L'altro volto della Battaglia 2
L’Esercito di Silente
Ginny perse la cognizione del tempo.
Cercò di rifugiarsi nel nulla. O
sarebbe annegata nei propri pensieri, sommersa insieme dall’ansia che
le attanagliava lo stomaco, dalla paura che le sue speranze si
rivelassero mere illusioni, e dai suoi sogni, forse non ancora infranti.
Se si fosse lasciata trasportare
nell’abisso dei suoi pensieri, avrebbe perso ogni briciolo di
determinazione che ancora sopravviveva in lei.
Percepiva le presenze di Ron,
Hermione e Neville al suo fianco, e la memoria del loro tacito accordo
era tenuta viva dalla loro reciproca vicinanza.
E poi, la sua bolla di certezze
scoppiò con prepotenza.
Svanì rapidamente, quando quella
voce spaventosa e foriera di morte rimbombò in ogni angolo della Sala.
"Harry Potter è morto."
La voce di Lord Voldemort esprimeva
lapidaria convinzione.
La mente di Ginny si svuotò,
incapace di elaborare la notizia.
"È stato ucciso."
Ginny sentì una certezza rabbiosa
farsi strada in lei.
No, non è stato ucciso. TU, l’hai
ucciso.
"Stava fuggendo, per mettersi in
salvo mentre voi davate la vita per lui."
Ginny poteva vedere con la mente il
ghigno crudele del Signore Oscuro.
Ma finalmente poté nuovamente far
rifiorire le sue speranze: Voldemort stava mentendo.
Questa certezza si radicò in lei
con tale veemenza che un sorriso le apparve sulle labbra.
Stava mentendo.
Harry non fuggiva.
E quindi Harry non era morto.
Sentì il bisogno di ripeterselo
un’altra volta.
"Harry non è morto."
I quattro si strinsero la mano
quasi con violenza, mentre insieme si avviarono verso l’ingresso,
seguendo la figura anziana di Minerva McGranitt, ignorando le parole di
pace di Voldemort, le sue offerte di perdono e salvezza.
Il fetore della menzogna si sentiva
anche a quella distanza, e la sua ignoranza del perdono si toccava con
mano.
Le porte di Hogwarts si
spalancarono, e loro si riversarono nel parco.
I loro occhi vagarono sulle
terrificanti fila dell’esercito del Signore Oscuro, sui suoi giganti
colossali.
Poi, tutto accadde in un istante.
Un no straziante dilaniò l’aria
della notte, e i loro occhi si posarono sul cadavere riverso dolcemente
tra le braccia del Mezzogigante singhiozzante.
La bocca di Ginny emise un grido
che non avrebbe mai pensato di poter liberare.
Gli urli disperati di Ron ed
Hermione, così come il disarmante silenzio di Neville, fecero tornare a
galla tutti i pensieri peggiori, quelli che aveva recluso insieme alle
sue speranze più sincere, ormai corrose per sempre.
Sentì la folla attorno a loro
scalpitare rabbiosa, irata, incredula.
"SILENZIO!"
I singhiozzi le si arrestarono in
gola.
La mano di Ron strinse la sua con
violenza.
Quella di Neville sfuggì dalla
debole stretta delle proprie dita.
Le sembrava di essere diventata
spettatrice della vita altrui.
Stava respirando?
Non era in grado di capirlo. Non
aveva più il controllo dei suoi muscoli. Non aveva più la percezione
del proprio corpo, se non della sua mano saldamente stretta in quella
del fratello, e di quei singhiozzi trattenuti forzatamente e
controvoglia nella sua gola.
Se le avessero detto che era morta,
ci avrebbe creduto senza indugio.
La padronanza di sé era il ricordo
di un’altra vita.
"… Lo capite adesso, illusi? Non è
mai stato altro che un ragazzo che contava sul sacrificio degli altri!"
Lei si sarebbe sacrificata
eternamente, per lui.
Poi bastò una frase, per rompere il
suo incantesimo.
"Ti ha sconfitto!"
Ron distrusse quel falso silenzio
con il suo grido deciso.
La folla ritrovò la sua voce e urlò
con tutta l’aria che riusciva a carpire, gridò con tutta se stessa la rabbia e il dolore per quella vita spezzata.
Ginny poté singhiozzare libera, e
le tornò immediata la percezione del suo corpo. Fu come un’immersione
in acqua gelida.
E sentì qualcosa scalpitarle
dentro, con prepotenza.
Le parole di Voldemort non avevano
più presa su di lei.
Non avevano più presa su nessuno di
loro.
Erano lasciate scivolare senza
indugio nell’oblio, senza che venisse data loro la possibilità di
attecchire, germogliare.
Nessuno avrebbe mai creduto che
Harry Potter fosse scappato di nascosto per mettersi in salvo.
Questa era la sua nuova certezza, e
la fece crescere dentro di lei fino quasi ad esplodere.
Nessuno l’avrebbe tradito.
Nessuno si sarebbe arreso. Non più.
E Neville, piegato contro la
propria volontà davanti al più grande mago oscuro di tutti i tempi, lo
stava testimoniando senza indugi.
"Mi unirò a te quando l’inferno
gelerà."
Calde lacrime solcarono il volto di
Ginny. Le prime lacrime di commozione, tra le tante che aveva pianto
quella notte.
"Esercito di Silente!"
Gridarono il loro ardore con anima
e corpo, e il boato che scaturì dalla loro comunione di voci e spiriti
si innalzò sopra ogni cosa, sovrastando le loro figure, i loro pianti,
le loro paure; scardinando gli inutili incantesimi tacitanti con cui si
erano proposti di tenerli a bada, senza in realtà riuscirvi.
Pochi minuti dopo, le urla di
Neville lacerarono l’aria, colme di fisico dolore.
E regnò il caos sopra ogni cosa.
*****
Grazie mille a tutti i
temerari che hanno scelto di passare al secondo capitolo! ☺
Come nel primo, allego le
recensioni del passato.
Isidar
Nb: la maggior parte delle
frasi pronunciate dai personaggi sono citazioni di “Harry Potter e i
Doni della Morte”, per tanto non mi appartengono
Maltrerio: bella, bella,
super bella, bellissima!!!
si la battaglia è meravigliosa e tu la stai descrivendo in modo sublime.
ginny deve aver provato veramente tutte queste sensazioni.
per lei deve essetre stato tremendo e tu sei stata perfetta nello
descrivere tutto ciò!!!!
grazie per i complimenti che mi fai, sei troppo buona!!!
leggerò più tardi le altre tue storie, quindi a presto,
ciao, Dafne.
Hotaru_Tomoe: Bellissimo
capitolo, hai reso in modo splendido il contrasto fra le subdole bugie
di Voldemort e la fede incrollabile di Ginny e di tutti coloro che
conoscenvano bene Harry: neanche per un attimo si fanno scalfire dal
dubbio che le cose possano essere andate come dice Voldemort, hai dato
un'immagine molto coraggiosa sia di lei che di Neville.
Payton: Per prima cosa, hai
perfettamente indovinato: il fatto che ci sia Neville, il suo muto
silenzio prima di agire - che trovo straordinariamente IC - mi hanno
emozionata da morire. Ho pianto Isidar, e mentre commento sto
asciugando le ultime lacrime.
Non solo Neville(**), ma anche Ginny mi ha scossa. Ginny che sa che
Harry non scapperebbe mai e quindi crede che sia vivo. Ginny che si
abbandona, per un solo istante, alla cruda realtà del corpo di Harry
'senza vita'. Ginny che sa, nonostante tutto, che Harry non può essere
scappato e che urla 'Esercito di Silente' con tutto il suo dolore.
Ginny, lei - IC, vera! - ed il suo amore, mi hanno scaldato il cuore. E
gelato la faccia con le lacrime! xD
Non so davvero cosa dire, è splendida, non ci sono altre parole.
è la storia su Ginny migliore che io abbia letto, e posso dirlo con
assoluta certezza.
Al prossimo capitolo, Payton
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