A Stefano

di puciu
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Soffio cinabro

spinge i miei polmoni

ai tuoi

così che io non possa reggermi

senza il tuo respiro.

 

Mentre vivo di vento e luce

sogno d’esser sveglia e

 

nei miei sogni ci sei

e mi sciogli le mani.

Guarda,

le mie braccia diventano ali.

 

Ma nei giorni ti slanci ancora

dilani le mie membra giovani,

vergini stroncate

languiscono morendo.

 

Come papaveri che chinano il capo

sullo stelo stremato,

quando la pioggia li opprime.

 

Rimane solo un filo vermiglio che collega

i miei polmoni ai tuoi,

ma tu non lo vedi perché

 

ti stai abbattendo ancora

sul mio collo stanco.









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