Un amore impossibile
Step 1: La dichiarazione
Hermione Granger bevve un sorso di te dalla propria tazza, senza
però perdere d'occhio quella di Harry seduto, assorto nei
propri pensieri, davanti a lei. Il locale Babbano in cui si erano
incontrati non era molto pieno a quell'ora, perciò i pochi
commensali presenti nella sala osservavano tutti loro, ma soprattutto
il suo amico che sospirava, giocherellava con i pasticcini che aveva
nel piattino e sospirava di nuovo. La innervosiva essere sottoposta a
quella tortura, non amava stare sotto i riflettori, soprattutto odiava
la maniera in cui Harry, ogni tanto sbatteva il cucchiaino sulla tazza
attirando, involontariamente, l'attenzione di tutti. Cercò di
mantenere un certo contegno, per evitare che si deprimesse più
del dovuto, ma doveva informarsi su ciò che era accaduto se
voleva uscire da quella situazione. A breve si sarebbe dovuta
incontrare con il marito e non voleva tardare.
"Harry." chiamò sottovoce per attirare la sua attenzione senza
catalizzare quella dei vicini "Mi spieghi perché hai voluto
vedermi qui? Ho dovuto lasciare mia figlia a Ginny e senza troppe
spiegazioni. Per fortuna che è abbastanza accomodante, anche se
ho dovuto dirle che mi andavo a fare i capelli prima dell'uscita
speciale con Ron e ci rimarrà male quando mi vedrà
tornare come sono uscita. Non è ancora possibile nominarti
in sua presenza senza farle venire una crisi isterica."
"Mi odia ancora così tanto?" chiese Harry, rinnovando i sospiri.
"Odio non è la parola più adatta, ma non da il senso
preciso di ciò che la mia povera cognata sta provando al momento,
ma ci si avvicina parecchio. E poi ti è andata bene che non
l'hai lasciata per un altra donna, ma solo per un fantomatico Lui. Ora,
prima che Ron cominci a cercarmi come un disperato per tutto il Mondo
Magico, vuoi dirmi che caspita ti è successo?"
Altro sospiro: Hermione resistette a fatica alla tentazione di tirargli
in faccia ciò che era rimasto nella sua tazza e si
sforzò, piuttosto, di berlo.
"Avevo bisogno di confidarmi con qualcuno e non posso andare a parlare
con Ron, non mi capirebbe." s'interruppe un attimo, poi proseguì
"L'ho fatto, Herm, ho preso il coraggio per le corna e mi sono
dichiarato. Gli ho detto quello che provavo per lui."
Harry osservò per la prima volta da parecchi minuti l'amica e la
vide prima spalancare gli occhi, poi allargare la bocca in un sorriso
sollevato. Si spense subito, la depressione di Harry le
aveva fatto capire che le cose non erano andate come sperava, ma era
felice che si fosse liberato di quel peso. Ora la sua vita poteva solo
migliorare.
"Avanti, raccontami tutto." lo istigò.
"Ieri notte non riuscivo a dormire. In realtà è molto che
non prendo sonno bene, la sua immagine, i suoi capelli d'oro e quella
sua smorfia sdegnosa che lo rende così speciale, tormentano le
mie notti insonni. Mi sono messo a osservare la luna piena dalla finestra della mia stanza e ho deciso
che non valeva la pena restarmene nel letto a rigirarmi inutilmente e
sono uscito. Mi sono diretto verso Il Paiolo Magico, so che è
aperto sempre, pensando che una Burrobirra calda mi avrebbe aiutato a
rilassarmi, ma non sapevo che a quell'ora ci fosse una festa. C'era
proprio lui, con alcuni suoi amici, a festeggiare il compleanno di
Pansy. Erano tutti un po' ubriachi e alla mia entrata hanno cominciato
a lamentarsi che era una festa privata, mentre la proprietaria li
rimproverava che non avevano prenotato il locale. Mi sono messo
nell'angolo più lontano, sperando di passare inosservato, ma
anche da lì, non potevo fare a meno di vederlo ridere con gli
altri. All'improvviso ho cominciato ad avere la sensazione che Lui mi
fissasse e con uno sguardo strano ed enigmatico: mi sembrava che
volesse mangiarmi con gli occhi. Al secondo giro mi presi un Firewiskie
e, forse a causa dell'alcool, mi convinsi che mi fissava perché
era interessato alla mia persona, perciò, quando lo vidi
dirigersi verso la latrina, decisi di seguirlo."
Harry interruppe il suo racconto, per prendere respiro, visto che aveva raccontato tutto d'un fiato.
"Uhm, lo hai seguito al cesso? Romantico." lo canzonò Hermione.
"Non sfottere, non potevo certo parlargli davanti a tutti! E fammi
finire!" Con un gesto hermione concesse a Harry di proseguire "Allora,
l'ho seguito. Stava per tirarsi dietro la porta del bagno, ma io la
bloccai con un piede e poi l'aprii, manifestando la mia presenza.
"Potter, sei impazzito? Non solo ti
presenti non invitato alla festa di compleanno di Pansy, ora mi vieni a
importunare anche qui!" mi rimproverò.
Io sapevo che dovevo fare o dire qualcosa per sbloccare quel momento e
non perdere l'occasione, perciò cominciai con le parole.
"Draco, tu mi piaci, vuoi essere il mio fidanzato?" chiesi
senza mezzi termini, complice l'alcool che avevo ingurgitato.
Poiché lui non rispondeva, probabilmente troppo stupito da
ciò che gli avevo rivelato, decisi di passare all'azione, lo
schiacciai contro il muro e lo baciai."
"Oddio, lo hai davvero baciato?" sbottò Hermione "E lui? Dimmi lui come ha reagito."
"Dopo un attimo di stordimento, mi ha spinto via e mi ha
schiaffeggiato. Mi ha gridato che la prima cosa che avrebbe fatto la
mattina sarebbe stato andare alla Gazzetta del Profeta per rivelare a
tutti che sono gay. Ora sono qui che attendo l'ultimo numero di quella
rivista infernale e volevo dirlo a qualcuno prima che il caso
esplodesse."
"Uhm, ora capisco perché sei voluto venire qui. Ma come farai a riceverlo se te ne stai qui?"
"Non lo riceverò. Attenderò che la notizia sia tanto
grande che neppure nel mondo dei Babbani si possa nascondere e
accadrà presto. Sarò il primo Primo Ministro della Magia,
scusa il gioco di parole, gay dichiarato, sarà una bomba."
Hermione lo compativa: certo poteva innamorarsi di qualcuno un po' meno stronzo di Draco Malfoy!
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