James Potter sta seduto da solo in salotto, guarda il camino
con le sue fiamme che danzano veloci. Sospira: si è appena
fatta notte, sono le due del mattino di una sera di fine dicembre. Si
sente in trappola: Silente ha il suo mantello
del'invisibilità, di nuovo. Vorrebbe essere fuori, con il
suo migliore amico, ma sa che non può. Non adesso almeno:
non può permetterselo. Si alza dalla poltrona e e sale in
camera da letto: guarda la culla che ingobra metà della
stanza e si avvicina per guardare meglio suo figlio, di pochi mesi, che
dorme beato. Ha i cpaelli tutti arruffati, lily ha provato spesso a
sistemarglieli ma alla fine ha rinunciato: per non darsi per vinta dice
che le paicciono di più così scompigliati. Lo sa
anche lei che è una battaglia persa. Si sporge e lo guarda
da vicino: il faccino angelico, gli occhi chiusi, le palpebre
nascondevo quegli così belli, gli stessi occhi di cui anni
prima si era innamorato. E come se un filo invisibile dirigesse i suoi
movimenti, si volta a guardare la merivigliosa cratura con i capelli
rossi che dorme seduta si una poltrona, con un libro di favole in mano.
Istintivamente sorride: glielo aveva deto mille volte che Harry non si
addormentava con quele favole, ma che servivano semplicemente a far
addormentare lei. Non vuole rischiare di svegliarla, non la muove: si
siede sul letto e la guarda. Così bella: sembra che
la maternità le abbia regalato quel granello di
bellezza che ancora la rendeva incompleta. Harry. in un secondo la
vista di sua moglie diventa insostenibile. Si alza di nuovo e scende in
salotto, lasciandosi andare di nuovo su quella stessa poltrona, dove
Lily era soita sedersi quando il peso del pancione diventava eccesivo
e, stanca, si acoccolava accanto a lui per riposare. Erano
così felici allora: ignari dela vita che avebbero fatto
vivere al loro primo figlio. E della vita che loro stessi avrebbero
dovuto vivere. Fa scorrere il dito lungo le pieghe del tessuto e si
guarda intorno: i giocattoli di Harry sono sparsi ovunque sul tappetino
dove giocava, il tavolo è in ordine e nella poltrona
più vicina al camino c'era ancora aperta la rivista che sua
moglie stava leggendo prima di andare a mettere a letto Harry. James
sentì un rumore all'esterno, qualcuno si era appena
materializzato vicino la loro casa: la visione di una figura
incappucciata gli balzò alla mente, corse verso al finestra
spostando al tenda. Tirò un sospiro di sollievo quando vide
che si trattava soltanto di una coppia di anziani che si muoveva verso
casa. Si prese a calci mentalmente per aver anche solo
dubitato per un istante che uno dei suoi migliori amici, Peter Minus,
il loro custode segreto, potesse averli traditi. Chiuse la tenda con
forza, riportando la stanza nell'oscurità totale,
rischiarata solo dalle fiamme del camino. E si chiede cosa avrebbe
fatto se fossero stati davvero dei Mangiamorte: magari ci sarebbe
potuto essere anche lui.
Lui che voleva suo figlio, il frutto del suo amore per sua moglie, la
cosa più cara che avesse. Ma isnpiegabilmetne il pensiero
non corre al bambino adormentato, ma lla donna con quei cpaelli rosis e
gli occhi da cerbiatto, la donna che era sicuro, per salvare suo figlio
avrebbe dato al vita. La donna che aveva strappato a Severus Piton.
Forse se avesse lasciato che le cose seguissero il loro corso, senza
intromettersi, lasciando che lei lo odiasse...se fosse stato meno
egoista..adesso lei avrebbe una vita più felice, non
vivrebbe nel cstante pericolo che il mago più pericoloso del
tempo potesse uccidere suo figlio e l'uomo che amava....se solo non si fosse innamorata
di lui. Tutto sarebbe stato più facile. in quel
momento si troverebbe accanto a un altro uomo, al fianco di quel mago
tanto pericolos, dalla parte oscura, dalla parte sbagliata...almeno
adesso sarebbe al sicuro.
james si da una botta in testa: non riesce a credere di aver pensato di
preferire vederla con un altro uomo, con Severus Piton, poi, pur di non
vederla morta. Magari ce lo avrebbe avuto pure un figlio, con lui, un
figlio che il Signore Oscuro avrebbe risparmiato: non come Harry. La
furia si impadronisce di lui senza che potesse controlalrla: e decide
di farlo, di scrivere u n testamento con cui avrebbe lasciato ogni sua
fortuna a suo figlio. Prende la piuma, l'inchiostro, la pergamena e
inizia a scrivere; quando finsice si stupisce di non aver lasciato
nulla a nome di Lily, tutto a nome di Harry. Harry James Potter. E si
maledice a voce bassa: non sa perchè, ma una aprte di lui sa
già che Lily sarebbe stata nella mente di suo filio altro
che un ricordo sbiadito, da ritrovare solo guardando i propri occhi
allo specchio. E lo sarebbe stato anche lui.
James si alza e va a sedersi per terra, sul tappeto, prendendo in mano
un giocattolo che Sirius aveva regalato a Harry: avrebbe scrito una
lettera anche per lui, chiednedogli di prendersi cura di suo figlio. Ci
sarebbe stata anche un'altra opzione: prendere Harry, in quel momento,
e fuggire, lasciare il continente...e lasciare sua molgie. Lasciarle
una lettera pregandola di andare da piton, rifarsi uan vita,
perchè loor se la sarebbero cavata. Ma non lo avrebbe mai
fatto: non le avrebbe mai provocato tanta sofferenza solo per qualche
anno di vita in più. Che vita arebbe stata? Ma i voleva
prendere in giro: era alla
sua di sofferenza che stava pensando, al suo stupido
egoismo. Si, era uno dei suoi peggiori difetti l'egoismo. Doveva fare
qualcosa. Silente aveva il suo mantelo del'invisibilità: ma
approfittando dele tenebre sarebbe stato facile dileguarsi, recuperare
il mantello e lasciare il continente prima che fosse l'alba. Forse, una
volta lontani, avrebbe potuto sperare in una vita normale, per
sè e per suo figlio. Si massaggia le tempie e rpende una
decisione. era il momento di mettere da parte l'egoismo, penare a quali
fossero el cose migliori per le uniche due persone che amava. Si alza,
prende un cappotto e il borsone con le cose di Harry, poggiandolo sul
tappeto. Sale la piano di sopra, Lily sta ancora dormendo: e anche
Harry. Si abbassa sulla culla per prenderlo ma si blocca quando sente
un movimento. Si volta e vede Lily seduta, i capelli arruffati, con una
mano si stropiccia gli occhi, con l'altra si stiracchia. lo vede
chinato sulla culla e lo guarda interrogativa.
< James...Harry si è svegliato? >. rimane
folgorato a guardarla, guardare la sua bellezza, stupirsi ancora della
sua bellezza. Va verso di lei.
< No amore...lo stavo solo guardando..è bellissimo...
>. Spera di riuscire a falrla riaddormentare presto, per avere
ancora il tempo necessario alla sua fuga. Spera solo che Harry non
decidesse dia vere fame in quel momento. La spinge verso il letto e el
da un veloce bacio sulle labbra, casto, senza pretese. Respira il suo
profumo e sa già che le sarebbe mancato come l'aria che
respirava: ma se non se ne fosse andato, sarebbe stata lei a non
respirare più. La fa sdraiare ma lei si rialza e gli cinge
le salle da dietro, poggiando la testa sulla spalla di lui. I
capelli rossi cadono sulla spalla di lui, ondeggiano e il loro profumo
lo strodisce, facendogli perdere la concentrazione.
< Amore...c'è qualcosa che non va? >. Come
avrebbe potuto mentire a quella voce così dolce che gli
faceva l'unica domanda lla quale non poteva rispondere?
< ..ehm...si amore....tranquila..rimettiti a dormire..>.
Ma lei non lo lascia, ormai le sue braccia sono come una morsa. Ma
forse è soltanto la sesazione del colpevole roso dai sensi
di colpa., perchè poco dopo lei lo lascia sorridendo. Non
riesce a non voltarsi, se la trova davanti. Gli sta sorridendo.
< Ok amore..vieni a letto anche tu?>. Come vorrebbe poter
dirle si,ma non può. Perchè la voc enon arriva,
pechè non riesce a dirle: ti raggiungo dopo, in modo che lei
possa addormentarsi e al risveglio trovare una vita migliore
già spianata? Si sarebbe andato da Severus quella notte
stessa, pregandolo di andare a prederla la mattina dopo: glielo avrebbe
chiesto non per sè, ma per la donna che entrambi
amavano. Sta per aprie bocca, per dirle di dormire, ma lei lo
interrompe.
< James? ma che hai oggi? Dai vieni a letto...>. Si
sporge per darle l'ultimo bacio, un altro bacio casto, ma lei gli
poggia le mani sulla nuca e lo tira a sè, cercando un bacio
più passionale, più spinto. E quando lo ottiene
si stacca d alui, guardandolo con i suoi occhi da cerbiatta.
<..Lily amore...spostati un poco che ci mettiamo
sotto le coperte..>. Tira la coperta fino a coprirli
entrambi e la accoglie tra le sue braccia, chiudendo gli occhi. Con un
colpo di bacchetta anima le fiamme del camino che avrebbero riscaldato
al camera. Chiude gli occhi, pronto ad accolgiere il sonno. Perfetto:
oltre che egoista, era anche vigliacco.
Ecco
qui.Questa fan fiction è nata nel corso di un deliro
notturno, un degenero sull'amore. Ho pensato che si lily e james nel
libro non si fosse parlato poi tanto, e mi sono chiesta cosa potesse
pensare James quando ancora la famiglia era unita e il pericolo
incombeva.
beh spero che vi sia piaciuta!kiss da Sele!!
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