Al liceo con Sherlock Holmes

di Tisyid
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James

Forse l'anno non sarebbe stato così noioso alla fine, durante le presentazioni un ragazzo ha attirato la mia attenzione e anche quella dell'intera classe a dir la verità, sembrava se ne fregasse totalmente della professoressa.

Sicuramente è molto più intelligente del resto della classe, non più di me ovviamente, devo sapere altro sul suo conto, potrebbe rivelarsi una scoperta davvero interessante, Sherlock Holmes dove lo ho già sentito?.

Suona la campanella, onestamente preferirei stare col preside piuttosto di passare un'altra ora in questa prigione, tanto quell'incompetente non si azzarderebbe mai a torcermi un capello, mi conosce abbastanza bene.

A quanto sembra manca l'insegnate di quest'ora, si inizia bene il primo giorno, almeno non faremo nulla per un'ora.

-James Moriarty stia attento!

Credo che ne approfitterò per conoscere Sherlock, mi alzo dalla sedia dirigendomi verso l'uscita.

-Dove credi di andare ragazzino.

Che noia, esco dalla classe, in sottofondo un mormorio , vengo raggiunto pochi minuti dopo dalla professoressa che ormai sulla soglia della porta mi tira per un braccio.

-Cosa sei sordo? entra subito in classe!

Sospiro scocciato mentre in lontananza si avvicina Sebastian, un caro amico di famiglia che si offerto di fare il vicepresidente per tenermi d'occhio.

-Buongiorno Jim

-Ciao Sebastian

Lo saluto, ignorando lo sguardo confuso e irritato della prof, vedo Sebastian avvicinarsi con l'intenzione di parlarle, è molto convincente il mio caro amico. La faccia a dir poco inorridita della prof mi osserva un'istante, le rivolgo un sorriso del genere il-capo-sono-io-non-provarci-di-nuovo mentre lei se ne ritorna in classe a testa bassa.

Adesso è tempo delle vere presentazioni, salgo le scale andando verso lo studio del preside, ed ecco seduto ad aspettare, la mia nuova scoperta.

Sogghigno mentre lui mi osserva analizzando ogni mio particolare, per poi rivolgermi uno sguardo invogliandomi a parlare.

-Sherlock Holmes giusto?

John

Infondo il primo giorno non era andato tanto male, escludendo il richiamo dal preside per Sherlock, le prime ore erano state piuttosto divertenti soprattutto grazie a Sherlock, questo ragazzo ha un non so ché di misterioso e affascinante che mi spinge a sapere tutto di lui,potrebbe rivelarsi un ottimo amico.

-John Watson?

Sento qualcuno pronunciare il mio nome e mi volto.

-Si?

-Sei in classe con Sherlock Holmes vero?

Che gli importa ? Chi è questo? è cosa vuole da Sherlock? Quest'ultima domanda iniziava a ronzarmi in testa, spero per lui che non voglia fargli del male, aspetta perché sto proteggendo Sherlock ?, lo conosco a mala pena, anche se ho l'impressione di potermi fidare.

-Si cosa vuoi da lui?

Rispondo brusco, mentre quel ragazzo mi guarda con occhi glaciali.

-No caro John, cosa vuoi tu da Sherlock

-Io non voglio niente da lui e come sai il mio nome?

-Ti sarai accorto che non è come gli altri.

-Allora?

-Osservalo, dimmi tutto quello che fa

-Perché dovrei farlo, cosa vuoi?

-Mi preoccupo, ma non mi permette di aiutarlo.

Questo ragazzo mi sta davvero confondendo, me ne vado tanto è inutile parlare con lui visto che non ho la minima idea di chi sia e cosa voglia, inoltre non sembra intenzionato a dirmelo.

Gli do le spalle per ritornare in classe quando, Molly, una mia nuova compagna, mi guarda in lontananza, credo che voglia parlarmi, mi avvicino.

-Hey

La saluto.

-Hey, conosci quel ragazzo?

-In realtà no, mi si è avvicinato.

-Cosa voleva?

Molly mi guarda agitata.

-Voleva sapere cosa faceva Sherlock, nostro compagno, e altre cose su di lui, perché lo conosci?

-Non proprio, Sherlock stamattina mi aveva chiesto di aiutarlo a non farsi vedere da quello lì. Vorrei capire chi è.

-Tranquilla mi informo io

Le sorrido tranquillizzandola per poi andare a cercare Sherlock, forse era ancora in attesa, avrei approfittato per parlargli.

Sherlock

Odio dover aspettare, sono già 10 minuti che sono seduto qui a guardare la parete bianca di fronte a me, nonostante ami il silenzio in questo momento farei di tutto purché finisse.

Rivolgo la mia attenzione al rumore di passi che si avvicinano, sono pesanti, maschili, un ragazzo, ha una camminata tranquilla dubito stia venendo per il preside sarebbe più nervoso, eppure non c'è nient'altro qui dentro, eccolo lì in piedi ad osservarmi, io faccio lo stesso.

L'ho già visto in classe, per qualche ragione aveva attirato la mia attenzione, sogghigna credo proprio sia venuto per me, gli rivolgo un ultimo sguardo giusto per capire cosa lo ha spinto a venirmi a cercare.

-Sherlock Holmes giusto?

Adesso è più che evidente che vuole parlare con me.

-Tu saresti?

-Non presti molta attenzione neanche tu Sherlock.

So benissimo il suo nome, non dimentico volti del genere, ma non voglio sembrare troppo interessato così lo guardo annoiato, non facendo trasparire altre emozioni.

-James Moriarty, dubito che hai dimenticato il mio nome, e anche se fosse imparerai a conoscerlo molto presto Sherlock Holmes.

Si volta per andarsene ancora con quel suo sorriso stampato in faccia, finché non sento dei passi correre goffamente verso questa direzione, appare così John di fronte a me e pochi metri da James, sembra preoccupato, all'inizio era confuso dalla scena che gli si è presentata, ma poco dopo non ci fa più caso. Viene verso di me.

-Sherlock devo chiederti una cosa

Moriarty se ne va elegantemente accennando una risata divertita e io lo seguo con lo sguardo finché scomparso dietro l'angolo rivolgo la mia attenzione a John.

-Si?

-Cosa stav... vabè, comunque ho incontrato un ragazzo che chiedeva di te, voleva che ti spiassi o una cosa del genere.

Inclino la testa indietro e alzo gli occhi al cielo sbuffando, dovevo aspettarmelo, Mycroft deve aver scoperto John e adesso ne vuole approfittare, ma perché non mi lascia in pace.

-Tu che gli hai detto.

-No ovviamente.

-Va bene andiamo.

-Aspetta ma chi era? e poi tu non dovresti rimanere qui?

-Irrilevante.

John porta gli occhi al cielo, sa benissimo che inutile continuare la discussione, mi segue verso l'atrio.

-E adesso che fai?

Mi dice.

-Andiamo a fare un giro per Londra

-Non possiamo

La sua voce si fa agitata, non voglio obbligarlo se vuole tornare in classe che faccia pure.

-Io non ho più niente da fare qui se vuoi vieni con me.

Lo vedo pensarci qualche istante, infondo la prof sarebbe mancata un paio d'ore, lui non è il tipo di persona che infrange le regole, ma ogni tanto...

-So che me ne pentirò.

Mi supera dirigendosi verso la porta e io accenno un sorriso divertito, sarà divertente la sua compagnia.





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