QUANDO IL BUIO INCONTRÒ LA LUCE
Primo incontro
-Quando
il buio incontrò la luce.-
Samantha sobbalzò, alzando gli occhi dalle pagine del libro
che stava leggendo e posando lo sguardo sul proprietario della voce che l’aveva
disturbata.
-Scusami, cosa hai detto?- domandò confusa.
Il ragazzo moro che le stava davanti sorrise e fece un cenno
verso il libro.
-È il titolo, no? –
-S-sì, è il titolo…- balbettò Samantha.
-Allora avevo letto giusto. Senti, posso sedermi con te?
Oppure preferisci continuare a leggere e non essere disturbata?-
La ragazza lo scrutò per un lungo istante negli occhi verdi.
Sembravano sinceri, non parevano quelli di qualcuno che le stava facendo uno
scherzo, come invece capitava solitamente.
-Siediti pure.- disse arrossendo.
-Grazie.- rispose lui accomodandosi. –Sono nuovo, sai? Mi
chiamo Lorenzo. Tu?-
-Samantha.-
-Bel nome. Mia sorella maggiore si chiama così. Allora, è da
tanto che vieni in questa scuola?-
-Sei anni.- rispose lei costantemente imbarazzata dalla
disinvoltura di quel ragazzo che, si era accorta, era pure piuttosto carino,
con i capelli neri scompigliati e le ciglia lunghe.
-Non sei molto loquace, vero Samantha? Io sì. Parlo davvero
troppo, me lo dicono tutti. Ma cosa ci posso fare, è una cosa che ho nel DNA.
Sai, come il colore degli occhi o dei capelli. Comunque, basta parlare di me.
Come mai sei tutta sola?-
La ragazza di accigliò. Non lo capiva da solo il perché?
Bastava guardarsi intorno, per capirlo. In quella scuola non c’era altro che
gente snob, ragazze bionde con il fisico da modelle e ragazzi palestrati con le
macchine costose da sfoggiare. Lei, con i suoi insignificanti capelli castani,
il suo fisico non esattamente minuto e slanciato e con i suoi modi impacciati,
con tutti i suoi compagni non c’entrava proprio niente. Per questo la
emarginavano e la prendevano in giro.
Ma Lorenzo, evidentemente, non se n’era accorto ed attendeva
pazientemente una risposta.
-Sono una ragazza solitaria.- borbottò Samantha, infastidita
dall’argomento.
-Ehi… scusami, non volevo farmi gli affari tuoi. Se
preferisci cambio posto. A volte sono troppo invadente, lo so.-
-No!- esclamò la ragazza, arrossendo violentemente per la
velocità con cui lo aveva bloccato.
-Voglio dire… non c’è bisogno che tu te ne vada. Non mi
dispiace affatto se tu resti qui.-
-Bene, mi fa piacere. Allora vediamo se riesco a farti
parlare un po’. Quanti anni hai?-
-Sedici.-
-Io ne ho diciassette. Quindi non siamo dello stesso anno,
immagino. Che classe fai?-
-Seconda. Liceo classico.- rispose Samantha iniziando a sciogliersi
un po’.
-Sì, hai proprio una faccia da liceo classico. Io sono in
terza scientifico. Adoro la matematica!-
La ragazza fece per dire qualcosa, quando un gridolino
arrivò da dietro le spalle di Lorenzo.
-Guardate!- esclamò Chiara, una ragazza alta e molto bella,
una tra le più popolari della scuola. –La nostra Innocentina Sammy parla con un
ragazzo! Questa sì che è bella!-
Lorenzo, seccato dalle battutacce, si girò e squadrò la
bionda.
-Volevi qualcosa?- domandò in tono duro.
Chiara lo osservò un istante, percorrendo con lo sguardo il
fisico asciutto e compatto del ragazzo.
-Tu devi essere Lorenzo, quello nuovo.- disse avvicinandosi
a lui di qualche passo. –I pettegolezzi non ti hanno reso giustizia, sei meglio
di quanto avessi immaginato. Io mi chiamo Chiara.-
Lorenzo arrossì leggermente, preso in contropiede dal
complimento.
-Ciao.- sussurrò rendendosi conto in quel momento del corpo
mozzafiato della ragazza.
Chiara sorrise compiaciuta di essere riuscita ad attirare la
sua attenzione.
-Cosa fai stasera? Se vuoi posso accompagnarti a fare un
giro della città. Ti mostro qualche locale e ti faccio conoscere i miei amici.
Sai, hai cominciato a socializzare con la persona sbagliata, la nostra Samantha
è piuttosto silenziosa e parecchio… noiosa!- disse scatenando le risatine del
gruppetto di ragazze che la circondavano.
Lorenzo si girò verso Samantha, sentendosi in colpa per
essersi dimenticato di lei per un istante. Fissava il tavolo e giocherellava
nervosamente con una ciocca di capelli. Sembrava estremamente abbattuta.
-Grazie, ma credo che rifiuterò. Avevo già programmato la
serata. Comunque, secondo me, Samantha non è per niente noiosa.-
Chiara lo guardò truce, insoddisfatta dalla risposta
ricevuta, e se ne andò ancheggiando.
Samantha fissò Lorenzo.
-Potevi andare con lei.-
Il ragazzo sorrise.
-Non credo che mi sarei divertito.- disse in tono piatto.
–Non mi piacciono quel genere di ragazze.-
-Strano, piacciono a tutti.-
-Fisicamente piaceranno di sicuro, ma le ragazze belle sono
estremamente sicure di sé e mi trovo in difficoltà a stare con loro.-
Samantha abbassò lo sguardo con un sorriso rigido dipinto
sulle labbra. Lei, invece, non lo faceva trovare per niente in difficoltà.
Ovvio, perché lei era timida, insicura e schifosamente brutta. Solo per questo
le parlava, perché con lei si sentiva un gradino più in alto.
-Ehi, ci sei ancora?- chiese Lorenzo sventolandone una mano
davanti al viso.
-Sì, scusa, mi ero distratta.-
-Non importa. Ti ho chiesto se ti andava di accompagnarmi a
fare un giro della città. Così mi fai vedere dove ci si diverte.-
Samantha arrossì.
-Io… Veramente…
-Se non puoi fa niente.- tagliò corto Lorenzo, accingendosi
ad andarsene. Aveva cercato in tutti i modi di farla parlare e di essere suo
amico, ma se lei non voleva, lui l’avrebbe lasciata stare.
-No!- esclamò Samantha scattando in piedi. –Cioè, posso, ma
io non esco molto, non conosco tutti questi locali di cui parlano tutti.- la
ragazza si interruppe un attimo. –Però, se vuoi, può venire con noi mio
fratello. Lui è sempre in giro.-
Lorenzo annuì, guardandola per la prima volta a figura
intera. Non era bella. Non nel senso convenzionale del termine. Il corpo non
era slanciato, era bassotta e piuttosto rotondetta, ma aveva degli occhi verdi
grandi e profondi e dava una sensazione di morbidezza.
Samantha tirò nervosamente i lembi del maglioncino verso il
basso, cercando di coprire il più possibile quel corpo che tanto la
imbarazzava.
Lorenzo se ne accorse e distolse lo sguardo, sentendosi un
idiota per averla messa a disagio.
-Benissimo. Allora grazie, ci vediamo stasera in piazza del
campanile alle otto. Va bene?-
La ragazza annuì e lui svoltò l’angolo, scomparendo dalla
sua vista.
Un enorme grazie a chi ha letto questo primo capitolo e, se
avete tempo e voglia, commentate! Saluti a tutti by kamomilla