Una gabbia di emozioni

di kiera
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Il respiro si fa corto. L'aria che entra nel corpo è fredda come il ghiaccio.
Ogni muscolo è teso e pronto a scattare. La visuale fatta a strisce, da la sensazione di una gabbia, che ti toglie ancora di più il respiro. Eppure ti senti vivo come non mai. La persona di fronte a te attende una tua mossa, un tuo errore, per colpirti. Per farti crollare con tutto il tuo essere.
Ed è in questo momento che raccogli ogni tua forza, e porti avanti tutto te stesso. Non solo il corpo ma anche la tua energia. In quel fendente ci metti tutto te stesso, perchè ambisci a essere veloce quanto basta per colpirlo. E quelli che nella realtà sono secondi, diventano invece minuti. Minuti che sembrano durare eternità. Il tuo cuore lo senti nelle tue stesse orecchie e il tuo grido diventa un suono simile a un ruggito. Intanto quella gabbia si stringe sempre più. E poi ... Il colpo.
Bene o male che sia andata ormai tutto si è concluso.
Ti volti ad osservare il tuo motodachi, il tuo partner in allenamento. Sai che il tuo lavoro avrà influenzato anche il suo, e speri che tutto sia andato per il meglio. Senti la shinai tra le mani. E il tuo compagno si gira verso di te. Di riflesso tornano entrambi in jodan no kamae, in guardia pronti a continuare. Ma il sensei, ferma l'allenamento. Quelle emozioni però aleggiano fino al saluto. Nell'ora in cui indossi la gabbia, il tuo bogu, devi affrontare tutte le tue emozioni e controllarle. Affronti la paura, che di norma è quella di far del male al tuo compagno. Affronti l'insicurezza, quella che ti spinge a chiederti se potevi fare in altro modo. Ma alla fine di quell'ora sai che se hai fatto del tuo meglio e oltre, quell'ora di kendo non è stata sprecata. Magari il tuo Ki Ken Tai Ichi, la tua ricerca nei colpi, non è perfetta o non è come quella del tuo compagno. Ma se ogni volta darai il massimo, quella gabbia ti darà sempre un emozione continua e una felicità crescente.





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