Questa
è una delle tante fan fiction che mi sono venute in mente
leggendo e rileggendo e pensando alla scenata di Ron prima di andare
via. Questa l’ho ideata grazie all’aiuto della
canzone degli Evanescence “Missing” e scritta con
“Behind Blue Eyes” dei Limp Bizkit, “It
Only Hurts” dei Default e “The Price of
Freedom”.
Grazie tante tante a
Cami_war per avermi passato queste ultime tre canzoni. Sono troppo
contenta di averti incontrata e non solo per le canzoni ^_-
Buona lettura gente
Forever
missing…?
No
one knows what is like to be the bad man…
Da
“Behind Blue Eyes”
Quanto tempo era
passato ormai? Giorni, settimane, mesi?
Oh, quanto avrebbe
voluto fossero trascorsi soltanto minuti, secondi da quel fatidico
momento…
Dal momento in cui
aveva deciso improvvisamente di diventare un’altra persona,
di stravolgere più di una vita nel momento in cui essa
valeva più che mai; dal momento in cui tutto era cambiato
inevitabilmente…
Era tutto
così incredibile, impossibile che fosse successo a
lui… Solo pochi mesi prima non avrebbe mai nemmeno
lontanamente immaginato che avrebbe potuto… fuggire di fronte alle proprie
responsabilità, di fronte alle promesse fatte agli altri, ma
soprattutto a quelle taciute ma fatte a sé stesso.
Anche il suo cielo
era cambiato, qualcosa di uguale per tutti nel mondo, per lui ora era
diventato una massa grigia, opaca e piatta come tutto il suo mondo. Il
dolore era diventato il sentimento più familiare, la memoria
il suo tempo reale, non più solo luogo dove rifugiarsi la
notte, ma in ogni ora del giorno ormai.
Il ricordo di quella
notte lo uccideva e Merlino solo sapeva quante volte aveva invocato la
fine per tutto ciò che aveva fatto, per essersene andato a
quel modo. E proprio quando l’ultima goccia di vita stava per
venire meno un segno, una luce. Uscita dal Deluminatore, una sfera blu
lo aveva accolto e gli aveva irradiato la speranza di poter almeno
provare a risolvere i suoi sbagli, o perlomeno a perire tentando. Da
quando era scappato anche da Villa Conchiglia la paura era quasi
sopraffatta dalla forza con cui continuava a perseguire il suo intento.
E adesso erano quasi
tre settimane che aveva cominciato quella folle ricerca in giro per
chissà quali posti, tutti suggeriti da una voce che avrebbe
riconosciuto tra mille.
Tutto era cambiato,
ma non poteva rinunciare, non adesso.
I suoi amici non
sarebbero più stati tali, lo avrebbero riaccettato?
Questo tormento lo
assillava in continuazione, come la sua immagine, del resto.
Non serviva chiudere
gli occhi, Hermione era lì con lui ogni qual volta si
girava. Un’Hermione sorridente, imbronciata ma divertita, e
non quella che probabilmente era diventata.
Chissà se
almeno una volta in quei mesi aveva pensato a lui…
Sicuramente no.
Perché mai continuare a pensare a qualcuno che ti ha
spezzato la vita in mille pezzi? Glielo aveva letto negli occhi la sera
che lei lo aveva rincorso e lui l’aveva lasciata sola
accasciata nella neve.
Lui non esisteva
più per lei, lo aveva dimenticato e questa non era
nient’altro di più di quello che si meritava. Lui,
un’inutile causa di problemi e nient’altro.
E adesso, nonostante
tutto, seduto sulla neve, appoggiato ad un tronco d’albero
non poteva fare a meno di pensare, per l’ennesima volta, a
lei. Lei con quegli occhi così caldi; bastava quasi il
ricordo della profondità del suo sguardo per infondergli il
calore. Un calore in grado di sciogliere il ghiaccio intorno a lui e
risvegliarlo dal torpore di tristezza e solitudine in cui era
precipitato.
E allo stesso modo
sentiva la sua risata, aveva nelle narici il suo profumo; la vedeva
nervosa la sera prima di un esame, che sicuramente avrebbe passato con
il massimo, mentre studiava le ultime cose insieme a lui e felice come
una bambina due giorni dopo, all’uscita dei risultati: una E.
E poi ancora a fargli la ramanzina perché lui aveva preso
una S e “Tu potresti fare molto di più se solo ci
mettessi un po’ di impegno, Ronald.” Ancora la
sentiva gridare di gioia il suo nome quando giocava a Quidditch; e i
suoi incitamenti “Non mollare!” “Continua
così!” “Sei il migliore!”
Il migliore.
Non lo era mai stato,
ma lei continuava a dirglielo e a crederlo sempre, fino in fondo, anche
quando chiunque altro vacillava. Ma adesso tutto era cambiato e anche
lei non lo trovava più il migliore, non avrebbe mai potuto.
Versò
l’ultima riserva di cibo in un pentolino posto sopra un fuoco
improvvisato e lasciò andare in dietro la testa.
Vi
troverò mai…?
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