i pensieri di Nanni Spranga

di Nanni Spranga
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L'UOMO E IL SUO RAPPORTO CON GLI UOMINI.

Il fondamentale segno di svolta dell'uomo è la crescita culturale negativa che instaura le sue radici nella sua debolezza. La regola è basata sul rapporto coi simili. Ogni uomo, con la sua brava dignità di personaggio illustre, viene assalito dal torpore, specialmente quando sente odore di novità manomesse da deformazioni professionali. Le salme, allineate in un obitorio, significano comprensione di certi problemi, non gravi. Uomo: mascherato da vigile innocente, preso dal ronzio di una mosca d'estate, appari oramai irrequieto e scosso.

L'onestà di pochi sono le avventure di molti, che ridono a squarciagola, incuranti del prossimo. Ma chi è il prossimo? Esso è una slinguata di terra che serpeggia ai piedi dei grandi.

L'eco di toni funesti si traduce nei cervelli8come musica accordata da solitari musicisti in agonia. Scandalose creature si affacciano nel primo decennio dell'epoca moderna. Esse sono ingombranti, pesanti e rumorose. Il fiato è grosso, però piacciono così, perché ogni uomo è partecipe e coordinatore di questo nuovo mondo di Babilonia. Le fasi dell'azione sono poche, però esse possono comporsi in più elementi. Basi tollerabili, a seconda della persona addetta all'operazione. L'unico soggetto escluso da questa operazione è il "gobbo".

I giovani d'oggi hanno rapporti epistolari con singolari personaggi del mondo dello spettacolo, come Malerba e Gillone. Loro degustano la viltà della massa larvosa che si scuote silenziosa sulla pelle screpolata e crostosa di un giovane vecchio.

Ci sono differenti opinioni al riguardo delle persone. Ogni singolarità può essere futto di un movimento umano che apre le porte a periodi storici alquanto inquietanti. Da sempre, tra uomo e uomo, esiste qualcosa come l'abilità a comandare. L'uomo è, in effetti, l'equivalente di una macchina sottoposta a lavorazione a ciclo continuo. L'uomo, in altri termini, per sua natura, è portato a portato a impuntarsi su determinate cose della vita, ed alcuni dotti, approfittando di tutto ciò, tengono poderosamente enormi masse di popolo, serbandole come coperchi per pentole in ebollizione. La coscienza dell'uomo è tale da farlo diffidare dei suoi simili, affiancandovi realtà confuse e ben diverse. Ma il fine dell'uomo è unico per tutti e l'accorgersene può essere fatale.

Il tallone dell'uomo non è il palmo della mano bensì una parte del terreno che pressa il piede pertanto, il rapporto tra l'uomo e l'uomo può esistere solo se voluto, in altri. Così abbiamo, come esempio dei più banali, lo svolgersi della vita sul pianeta Terra.

 

L'UOMO E IL SUO RAPPORTO CON LA NATURA.

La natura è nata prima di ogni cosa perché il servo, che mescolò le giuste dosi di pulviscolo, riconobbe in essa la potenza e la perfezione della vita. La natura è tutto, è una potenza indistruttibile. Anche se ci provano i coniglietti che saltano sui prati e i carri armati che lanciano granate nucleari, tutto ciò è natura. Le galassie sono indefinite, la Natura, invece, si può definire. Un giorno, anche le radiazioni atomiche faranno part5e della natura.

Natura significa seme e cioè vita e vita: destino bendato da un lenzuolo viola.

Agli occhi delle persone niente scaturisce. Povera gente, pensosa e sconsolata. Ma Tu che fai per rimembrare la natura? Chiudi un serpe in una scatola di cioccolatini! Caro mio: tu certo comprendi e non comprendi la natura che non ci circonda.

L'anima respira l'essenza della vita che si spegne insieme alla natura.

 





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