahel si voltò
verso Pixel,
ricordando le parole di Vie -Io...non credo che sarò colei
che
fermerà la guerra. Ma quella che la inizierà.
Così ha detto Vie-
Lagharta
sussultò, sentendo le parole
di Mahel, balbettando sotto voce le ultime parole di Laherte
-...anche lui lo ha detto-
-Detto cosa?- chiese Mahel,
guardando
verso Lagharta.
-Lui ha detto...che adesso
voleva far
avverare la Profezia...per poter uccidere la mia sposa-
Un momento di silenzio,
seguito dai
volti dei presenti che si voltarono nello stesso momento verso Mahel.
Un altro attimo, e lei parlò -Perché Laherte
pensa che io sia la
tua sposa?-
Lagharta non ci aveva
pensato. Laherte
lo pensava?
Aveva Alvexia tra i suoi,
quindi
avrebbe dovuto sapere che il loro rapporto non era così
idilliaco. E
anche se fosse, Alvexia non avrebbe detto una bugia così
inconcludente, quindi era solo una sua supposizione.
Quindi...perchè?
-Che sia per il tuo nome?-
chiese
Alvexia, confusa -Non mi ha mai chiesto di voi. In realtà
non ho
avuto molte volte a che fare con lui...l'ho incontrato per la prima
volta qualche anno fa, e di nuovo poco prima del nostro incontro- si
bloccò, stranita -In effetti, era come se lo sapesse. Come
se fosse
tutto programmato. Mi disse dove vi avrei incontrati, chi
eravate...eppure lui non ti aveva mai vista Mahel, giusto...?-
Mahel aprì la
bocca, ma la chiuse non
appena appurò che era così.
Lei non aveva mai
incontrato Laherte,
prima del giorno in cui aveva visto il “vero”
Lagharta. Non
sapeva nulla di lui, non ne conosceva l'aspetto, eppure lui sembrava
sapere tutto di lei.
-Come è
possibile...?-
Velleda appoggiò
le mani sul tavolo,
guardando Pixel intensamente. La Leggenda, e la Profezia, sembravano
quasi una predizione a lungo termine già conosciuta nei
minimi
dettagli. Non una nebulosa idea di quel che sarebbe accaduto.
-Vie?- chiese alla Sibilla,
che le
rendeva uno sguardo a sua volta confuso.
-Probabile-
asserì lei -Eppure
qualcosa non torna. Laherte, che io sappia, non ha mai incontrato
Vie. Mahel è la prima “umana” a cui
viene concessa udienza. Vero
è che Vie mi ha concesso il dono della predizione, quindi
deve
essere uno dei suoi stessi poteri. Ma allo stesso tempo...è
tutto
così strano-
Silenzio.
Era così
spaventoso da sembrare
irreale.
Laherte sapeva di Mahel
prima ancora,
quasi, che lei arrivasse su Gaia. Conosceva il suo aspetto, e
probabilmente sapeva che avrebbe cercato di corrompere Alvexia.
Era arrivato proprio al
momento
opportuno, dicendo le parole adatte all'occasione. Aveva giocato con
loro, ma non li aveva uccisi.
Perché...?
-Lui
lo sapeva- esordì poi Mahel, convinta -Lui sa già
cosa accadrà.
Lui sa già cosa fare, o cosa dire. Come se conoscesse la
storia, e
sapesse che azioni compiere. Lui vincerà la guerra, se non
facciamo
qualcosa. Se non faccio
qualcosa-
Gli sguardi di tutti verso
di lei,
confusi e disorientati -Che stai dicendo...?- chiese Saluss,
avvicinandosi a lei -La storia? Vincerà la guerra...? Mahel,
sai
qualcosa che noi non sappiamo?-
Mahel annuì e
raccontò loro di
tutto. Di sua madre, e di suo padre. Del suo mondo.
E di Gaia, conosciuta nel
suo mondo
come una serie di libri fantasy.
-La
nostra vita...la nostra guerra...nel tuo mondo è un libro di
favole?-
chiese Lagharta ergendosi in piedi, disturbato -Noi siamo personaggi
inventati?!-
-Non
ho detto questo- disse Mahel, guardandolo negli occhi -Non siete
personaggi fasulli. Nel mio mondo però siete personaggi di
un
romanzo. La storia di Gaia, la guerra, tu e tutti gli altri...siete
conosciuti, al contrario della gente del mio
mondo-
-E Vie ha detto che tutto
questo è
dovuto al...legame?- chiese Velleda, guardando Pixel di rimando
-Mahel, ciò che dici è assurdo-
-Lo so, lo so!- disse lei,
scombinandosi i capelli disperata -Io non ho mai letto la storia di
mia madre, per questo non conosco nulla di questo mondo. Le Ninfe,
Saluss, tutti voi...io conosco solo la Sibilla, che nel mio mondo mi
ha dato il nome, e Lagharta, che sarebbe il protagonista. Ma solo di
nome, non conosco altro. E nel mio mondo, infatti, tu Mahel sei una
sacerdotessa...-
-Un altro modo di
raccontare la
storia- disse la Sibilla sorridendo, interessata -Tua madre, grazie a
Vie, deve aver visto una delle possibili strade che la storia avrebbe
potuto percorrere. Se io avessi accettato il dono
dell'immortalità,
e se non fosse esistita la Profezia ma solo la Leggenda...- si
stupì
di ridere, per ciò che stava per dire -Io sarei la Mahel
della
Leggenda! Non ci posso credere!-
-Mi sembra così
stupido...- esordì
poi Alvexia, posando il volto sopra le mani e sospirando -Anche
supponendo che Laherte conosca il futuro...cosa gliene viene in mano
a comportarsi in questo modo? Ucciderti una volta che Mahel possa
divenire la tua sposa, o adesso...cosa cambierebbe...?-
Lagharta affilò
lo sguardo,
stringendo le mani -Non lo so. L'unica cosa certa è che
Mahel non
diventerà mai la mia sposa!-
Si voltò verso
la ragazza e mantenne
lo stesso sguardo freddo e distaccato. Mahel sostenne quello sguardo,
mentre nella stanza regnava il silenzio per quell'affermazione
così
fuori luogo e, se ne stupì le stessa, sorrise.
-Ne sono cosciente,
Lagharta-
Gli occhi di Lagharta si
intristirono
di colpo, la sua voce provò a chiamarla, ma Mahel si era
già alzata
e se n'era andata.
Tutti guardarono Lagharta,
consci che
quelle che Mahel era andata a nascondere fossero le sue lacrime
più
nascoste, e dopo un primo momento di imbarazzò, Pixel
parlò:
-A questo proposito...per
quanto
ancora ti ostinerai a nascondere la verità...?-
Non riusciva a piangere.
Era sembrato
sicuramente per quello, ma aveva perso le lacrime per il suo amore
impossibile.
Si era nascosta nella
camera dove era
si era ritrovata il suo primo giorno a Gaia e pensò...quanto
erano
passati, due mesi già...? Non ricordava.
Sembrava
un'eternità.
Sospirò
profondamente per poi
guardare il mondo oltre la finestra di quella stanza. Un mondo che
era diventato il suo, e che lo sarebbe stato per sempre. Un mondo che
non avrebbe mai più lasciato, e che non voleva
più lasciare.
Ed erano solo
due mesi...
-Il mondo della mamma...di
papà...il
mio mondo...-
Aprì il vetro
della finestra e ne
uscì, ridacchiando come una bambina.
Quando non la trovarono
nella stanza,
vedendo la finestra aperta non capirono subito.
La cercarono appena fuori
dall'abitazione, ma non si trovava. Mahel sembrava scomparsa e
all'inizio pensarono fosse successo qualcosa.
Poi...una risata, vicino al
fiume. Una
risata che ben conoscevano.
La trovarono immersa fino
al ventre
nell'acqua, i capelli del tutto fradici, le guance rosse e un
sorriso molto carino.
A lei si unirono Alvexia e
anche
Velleda, che iniziarono a “giocare” con lei
nell'acqua. Si
rincorrevano, si bagnavano a vicenda...e ridevano. Era così
bello
vederla ridere.
E anche così
triste.
Saluss sapeva del tormento
interiore
di Lagharta, soprattutto a seguito del discorso che avevano
argomentato poco prima con Pixel. Sorrise, vedendolo arrossire,
perché sapeva che da quel momento Lagharta ci avrebbe
rimuginato
sicuramente sù.
Anche lui, un giorno,
avrebbe detto le
parole “ti amo”.
Si unì alle
ragazze nell'acqua,
mentre Pixel si metteva accanto a Lagharta e sospirava.
-Quella è la tua
sposa. E tu la ami.
Finché non te ne renderai conto...entrambi soffrirete per
questo
amore rinchiuso. Lei sorride così quando pensa a te...o ti
è
vicina. Che tu non te ne sia reso conto durante tutto questo tempo
è
solo a causa della tua paura. La Profezia non si avvererà,
se sarai
con Mahel. Accettala- e anche lui si avvicinò alle ragazze
nell'acqua, pur non entrandovi, finendo con l'essere del tutto
inzuppato da quelle tre piccole pesti che non erano altro che donne
adulte.
Lagharta pensava che
avrebbe potuto
essere. La Profezia non era assoluta, anche la Sibilla glielo aveva
detto molte volte, soprattutto ora che c'era Mahel.
Sorrise.
Seppure non si sentisse
attratto da
lei, in senso fisico o affettivo, se non per un profondo legame di
tenerezza e dolcezza, pensava che non sarebbe stato male, se fosse
stata lei.
Lei lo avrebbe reso felice.
La Leggenda, che parlava di
Salvezza,
Distruzione e Speranza...iniziò ad annebbiarsi.
Un nuovo futuro sarebbe
nato.
Nato dal sorriso affettuoso
di
Lagharta.
***
Ed eccoci qua. In super ritardo. Chiedo scusa.
Ma ho una motivazione, anche abbastanza importante, per essere stata
lontana. Ed è che...beh, ho semplicemente mollato tutto
quanto per dedicarmi al lavoro ed ottenere, dopo quasi 7 anni di
sacrifici, un contratto a tempo indeterminato. Lo so che può
sembrare stupido, ma ora mi sento molto più libera e
tranquilla, e anche tutti i miei problemi di stress se ne sono andati.
Quindi scriverò con un animo molto diverso adesso, e spero
di potervi portare qualcosa di qualità più alta
rispetto al passato.
Dal prossimo capitolo, poi, si inizierà a vedere i primi
effetti della Guerra. Conosceremo finalmente le Ninfe del Lago del
Cielo e...niente, non voglio spoilerare nulla.
Grazie del continuo supporto che ricevo seppur lontana da EFP. Mi ha
sostenuto durante questi ultimi mesi e devo dire che nonostante l'anno
2014 è stato orribile per me, gli ultimi mesi mi hanno
portato tanti bei regali, affettivi e non, e adesso mi sento una
persona nuova. I miei tormenti se ne sono andati...e penso che sia
l'ora di poter mettere la parola fine
a questa storia,
Spero che continuerete a seguirmi...e che, alla fine, verserete una
lacrimuccia insieme a me, anche solo per dirmi arrivederci (sto
già programmando la prossima storia, ovviamente).
Vi mando un bacio ed un abbraccio grandissimi...siete tutti quanti i
miei eroi.
Con affetto e devozione
Selenite
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