thief
Quel giorno, i
suoi occhi avevano il colore del mare — una tinta che tendeva
più verso il grigio spento che verso l'azzurro, soprattutto in
contrasto con
quel monotono cielo color vinaccia. Koala osservò la superficie del
mare
incresparsi, gonfiarsi e trascinarsi contro la fiancata della barca,
spezzettandosi in minuscole girandole di schiuma bianca.
Il mondo sembrava voler rappresentare il suo cupo malumore — il tutto
causato dalla vista degli schiavi a Tequila Wolf.
Non è niente
di
che, aveva
continuato a ripetersi, mentre dava istruzioni
agli altri, mentre liberava gli schiavi, mentre parlava con Nico Robin.
Eppure
sentiva germogliare dentro di sé il seme della consapevolezza. Quella
missione
era riuscita a ricordarle la sua infanzia ed ora si sentiva come
svuotata,
alienata da tutto il resto del mondo.
Le sue gambe dondolavano pigramente fuori dal parapetto, seguendo un
ritmo
irregolare, tutto loro.
Le sue guance erano arrossate dalle carezze del vento implacabile — la
destra in particolare, perché era rimasta a contatto con la sua mano
per un
po', quasi a voler replicare una posizione impensierita.
Un brivido le corse lungo la schiena, mentre il suo sguardo rimaneva
incatenato al mare e le sue orecchie percepivano a malapena le voci
degli
uomini in festa, perché coperti dal mormorio delle onde.
Improvvisamente, qualcosa di soffice
e caldo le scivolò sulle spalle. Koala sussultò per la sorpresa,
voltandosi di
scatto.
«Sai» commentò qualcuno dietro di lei «startene qui da sola servirà
solo a
farti venire il raffreddore.»
«Sabo.» rilevò Koala, irrigidendosi. Avrebbe riconosciuto la sua voce
tra
mille. Le mani del giovane erano ancora appoggiati sulle sue spalle,
dove aveva
depositato il suo cappotto caldo. Lo sentì muoversi ed accovacciarsi
vicino a
lei, incrociando le gambe ed osservando le onde.
«È che volevo stare un po'... da sola.»
ribatté con un mezzo sorriso, evitando il contatto visivo e sfregando
le mani
contro le ginocchia, per riscaldarle.
«Come vuoi. Ma se ti prendi qualcosa, toccherà me occuparmi di te.» il
volto di Sabo era parzialmente coperto dal cappello, ma riuscì a
scorgere un
piccolo lampo di ironia nel suo sorrisino. Emise uno sbuffo che non
avrebbe
convinto neppure un bambino.
«Scemo.» Koala gli mollò un buffetto sulla spalla, cercando di
nascondere
la risata che le stava nascendo in gola.
Doveva essere un talento naturale di Sabo, quella profonda empatia che
gli
permetteva di comprendere a fondo le persone; e il fatto che cercasse
di porre
rimedio al suo umore burrascoso, lo rendeva ancora più speciale.
«Non ho mai detto che mi dispiacerebbe.» Sabo scosse la testa, gli
occhi
sempre puntati vero l'orizzonte, in una dimensione che sembrava tutta
sua. Si
grattò il retro del collo, quasi in imbarazzo — cosa che Koala trovò
estremamente carina «Prendermi cura di te, intendo. Comunque non devi
parlarne,
se non te la senti. Se non vuoi venire dentro, possiamo continuare a guardare il panorama in
silenzio.»
Rimasero così per quelli che sembravano secoli. Era una sensazione
piacevole, quasi come sentire un liquido caldo intiepidirle il petto —
l'angoscia che l'aveva attanagliata, sembrava dissolversi come nebbia
sottile.
Ogni tanto, Koala gli lanciava sguardi furtivi, stringendosi nella sua
giacca.
«Koala?»
«Sì?»
«Devo farti vedere una cosa.» aveva pronunciato quelle parole con il
tono
più serioso e grave che fosse riuscito a racimolare. La ragazza inarcò
un
sopracciglio nel vederlo sventagliarle davanti l'estremità del tubo che
utilizzava come arma.
«Ma cos—» aprì la bocca per protestare, ma la punta dell'oggetto esalò
un
sonoro 'puf', venendo improvvisamente ricoperta da un mazzo di fiori
bianchi e
rigogliosi.
La bocca della ragazza si allargò, descrivendo una 'o' che esprimeva
tutta
la sua meraviglia. Era un bouquet di stelle alpine, dai petali
profumati e
colorati del bianco più puro.
«Sono stelle alcine... alticce—» spiegò Sabo, sbirciando un fogliettino
ripiegato circa mezzo milione di volte «O come si dice. Credo che
significhino
libertà, o almeno così hanno detto.»
«Sono davvero magnifiche. Sei stato davvero molto gentile, Sabo-kun.»
esclamò allegramente, esaminando gli steli e le foglie fresche «Non so
davvero
come ringraziarti.»
Tutta la malinconia di prima sembrava essere stata assorbita da
qualcosa di
più profondo, che ribolliva lento nel suo petto
«Un bacio non sarebbe una cattiva idea.» replicò lui, sfoderando uno
dei
sorrisi più irriverenti e idioti che avesse mai potuto farsi venire in
mente.
Solo che, al posto delle labbra della ragazza, si ritrovò a baciare le
delicate e morbide corolle dei fiori che le aveva appena regalato.
C'era
decisamente qualcosa che non andava.
«Questo non toglie che tu sia uno scemo, Sabo-kun.» bisbigliò Koala,
colpendo briosamente
la sua fronte con il mazzo di fiori.
«Ehi, così non vale!» Sabo si imbronciò come un bambino — cosa che le
fece
questionare la sua effettiva età cerebrale. Scosse il capo, rallegrata.
Si domandò come quel ragazzo fosse riuscito a rubare tutta la sua
tristezza
in pochi minuti.
Forse, pensò,
mentre scoppiava a ridere, nello
stesso modo in cui era riuscito a rubare il suo cuore.
06.02.15 — i muffin
al cioccolato mi
rendono particolarmente prolifica. e anche le
interrogazioni di russo.
no, in
realtà sono le minacce
della mia migliore amica, che vuole che
scriva roba fluff, quando
sappiamo entrambi che vado d'accordo con il fluff
quanto l'america e la russia durante la guerra fredda. e io sono la
russia,
da.
e poi
perché questa coppietta
sta diventando la mia nuova otp e perché ci
sono decisamente poche storie su di loro *si, parlo con te, lettore che
leggi
questo messaggio, dobbiamo diffondere l'amore per questa coppia nel
mondo*
tutto il
concetto mi è venuto
in mente mentre leggevo per l'ennesima volta *rolls eyes* trinity blood e scoppiavo a piangere
come un gatto obeso con la sinusite. insomma, ho pensato che
l'atmosfera di tequila wolf potesse aver fatto
ricordare a koala la sua infanzia e così è venuta fuori la storia.
fine. ammirate
la complessa ed intricata trama dessuta per voi comuni mortali
non ho
letto altre storie su
questi due, ma se qualcuno avesse già avuto
questa idea, me lo dica~
*finirò
a mangiare muffin al
cioccolato davanti alla televisione,
accarezzando vecchi gatti malvagi come una vecchia zitella*
ringrazio
in anticipo chiunque
recensirà e leggerà.
auf
wiedersehen
rie
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