Everlasting
Buffy era seduta a cavalcioni su una panchina del parco.
Da quando era andata
via da Sunnydale le sembrava di vivere una vita fatta di giorni uno
uguale all’altro.
Delle persone che aveva amato le era rimasto ben poco: Spike era morto per salvarle
la vita - un
bel gesto, davvero, ma così l’aveva lasciata sola;
sua madre era morta quattro anni prima; Xander e Anya non mandavano
loro notizie da mesi; sua sorella Dawn si stava per laureare a pieni
voti nella scuola di recitazione di Los Angeles, e sarebbe rimasta
ancora un anno ad Hollywood per cercare di sfondare nel mondo del
cinema.
Anche il signor Giles se n'era andato, poco meno di
una settimana prima: la sua era stata una morte serena e Buffy ne era
stata contenta. Niente spiriti vendicativi, demoni assetati di potere o
vampiri avevano deciso la sua fine. Si era spento. Così,
semplicemente.
Willow, era lei l’unica che le era rimasta accanto.
Willow - la ragazzina secchiona e un po’ infantile che al
liceo nessuno voleva accanto - era l’unica che non
l’aveva mai abbandonata.
Stringendosi addosso
il giubbino, sfiorò con la mano la catenina col crocifisso
d’argento che aveva al collo.
Il crocifisso che
Angel le aveva regalato nel vicoletto dietro il Bronze, quasi dieci
anni prima.
L'aveva ritrovato per caso, qualche giorno prima, chiuso in un
cofanetto di velluto rosso nascosto sul fondo del cassetto della sua
scrivania.
Senza pensarci su, l'aveva indossata e non l'aveva più tolta.
“Oh,
Angel… Chissà dove sei.”
Mormorò Buffy.
Non avrebbe mai
dimenticato Angel.
Lui l’aveva protetta e coccolata quando ne aveva bisogno, le
aveva dato coraggio e le aveva insegnato che non si può
vincere sempre, che la vita non è sempre facile.
Se Spike era stato la passione, Angel era stato l’amore.
Una lacrima
scivolò sulla guancia di Buffy senza che lei se ne
accorgesse.
E senza che lei se ne
accorgesse, si ritrovò stretta tra le braccia di qualcuno,
con la guancia premuta contro il suo torace.
Il sommesso suono del battito di un cuore la convinse che non si
trattava di un vampiro e si lasciò
abbracciare senza chiedersi a chi si stava aggrappando, rendendosi
improvvisamente conto di quanto aveva bisogno d'affetto.
Mentre era stretta in
quell’abbraccio si vide sedicenne, spaventata, stretta tra le
braccia di una persona che la faceva sentire sempre al sicuro.
- Angel. - Disse senza
nemmeno alzare gli occhi.
- Buffy. - Rispose lui.
- Come mi hai trovata?
- Chiese lei, immobile.
Angel non rispose, ma
posò un bacio sui capelli di Buffy.
- Resto con te, se
vuoi. - Mormorò Angel.
- Allora facciamo per
sempre, ok? Per sempre. - Disse Buffy, alzando il viso.
Angel chinò
la testa e la baciò sulle labbra.
Sì, sarebbe stato per sempre.
Giusto una
revisione estetica e qualche ritocco alla lingua.
Ho scritto questa flashfiction quando avevo quindici anni e non voglio
che il mio stile
di adesso cancelli quello che è stato.
Mi hanno fatto notare che
Anya muore nella battaglia finale:
nella mia storia è ancora viva semplicemente
perchè l'ho scritta circa a metà della quinta
stagione...
per cui non
sapevo che fine avrebbe fatto!
Detto questo, grazie per aver letto!
Flora
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