Questa fan fiction è interamente frutto della mia fantasia,
i fatti narrati non sono realmente accaduti nè posso sapere
se il carattere dei personaggi corisponda al vero.
Se ne stava solo seduto nel suo camerino, durante una pausa
nelle riprese. Durante una delle sue pause: forse lavorava troppo.
Accettare il ruolo di protagonista in Twilight era stata un'ottima
decisione: il suo personaggio era tenebroso così come lui.
almeno quella volta aveva scelto un personaggio che gli somigliava. A
differenza di qualche anno prima.
Pensandoci bene non sapeva neanche lui bene il perchè avesse
accettato quel ruolo marginale in Harry Potter: Cedric Diggory, un
personaggio che non gli si avvicinava minimamente. Avrebbe potuto
andarsene in qualunque momento, il suo agente glielo aveva detto: e a
dir la verità ci aveva anche pensato più di una
volta. Ma adesso
c'è un motivo che lo trattiene: e quel motivo ha morbidi
capelli biondo scuro, profondi occhi castani e una risata contagiosa.
Ma perchè proprio lei? Non le aveva mai detto nulla. come
avrebbe potuto? Ormai tutti speravano in una unione tra Daniel
Radcliffe e Emma, il mondo intero. Forse anche un pò la
Rowling. E pi, diciamocelo: chi avrebbe mai preferito l'insulso Robert
Pattinson al grande e bellissimo Dan Rad? Si forse un cieco. Ma non
lei: lei che avrebbe potuto avere di più. Si scompiglia con
una mano i capelli esageratamente ordinati: odia doverli portare in
quel modo. Non sono da lui:
niente in quel personaggio è da lui.
Si distrae quando qualcuno bussa alla porta:
< Si? > risponde. Chi poteva essere in quel momento?
< Rob, sono Dan! > risponde la voce da dietro la
porta. Robert sbuffa, ma non è infastidito. In fondo forse,
Daniel era l'unica persona del set che caratterialmente gli si
avvicinava un minimo.
< Entra pure... > dice con voce flebile.
Daniel apre la porta ed entra. Si è cambiato anche lui,
indossa un paio di jeans e una maglia nera, i capelli scompigliati dal
gel. In quel momento Robert ha la sensazione di trovarsi davanti una
copia migliorata di se stesso: stesso stile strafottente, stessi
capelli scompigliati, stesso abbigliamento. Daniel cammina e si siede
sul divano davanti la sedia sulla quale è seduto Robert.
< Hey Pat...tutto solo? > chiede il biondo, con
noncuranza.
< Ogni tanto mi serve un pò di rilassamento Rad..sai
che Cedric non è esattamente in personaggio che preferisco
interpretare.. > ri sponde facendo spallucce.
< Beh lo sai che potresti andartene in qualsiasi momento, non
è il lavoro che ti manca > risponde il moro ridendo,
poi il suo tono si fa serio < ...perchè resti?
>.
< Tu perchè resti? Il lavoro non mancherebbe anche a
te, lo sai...non adesso per lo meno... > risponde Robert. Non
avrebbe saputo cosa rispondere: il miglior modo per rispondere a una
domanda alla quale non si sa cosa rispondere, è farlo con
un'altra domanda. E poi, avrebbe scoperto se Emma c'entrava qualcosa
con Dan..almeno quanto c'entrava con lui.
< Non lascio mai a metà una cosa iniziata..Harry
potter non sarebbe più lo stesso senza di me...e poi ormai
siamo a metà dell'opera > risponde il moro
alzandosi. Si sistema i pantaloni e si dirige verso la porta.
< Andiamo in un pub stasera...vuoi venire? > lo guarda
speranzoso: in fondo anche Rob è l'unica èersona
del set con cui abbia qualcosa in comune.
< Ok..aspettami fuori, ti do un passaggio con la mia auto...
> risponde facendo spallucce e voltandosi verso lo
specchio, in cerca del gel per capelli.
< ok Pat...a dopo >. Il moro va via chiudendosi al porta
alle spalle.
Robert cerca di darsi una sistemata per somigliare il meno possibile a
quel santo noioso che è il suo personaggio: il suo peggior
timore è quello di essere ricordato per sempre come Cedric
Diggory. sa che questo è il maggio rischio che corre un
attore: essere idealizzato in base al carattere del personaggio che
interpreta, ed è una cosa che non si può evitare,
in fondo. E la cosa lo infastidisce non poco: si scomlpiglia i capelli
con più forza, solo per smaltire la rabbia. ma la sua
irritazione cresce quando bussano alla porta. odia essere disturbato in
quei momenti.
< Si? >. la sua voce tradisce una nota di irritazione.
Dall'altra parte della porta c'è un attimo di silenzio:
spera che il misterioso visitaotre abbia cambiato idea. o per lo meno
spera che non sia la Leung. da quando sono iniziate le riprese gli sta
eccessivamente appiccicata e questo non contribuisce affatto a far
sbolire la sua rabbia. ma il visitatore non si è affatto
arreso.
< Robert....sono Emma.. > risponde da dietro al porta,
con voce debole e intimidita. il barattolo di gel gli cade dalle mani,
si guarda freneticamente allo specchio, gli occhi sgranati.
< oh Emma! Vieni entra!>. Forse a sua voce tradisce un
pò troppo entusiasmo, ma non gli importa. deve farsi
perdonare per il suo cattivo benvenuto.
La porta si apre immediatamente e lei sguscia dentro
chiudendosi rapidamente la porta alle spalle. Rimane poi in piedi,
davanti a Robert: lui non sa che fare, rimane impalato a fissarla. Solo
una aprola gli viene in mente: splendida. Indossa un paio di jeans
scuri, stivali neri, una camicia bianca con un corpetto nero e un
impermeabile nero. Si scuote e con un cenno la invita a sedersi: apre
la bocca per articolre qualche suono, ma rinuncia. Lei ha capito e si
siede. Non riesce a sostenere il suo sguardo, riprende il gel fingendo
di sistemarsi i capelli.
< Non credi che siano già abbastanza bagnati quei
capelli Rob? >,
chiede la biondina ridendo. Rob avrebbe trovato la risata di chiunque
altro irritante in quel momento, ma non la sua: anzi, sembra riscaldare
l'ambiente. Lui le sorride dallo specchio e chiude il barattolo,
poggiandolo sul ripiano antistante. poi si volta cercando il giubotto.
< Esci con il cast stasera? >.chiede di nuovo, vedendoloa
ferrare il giubotto e infilarselo.
< Si, Rad mi ha invitato...>, risponde lui. Lei
è già pronta, sarebbe venuta: in cuoro suo spera
che fosse venuta per chiedergli un passaggio. Avrebbe mollato Rad per
strada pur di portarla con se in macchina. Lei sorride.
< Sempre il solito Dan... >. Lo dice con troppa dolcezza
per i gusti di Robert: ma se fosse successo qualcosa rad glielo avrebbe
detto. Cerca di capire il significato di quell'affermazione,
guardandola interrogativo. improvvisamente gli viene voglia di
baciarla, di farle vedere quello che si stava perdendo,
trattandolo solo come un amico; le si avvicina, ha deciso. l'avrebbe
baciata, colta di sorpresa...l'avrebbe
avuta. E al resto avrebbe pensato dopo. Lei ride,
mostrando la sua dentatura bianchissima e i suoi denti si accendono.
< Mi raccomando, controllalo tu...e non fargli fare tardi..!
>, lo dice ridendo, ma per Robert è una pugnalata.
Lei non ci sarebbe stata.
< Tranquilla, ci penso io.... > cerca di mantenere il
tono più indifferente possibile < ...tu non vieni?
>, adesso al sua voce ha tradito una certa delusione. lei sembra
non accorgersene: o forse finge.
< No, non oggi...è venuto a trovarmi il mio ragazzo,
Vincent...resta in città pochi giorni, vogliamo apssare un
pò di tempo insieme >. queta volta il pugnale entra
tra le costole ancora più in profondità, il
dolore arriva vivido fino a cervello. Perchè non ci aveva
pensato prima che una bella ragazza come lei non avesse un ragazzo?
Una voce lo distoglie dai suoi pensieri, una piccola mano lo sta
scuotendo delicatamente.
< Robert? Robert? Hey la regista ci aspetta, dobbiamo girare la
prossima scena! >dice la voce femminile un pò
preoccupata. robert alza la testa e la mette a fuoco: è solo
Kristen. Scute i capelli e li mette a posto, alzandosi e trovandosela
davanti, piccola e minuta. Per un attimo ha l'impressione di avere
davanti l'esile figura di Emma, come anni prima, ma poi si trova i suoi
occhi di ghiaccio fissi nei propri. Le sorride forzato.
< Grazie Kris..dille che arrivo immediatamente, giusto il tempo
di mettere le lenti a contatto..>, risponde carezzandole una
guancia. La vede sorridergli e allonanarsi con eleganza, a diferenza di
come avrebbe fatto il suo personaggio, imbranato all'ennesima potenza.
Si mette le lenti a contatto e si guarda gli occhi dorati e ardenti
ritornando ai pensieri dai quali Kristen l'aveva allontanato: in un
solo attimo si pente amaramente di non averla baciata, Emma, in quel
momento. Avrebbe portato quel ricordo nella tomba. Sbatte le palbebre e
trova di nuovo i propri occhi ardenti: si allontana dallo specchio,
esce dal camrino e respira la fresca aria di Portland, individuando le
figure di Kris e Nikki.
Sorride, perchè almeno quella volta ha avuto il buonsenso di
non innamorarsi delle sue colleghe.
Eccomi di ritorno
con un'altra fan fiction: ripeto che sono fatti e pensieri nati
esclusivamente dalla mia fantasia, spero che vi piacciano. Ne
approfitto per ringraziare le persone che hanno aggiunto la mia altra
ff nei preferiti, e spero che anche questa vi piaccia!
Grazie a
tutti!!bacii da sele!
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