Un posto strano chiamato casa...

di metaldolphin
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E' un posto strano, quella nave.
Il teschio che ne orna la prua è davvero inquietante e il metallo della corazza esterna logorato da troppi anni di navigazione, in uno spazio sempre ostile, bersagliato dalle radiazioni letali e da un fuoco sempre nemico.
Perché non ha amici, l'Arcadia, il vascello classe Death Shadow, del Pirata spaziale Harlock.
Condannati alla solitudine dalla strada intrapresa, lui e il suo equipaggio vagano per gli abissi dell'universo, ultimo faro di libertà agli occhi dei disperati oppressi dalle dure leggi del potere.
Il reclutamento avviene solo per ricostituire le perdite degli uomini caduti in battaglie o negli arrembaggi alle altre astronavi. Poco ricambio di personale, quindi, ma non ci sono altri sistemi per provare ad essere accolti su quello strano mezzo permeato dalla materia oscura.

Nel suo cavernoso interno, tra le alte strutture e le pareti annerite dal tempo, che però non hanno perso i freddi riflessi metallici, tanti sono i suoni che echeggiano sui ponti e per i lunghi corridoi, un sottofondo sempre uguale a se stesso: i gemiti del metallo che si tende a mantenere integra la sua struttura, i motori gemelli che pulsano come il battito di un solo cuore, il ticchettio dei sensori e il ronzio del grande computer centrale.
Di tanto in tanto il gracchiare roco di quello che sembra un rapace, erra vagabondo con esso, facendo lo slalom in alto, tra le strutture che delimitano i ponti che dividono la nave; si può intuire la sua sagoma, anch'essa nera, che plana per un attimo, come se sia alla ricerca di qualcosa o di qualcuno.

Di solito lo trova nella grande sala che ospita il ponte di comando, una finestra aperta sullo spazio profondo e in cui la più progredita tecnologia si fonde con elementi più antichi: alla ruota del timone del tutto simile a quello di un antico galeone terrestre, ci sei tu, Harlock, il Capitano.
Sulla tua spalla Tori-san trova il suo riposo, aggrappandosi a te ed osservando intorno, muovendo la testa ed il grande becco, sul collo lungo e troppo sottile.




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