stuck (on
you)
Chanyeol
aprì gli occhi. La luce dell’alba filtrava
attraverso le finestre spalancate
per lasciar fluire l’afa estiva. Colorava le tende bianche di
un delizioso
color pesca, ed andava ad atterrare proprio sul suo viso.
Si
passò il braccio sugli occhi per difendersi da
quell’accecante fascio luminoso.
Quindi, si girò sul suo fianco, e il suo braccio
andò a sfiorare la pelle nuda
della schiena di Baekhyun. Baekhyun era voltato dall’altra
parte, e solo allora
Chanyeol cominciò a svegliarsi veramente dal suo stato in
bilico tra sonno e
veglia.
A
Baekhyun
piaceva dormire sul suo fianco. Chanyeol bevve avidamente con gli occhi
la
curva delle sue spalle, e fu investito dalla voglia di tracciare con le
dita la
linea irregolare, appena accennata, che le sue vertebre formavano.
Ritrasse la
mano prima che potesse svegliarlo per avergli fatto involontariamente
il
solletico. Baekhyun soffriva il solletico.
Chanyeol
non ricordava esattamente quando avesse incontrato Baekhyun. Doveva
essere
stato in un qualche periodo annegato tra castelli di sabbia di
un’estate che
andava morendo nei suoi ultimi giorni. Ma poteva anche essere al parco
giochi
dove aveva pregato i suoi genitori a portarlo per uno sciocco
capriccio. Aveva
smesso di pensarci quando si accorse che non riusciva davvero a farselo
venire
in mente – o forse non si curava troppo di dettagli del
genere. Jongdae glielo
ripeteva spesso, che era quel tipo di persona, e gli ripeteva anche
che,
principalmente, era un combina guai.
Non
che
a Baekhyun non piacesse quel suo lato da combina guai. Anzi,
c’era una buona
probabilità del cinquanta per cento che fosse stato lui a
peggiorare la sua
vivacità (l’altro cinquanta era già
insito in Chanyeol stesso). Ad ogni modo,
quello faceva sì che il potere persuadente di Baekhyun
incrementasse di almeno
mille volte. Chanyeol ricordò con pigro affetto tutte le
volte che finirono nei
guai insieme. Bei tempi,
pensò.
Quei
tempi, però, stavano ormai finendo. Ancora dodici ore, prima
che Baekhyun
salisse sul suo aereo diretto in Europa per studiare musica per un paio
d’anni,
in una qualche università dal nome esotico. Tipico di
Baekhyun: amava essere
eccentrico. Sembrava che quel viaggio fosse fatto apposta per lui.
Chanyeol
si sistemò un pochino
più vicino alla schiena di Baekhyun, fino a quando non
sentì il calore
irradiare da quel corpo addormentato. Faceva caldo, ma non
gl’importava
granché. Voleva solo stargli vicino. Guardò la
candida pelle della nuca di
Baekhyun far capolino da dietro la tenda di ciocche ribelli, risultato
di una
notte passata a girarsi e rigirarsi nel letto, prima di cadere in un
sonno
profondo. A Baekhyun piacevano le notti trascorse in quel modo,
sognando ad
occhi aperti, perché – gli raccontava –
quando si addormentava, il suo sonno
era spesso assente di sogni.
Ad ogni modo, non
era come se Chanyeol non fosse felice per lui, anzi, era il contrario.
Studiare
all’estero sembrava fantastico. Era solo che c’era
una fastidiosa sensazione
che lo pungeva insistentemente dall’angolo più
remoto della sua mente, che lo aveva
fatto diventare leggermente più sensibile
all’argomento.
All’inizio
non ci
aveva fatto troppo caso. Viveva nella convinzione che fosse solo uno
stato
temporaneo, un semplice capriccio – no
non
puoi andare siamo amici da una vita che ne sarà di noi?
– dettato da un
terribile egoismo, che si sarebbe volatilizzato presto. Ma non era
così. Facile
da pensare, difficile da credere. Aveva cercato in tutti i modi di far
luce
sulla sua contorta psiche, penetrandone le intricate trame che
intrappolavano i
suoi ricordi con Baekhyun che tanto teneva a cuore, come se dovesse
sbrogliare
la tela che aveva tessuto con estrema fatica, che racchiudeva in ultimo
il
nocciolo più nascosto, quello che racchiudeva i suoi
più intimi pensieri,
troppo intimi persino per se stesso.
Poi aveva
realizzato. Amava Baekhyun. Forse – probabilmente –
lo aveva sempre amato, sin
dal castello di sabbia o dal giro sulla giostra. Quella realizzazione
fu come
un’esplosione di stelle nella sua mente.
Per un po’
di
tempo, Chanyeol stette lì, sdraiato sul suo fianco, senza
muovere un muscolo, a
guardare il corpo di Baekhyun muoversi impercettibilmente ad ogni suo
respiro.
Poi allungò la mano verso i suoi capelli e, attento a non
svegliarlo, affondò
delicatamente le dita in quel mare di corvino, ora cangiante in arancio
alla
luce dell’alba. Anche se gli dava le spalle, era bellissimo.
Era tutto quel che
riusciva a pensare. Come si poteva amare una persona così
intensamente, con la
mente e il cuore e l’anima, tanto da non riuscire nemmeno a
cogliere
l’estensione del proprio amore? Era impensabile.
Infinito. Immenso.
Baekhyun
si mosse un po’ nel sonno. Chanyeol restò
immobile, con ancora la mano nei suoi
capelli, tenendo persino il suo fiato. Tutto restò in
silenzio, persino gli
uccelli fuori dalla finestra tacquero, fermando momentaneamente il loro
canto
perpetuo. Poi sentì il respiro regolare di Baekhyun,
ritornato nuovamente nel
suo mondo senza sogni. Solo allora rilassò finalmente i suoi
muscoli, e ritirò lentamente
la mano dalle soffici ciocche.
I
suoi
ricordi navigarono sino alla sera precedente. Un ultimo addio ai vecchi
tempi, celebrato
con due lattine di birra e la speranza di un futuro persino
più brillante.
Lunghe conversazioni, finali forse; e dopo
questa devo pensare alla mia vita personale, e non
penso che troverai qualcuno pronto a sopportarti per tutta la vita,
e parla per te non sei tanto migliore di
me, e però francamente
ho in mente
qualcuno, e davvero chi,
e io, e ma
dai, e no dico sul serio,
e stai scherzando, e no,
e silenzio. Gli era scappato. Ma non
importava, perché un momento dopo lui stava sentendo il
corpo di Baekhyun
scivolare contro il suo, i vestiti contro i vestiti, la pelle contro
altra
pelle, il sfiorarsi le labbra, lo scorrere delle dita che cacciava via
il velo
di sudore, visione sfocata, piacevoli formicolii, e la musica, melodica
melodia, chiara sensazionale iperbolica epica
profondi
respiri
sospiri
lenti
lenti
respiri
ognuno
per l’altro
l’altro
per ognuno
per
sempre per l’eternità
un
po’
di più
e
una danza di corpi, sensuale
e masochista
forse, perché lui
partirà domani e io
sono un idiota e ora la sua partenza sarà cento volte
peggiore complimenti
Chanyeol adesso non puoi mica dirgli di restare
perché restare era l’unica opzione
che Baekhyun non poteva scegliere.
Era
proprio un idiota (lo era sempre stato, ma ora ancora di
più).
Quindi
si girò dall’altro lato, in modo da evitare quella
visione che ora e domani e dopodomani
avrebbe
infestato la sua mente. A Chanyeol pareva di star inseguendo il sogno
di una
notte, ma Baekhyun probabilmente non lo sapeva. Lui non sognava, di
notte.
Decise che, quando Baekhyun si sarebbe svegliato, glielo avrebbe detto.
Quando
Baekhyun si sarebbe svegliato, lui glielo avrebbe detto.
N/A:
un piccolo esperimento che
volevo fare, non sono sicura se mi sia riuscito bene oppure meno. Spero
nel meglio
(lo faccio sembrare un affare di stato lmao). Non pensavo che il
risultato
finale mi sarebbe piaciuto, e invece mi piace, quindi in un certo senso
sono ci
son riuscita (?) wow complimenti a me.
È
da
tanto che non scrivo in questo modo lol sono un po’
arrugginita. Vorrei
scrivere di più ma gli studi e il lavoro mi stanno divorando
tutto il tempo A I
U T O tra l’altro devo ancora finire di scrivere gli ultimi
capitoli di We are one lmao dovrei
pensare di più a
quelli che a scrivere roba random sob
Rainie
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