Questa
fanfiction ha partecipato alla seconda edizione del contest "2Weeks"
, indetto da Kurenai88 sul Forum di EFP, classificandosi SESTA.
Personalmente sono molto soddisfatta del risultato, visto che l'ho
scritta in una mezz'oretta circa e mi aspettavo un ultimissimo posto.
XD
Ringrazio dal profondo del cuore Kurenai88, giudice sempre imparziale e
velocissima, nonché ottima creatrice di bannerini; e tutte
le altre partecipanti, con tanti complimenti a tutte, soprattutto alle
podiste. ^^
Buona
lettura!
Me lo lasciate un commentino? *occhioni dolci*
Alone
...in
a monochromatic World
Bianco
e nero.
Da
quando te ne sei andato, non riesco a distinguere altri colori.
Le
persone che incontro per strada, le auto che sfrecciano, le luci che
illuminano la città; ogni cosa ha perso le sue sfumature.
Certe
volte mi domando perché mi
ostino a
rialzarmi in piedi, in fondo sarebbe molto più semplice
seguirti; e dire, che alla fin fine, non eri nessuno.
Non
ho mai saputo nulla sul tuo conto, a parte la tua totale avversione
nei confronti delle mie idee, che ti divertivi a rinfacciarmi ogni
volta, quando ci affacciavamo alle nostre finestre.
“
Amo i
fuochi d'artificio. Sono così
colorati... ricordo che da bambino ne ero spaventato, ma adesso non
potrei mai fare a meno di osservarli. Sono fantastici, la
più
affascinante espressione dell'arte; perché l'arte
è
esplosione! ” dicevo sempre io, entusiasta.
“
L'arte
è eterna; è
qualcosa che non muore mai. Non è un insulso giocattolo che
illumina il cielo di questa città per dieci secondi al
massimo. ” ribattevi tu, col tuo solito tono pacato e freddo.
“
Davvero la
pensi così? Allora
perché ti affacci ogni volta che essi splendono sopra di
noi?
”
“
Chi lo
sa... forse non sono i fuochi
d'artificio ad interessarmi. ”
Solo
ora riesco a cogliere il reale significato di quelle parole, di
quella che sembrava la solita frase di circostanza. Ora che quella
finestra accanto alla mia è sigillata, da un anno nessuno la
apre più.
Bianco
e nero, attorno a me. Tranne la pioggia di piccole luci che brilla,
indifferente al dolore che, giorno dopo giorno, consuma, logora
questo corpo, questo cuore. Non ricordo più di che colore
erano i tuoi occhi, né i tuoi capelli; e pensare che erano
così dannatamente belli.
Nero
e bianco. Anche quel giorno, in
un monocromatico
paesaggio, un'unica nota colore.
...o
forse erano due?
Forse
c'era anche la tua figura, inerme, con gli occhi chiusi e i capelli
mossi dal vento; mentre la mia arte esplodeva alta nel cielo, tu
inevitabilmente cadevi.
Per
quale motivo tu te ne sia andato così, non è
stato mai
chiarito; se spinto da un invisibile traditore, o dalla
voglia
di abbandonare quest'esistenza in cui
in verità
nulla è eterno, non lo potrò mai sapere.
Sì,
non eri nessuno, eppure coloravi la mia vita.
Adesso,
in questo mondo oramai sbiadito, mi sono rimasti solo i fuochi
d'artificio e il loro rumore.
...che,
prima d'ora, non era mai stato così assordante.
The
End
Nota:
mi rendo conto
che il finale della storia è alquanto emblematico, voglio
spiegare appunto il perché; la cosa certa è che
Sasori è morto, ma il motivo di quest'avvenimento viene
volutamente lasciato all'immaginazione di chi legge. Ecco spiegato il "
se spinto da un invisibile traditore, o dalla voglia di abbandonare
quest'esistenza [...] "; l'invisibile traditore, ovviamente, potrebbe
essere un assassino.
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