Titolo: Kimi ni negai wo
Autore: AintAfraidToDie
Rating: Giallo
Personaggi: Miyavi; LM.C
Genere: Triste;
Malinconico; Romantico
Avvisi: OneShot
Riassunto:
“Forse avrei dovuto mettergli un guinzaglio.”
Molto probabilmente
saresti scappato lo stesso. [MiyavixMaya]
Dedicata
a hideyourface, poiché mi è sempre di aiuto ed
è una cara ragazza**.
Ai
luv iu <3
“Kimi
ni negai wo”
“Forse avrei
dovuto mettergli un guinzaglio.”
Questa è la prima frase che mi viene in mente,
come risposta alla domanda se ho qualcosa da dire su di te adesso.
M’immagino la faccia di questa grassa giornalista, dopo
averle parlato con tono spavaldo: così stretta e sconvolta
nel suo tailleur color prugna, forse smetterebbe anche di respirare e
mi collasserebbe davanti.
No, meglio evitare. Sennò anch’io poi rischierei
la vita al prossimo incontro con il manager.
Mi astengo quindi dal dire ciò che penso realmente. Alla fin
fine il gioco del business è anche questo.
Mentire.
Ti elogio un po’, complimentandomi a distanza per la tua voce
così bella che io non avevo mai sentito.
Bugiardo.
Per anni ti sei esercitato in mia presenza.
[Ho ignorato il tuo
talento.]
Forse se te lo dicessi ti arrabbieresti e mi urleresti contro.
Mi accuseresti di essere un egoista, un montato e di pensare solo a me
stesso.
Ma non mi odiare, Maya.
Volevo solo tenerti fuori da questo illusionistico mondo che
è il mio.
Farti rimanere innocente e puro, come la prima volta che ti ho
incontrato.
Ti ricordi com’era bianco
il tuo sorriso, allora?
[Sincero. Io non lo
sono più, ormai.
Tu?]
Finita
l’intervista.
La donna che ho davanti mi ringrazia porgendomi la mano,
per poi andarsene.
Molto professionale, la tipa.
Ho un quarto d’ora di pausa. Lo passerò bevendomi
un caffè e continuando a pensarti.
Ho paura.
Un sentimento nuovo per me, che non l’ho quasi mai provato.
Al contrario di te non guardo cinema horror e non sono superstizioso.
Non ho mai veramente creduto ai fantasmi e nemmeno ho mai provato
timore a uscire la notte da solo.
[Non sono mai stato
spaventato dalla morte.
Certe volte, in questo
periodo, mi viene quasi da
desiderarla.]
Ricordo ancora quel giorno in cui mi obbligasti a vedere uno di quegli
sceneggiati di occulto orientale.
Tutto contento arrivasti in casa, sbattendo rumorosamente la porta
principale come tuo solito ed esclamando in falsetto qualcosa che
somigliava a un
“questa volta ti farà paura, Miya-chan!”.
Quando parlavi a voce alta, non riuscivo mai a capire cosa dicevi.
Sembravi una vecchia zitella, da quanto eri stridulo.
Mettesti il dvd in un istante, scaraventandomi di peso sul divano di
fronte alla nostra piccola televisione a schermo piatto, incurante che
io fossi del tutto occupato a scrivere dei testi.
Non mi lamentai nemmeno, tanto ormai ti conoscevo. Sarebbe stato inutile.
Quindi mi sorbii per due ore almeno la tua presa stritolante e
impaurita sul mio braccio destro a ogni apparizione di una bimba dai
capelli lunghi e sudici.
“Ma questa non
ci va mai dal parrucchiere?” mi
scappò detto, dopo la prima mezz’ora.
Tu mi lanciasti un’occhiata di fuoco, distogliendo appena lo
sguardo dalla tele.
Mi zittii all’istante. Mai
distrarti, quando t’interessava qualcosa.
La stessa notte, mentre mi crogiolavo tranquillo nel mio letto a una
piazza e mezzo, un corpo caldo e tremante si strinse velocemente e
senza vacillamenti al mio.
Non ebbi timore. Non pensai alla bimba satanica che poteva essere
uscita dallo schermo del televisore per uccidermi tra atroci dolori.
Anche se era buio pesto, riconobbi la tua essenza nell’aria
subito dopo aver varcato la soglia della camera.
Benedissi in tutte le lingue che conoscevo quel film.
Grazie ad esso, in quel momento, mi potevo beare del tuo tepore.
Il mio rimorso più grande adesso è questo. Non vederti più
scodinzolare intorno a me.
[Eri un dolce e tenero
cagnolino, che non si allontanava mai dal suo padrone.
E quel padrone, ne era
immensamente felice.]
Ti ricordi come mi eri sempre appiccicato?
In realtà per il primo periodo della nostra convivenza
forzata in quel piccolo appartamento che occupavamo come copertura, la
tua presenza m’infastidiva un po’.
Tutti quei tuoi “Miya-chan,
qui! Miya-chan, là!”, mi rimbombavano
negli orecchi notte e giorno.
Eri esagitato, ma solo in mia presenza.
In effetti stentavo a riconoscerti, quando trattenevi la tua indole
sprizzante per la comparsa di altre persone.
Mi chiedo se ad Aiji hai già mostrato questo tutto di te. L’hai fatto, Maya?
[Ero l’unico.
Adesso non lo sono più.]
Boku wa nani shite
agereta no darou?
Nani shite agerenakatta
no darou?
Are kara zutto jibun ni
toikakete mita kedo,
Nando kokoro no tobira
tataite mo
Mune no oku hikidashi
akete mite mo
Dete kuru no wa
tanoshikatta omoide bakari de...
Tada boku wa zutto ai
shiteta.
Sore dake, tada sore
dake datta kedo
Boku ni wa sore shika
nakatta n da.
Soshite ima mo kawarazu
ai shiteru.
Io cosa avrei potuto fare?
Cosa non avrei potuto
fare?
Da allora ho sempre
provato a chiederlo a me stesso.
Ma ogni volta, anche se
busso alla porta del cuore
ciò che ne
esce è che continuo a ricordare che è stato
bello...
Ti ho solo amato per
tutto questo tempo.
Solo questo, era
soltanto questo.
Perché in me
non c'era altro che questo.
E anche adesso non posso
cambiare il fatto che ti amo.
Quando non ho impegni, torno sulla soglia del nostro appartamento.
Il numero 145, se non sbaglio.
Mi apposto davanti a quella porta di legno un po’ logora e
ammuffita.
Anche solo toccarla, mi porta sollievo. Che idiota, vero?
Poggio tutto il mio peso su di essa e piango. Non riesco mai a farne a meno.
Spesso mi sembra di poter sentire ancora le nostre risate allegre,
chiuse per sempre dentro quella casa così spoglia.
Un giorno, vorrei poter di nuovo osservare quel tuo sorriso
così acceso mentre urli uno dei tuoi striduli “Miya-chan!”.
Chissà perché la tua voce riusciva a farmi
sentire così
felice.
[Semmai vorrai tornare,
io sarò qui.
Mi troverai seduto su un lurido pavimento, intonando una delle mie
canzoni.
Avrei voluto tenerti stretto a
me ancora un po’, Maya.]
Quando ti guardavo sorridere, sentivo un profumo.
Il profumo di qualcosa di così dolce, da farmi quasi
commuovere.
Eri la mia costante.
Qualcosa di così abitudinario, da non poterne mai fare a
meno.
Adesso ho paura,
sì. Non sono mai stato più
terrorizzato.
Ho paura di scordarti,
Maya.
Lo sai che a volte non
riesco più a sentire quel tuo odore nell’aria?
[Mi hai preso tutto.
Lasciami almeno il tuo
ricordo.]
Mi chiedo se con un guinzaglio al collo adesso saresti ancora accanto a
me.
Ed è un sorriso amaro, quello che mi si forma sulle labbra.
Infondo ci sono dei cagnolini che, per quanto piccoli, non verranno mai
ammaestrati.
Io ero il tuo padrone.
Ma mi hai reso tuo
schiavo.
[Se ti avessi messo un
guinzaglio, dopo un po’ si sarebbe rotto.
E tu saresti scappato di
nuovo.]
Itsuka hoshi no KIREI na
yozora ni
Futari narande
onegaishita yo ne
Ano toki no onegai wa
mou wasurechatta keredo,
Kono toki ga zutto
tsuzukebaii to
Omotta koto dake wa
oboeteru yo.
Ima omoeba sore mo
onegai sureba yokatta ne.
Demo, kamisama nante
inai.
Kimi ga hoshi ni natta
toki sou chikatta n da.
Boku ni wa kamisama
nante iranai.
Soko ni kimi ga, kimi
sae ite kurereba.
When
I wish upon you, kimi ni negai wo.
Un giorno, tra le stelle di un
bellissimo cielo notturno
ho desiderato che noi
due ci allineassimo.
Il desiderio di
quell'occasione l'ho già dimenticato.
Se quest'attimo potesse
durare a lungo
mi ricorderei solo di
ciò che ho provato.
Se ora ci penso sono
contento di aver desiderato anche questo.
Ma Dio proprio non
esiste.
Perché nel
momento in cui tu sei diventato una stella l'ho promesso.
Io di Dio proprio non ne
ho bisogno.
Se tu, persino tu fossi
lì...
Quando
ti desidero, desiderio di te.
“Kimi
ni negai wo”, Miyavi.
OWARI
Note:
Mio primo esperimento sia su Miyavi che su Maya, e in conseguenza anche
mia prima MiyaxMaya
xD.
L'ho scritta in un'afosa mattinata di mezza Estate *nostalgia*.
Se adesso la potete leggere è grazie al consiglio di hideyourface;
è stata lei a decidere quale delle mie tante OneShot in
sospeso dovessi pubblicare *lowa*. Sì,
amatela! Se lo merita <3.
Passando oltre, spero vi sia piaciuta. Personalmente non mi disgarba, e
rivedo Miyavi in veste di burlone coi sensi di colpa. E Maya *buaw*;
solo a pensare che lo vedrò presto dal vivo svengo per
terraxD.
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Bacioni,
AintAfraidToDie
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