Under Cover

di Raine Stillnight
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L'ufficio era più tranquillo del solito, in quel tardo pomeriggio di luglio. 
I telefoni non avevano squillato per tutto il giorno e sulle scrivanie vuote degli agenti in ferie si accumulavano fascicoli e pratiche di ogni genere. 
L'orologio digitale sul muro segnava 6:25 PM.
Quando Marie, la nuova arrivata, entrò nell'ufficio dell'agente Miller, egli stava avvisando a casa che non sarebbe rientrato per cena, quella sera. 
La giovane agente, assistente di Miller, rimase sull'uscio attendendo che il suo capo chiudesse quella conversazione personale molto ricorrente: da quando era morta sua moglie, egli non rincasava mai prima che facesse buio. Si era lasciato assorbire completamente dal lavoro pur di separarsi dal proprio dolore, ancora troppo vivido.
Marie si fece avanti non appena vide l'agente riagganciare la cornetta.
<< Signore >> salutò, porgendogli un fascicolo contenente alcuni dati e fotografie varie << le informazioni che mi ha chiesto ieri. Io dovrei... >>
Miller diede una rapida occhiata al contenuto, poi la salutò << Sì, vai a casa, Marie. Grazie. >>
I suoi occhi blu correvano veloci sulle parole stampate mentre anche l'ultima agente lasciava il luogo di lavoro, rimanendo così solo nel suo ufficio.
La nuova arrivata era stata brava, aveva racimolato molte informazioni utili riguardo il caso a cui stavano lavorando: le fotografie, vecchie e nuove, contenute nel fascicolo ritraevano tra le altre cose un'abitazione, un noto locale notturno della città ed una bella ragazza sulla quale Miller si soffermò. Lunghi capelli biondi, occhi chiari e fisico mozzafiato. 
Non passava certo inosservata.
Una scritta sul retro della foto riportava: "Krystal Jodie Sanders, 28 Giugno": era una fotografia di pochi giorni prima. Allegato ad essa, un foglio contenente generalità ed informazioni varie sulla ragazza: altezza, età, peso, luogo di lavoro e persino il nome del suo fidanzato, con il quale si sarebbe sposata nel mese di Dicembre.
Sorrise: Marie aveva davvero fatto un buon lavoro. 
L'agente Miller si mise nuovamente a studiare il profilo della ragazza: alla voce "occupazione" vide che Krystal Sanders stava attualmente lavorando come ballerina presso il noto locale notturno "Comet", meta ambita dalla maggior parte degli uomini, sposati e non, della città.
L'uomo si mise a sedere, stremato dalla lunga giornata di lavoro che, come ormai gli era chiaro, non si sarebbe conclusa prima della mezzanotte.




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