Il lungo ritorno

di Dian87
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Il vento mi accarezzava i capelli dal balcone della mia stanza a Skyhold e tenevo gli occhi alti ad osservare la Cicatrice che danzava nel cielo notturno.

Quanto tempo era passato da quando avevo ucciso “Cory-coso”, come lo chiamava Sera? Un anno, due...

«Trev, prenderai freddo...»

Non mi voltai nemmeno nel sentire la voce di Cullen, colui che era a capo delle forze dell'inquisizione e aveva comandato le truppe alle Selve Arboree. Sentii un peso sulle spalle e portai la sinistra a sentire il tessuto della coperta, mentre lui mi stringeva.

«Io... non voglio farlo.» dissi, appoggiandomi a lui.

«Non vuoi fare... cosa?» il suo tono era sorpreso.

Mi voltai verso di lui, con lo sguardo serio.

«Non voglio sposarmi ora che mancano tutti.»

Sembrava preso contropiede, ma poi mi abbracciò.

«Varric sta arrivando con Cole, Cassandra domani sarà qui, poi andremo a Val Royeaux dove ci aspettano Leliana e Sera.» mi rassicurò, portando la mano sulla guancia e baciandomi delicatamente. «Blackwall sta tornando da Weisshaupt e recupererà per strada il Toro di Ferro... andrà tutto bene, ora andiamo dentro.»

Lanciai un'ultima occhiata ai monti ormai a me così cari e mi decisi ad entrare. Sarebbe andato tutto bene... dopo l'Araldo di Andraste e l'Inquisitore, ora sarei diventata semplicemente la signora Rutherford, la meno pericolosa delle mie identità ed il castello si sarebbe riempito delle risate di piccoli inquisitori e piccoli comandanti.

Cullen mi sollevò con tutta la coperta.

«Ma che fai?» esclamai, stringendomi a lui.

«Mi alleno per dopo.» rispose, non tardando a far seguire alle sue parole un dolce bacio.

 


«Marika... Marika...»

Buio, un ticchettio sempre più vicino, due ticchettii...

«Non ci puoi lasciare... ormai sei parte di noi...»

Una luce in lontananza, presi a correre.

«Torna con noi... ti stiamo aspettando...»

Voci sibilanti, sempre più ticchettii... e mi voltai. Ragni, una sterminata serie di ragni che m'inseguiva.

«Marika!» era appena un sussurro quello che mi chiamava per nome.

Ragni, troppi ragni, troppo vicini... urlai di terrore...

«Creatore... Marika...»

Cullen? Era sua quella voce? Cercai di aggrapparmi a quel filo, mentre vedevo le zanne dei ragni sempre più vicini.

«Cullen!»

L'Oblio, non potevo essere tornata nell'Oblio... anche se nel sonno lo si poteva raggiungere non era così vivo.

Erano su di me.

Guardai la mano sinistra dove il marchio brillava ancora.

Deglutii... e lasciai fluire la magia elfica, mentre un lampo di luce verde mi accecava.

  


Quando riaprii gli occhi, ci volle un po' per riuscire a vedere qualcosa... pietre smussate, fili d'erba... puntai le braccia al suolo e mi feci forza per sollevarmi, anche se il mondo prese a girare attorno a me.

Riuscii a lanciare un'occhiata al cielo, dove le lune brillavano luminose, e quindi il mondo girò sempre più velocemente e crollai al suolo, priva di sensi e di sogni.





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