Piacere, il mio nome è Aki di Anown (/viewuser.php?uid=625123)
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Piacere, il mio nome è Aki. Lo so, sembra un nome femminile
ma io sono un ragazzo…
Allora perché mi sto mettendo due fiocchetti rosa? E
perché si trovano sul mio comò? Non mi risulta di
avere sorelle.
Oggi è il mio primo giorno in una nuova scuola e se mi
presento in quel modo non credo che sarà un buon inizio.
L’anno è già iniziato da un
mese e mezzo ma io mi sono appena trasferito e sono molto nervoso. In
questa scuola gli studenti abitano in un campus li vicino e forse io
sarò l’unico a non abitarci ma spero di
ambientarmi ugualmente. Di solito non sono un tipo molto socievole e
non ho mai avuto molti amici ma chissà, forse
quest’anno sarà diverso.
Mentre provo a presentarmi davanti allo specchio per un attimo invece
del mio volto mi sembra di vederne uno femminile con i capelli del mio
stesso colore ma lunghi e raccolti in due codini appuntati con dei
nastrini rosa, come quelli che stavo per mettere, ma i suoi occhi sono
rossi. Ora quel viso non lo vedo più, strano, forse il
nervosismo mi provoca delle allucinazioni.
Esco di casa e vado a scuola.
Entro in classe, gli studenti ci sono ma l’insegnante ancora
no, cerco di parlare a voce alta per attirare la loro attenzione.
-Piacere di conoscervi, il mio nome è Aki e sono un vostro
nuovo compagno di classe.- tutti si girano verso di me ed una ragazza
bionda molto carina con i capelli raccolti in una coda si avvicina.
-Piacere Aki, io sono Saotome ma puoi chiamarmi Otome se vuoi.
L’insegnante ci aveva avvertiti che sarebbe arrivato un nuovo
studente ma ci aveva detto che si sarebbe trattato di una ragazza
comunque benvenuto, spero che ti troverai bene in questa classe.- e se
ne torna a parlare con delle altre ragazze mentre io arrossisco.
-Bene sei già rimasto stregato dalla ragazza più
carina della classe dopo di me.- dice una ragazza, in tono scherzoso,
è bionda con i capelli lunghi, gli occhi marroni, un
fermaglio rosso ed un sorriso vivace e amichevole.
-Piacere, sono Ayaka e dato che vicino al mio banco
c’è un posto libero sarò la tua nuova
compagna di banco.- senza fare troppe storie la seguo e mi siedo nel
banco vicino a lei, nel frattempo si avvicina un ragazzo con i capelli
verdi disordinati e gli occhi scuri.
-Tieni, questi sono degli appunti, dato che sei nuovo credo che ti
serviranno comunque il mio nome è Kudoh, piacere di
conoscerti Aki.- mi da un quaderno e se ne va, la sua scrittura
è molto ordinata. Probabilmente aveva preparato gli appunti
per la nuova arrivata, per me in pratica, sembra un ragazzo molto
diligente.
Osservando le varie divise scolastiche mi accorgo che tutte le ragazze
sopra una camicia bianca portano una giacca senza maniche rosa, tutte
tranne Ayaka e una ragazza con i capelli rosa, loro portano solamente
la camicia bianca, forse sentono caldo o forse sono disordinate. Verso
di me si gira una ragazza in un banco isolato, ha i capelli scuri di
media lunghezza, la frangetta e gli occhi marroncini, mi fa un cenno
con la mano per salutarmi e mi sorride gentilmente, gli altri invece a
parte Saotome, Ayaka e Kudoh non mi hanno degnano nemmeno di una
sguardo.
Entra in classe un bel uomo, credo sia il professore, sembra molto
giovane, Ayaka sospira e lo guarda estasiata.
-Lui è il meraviglioso professor Sohta.- mi dice.
-Sembra un bel ragazzo.- dico io.
-Già, lui è il mio futuro marito.- futuro marito?
Ok, è abbastanza giovane ma rispetto a lei è
comunque vecchio! Questa ragazza mi preoccupa un po’. Entra
un altro ragazzo, biondo, con i capelli in disordine e diversi
orecchini sulle orecchie.
-Tohma, sei in ritardo.- dice il signor Sohta sospirando.
-Ok, vado subito a posto. Dov’è la nuova ragazza?-
chiede lui curioso, tutti cominciano ad indicarmi e lui fa una strana
smorfia, è davvero un bel ragazzo, mi sembra molto figo e
sicuro di se, sarà già fidanzato? Uhm…
chissà… non mi dispiacerebbe diventare la sua
ragazza. Eh? Mi sento attratto da lui? Ma io sono un ragazzo! Lo
riguardo e questa attrazione svanisce, oggi mi sento davvero strano.
È arrivata la pausa. Ayaka continua a stare vicino a me e
visto che mi sono scordato di portare il pranzo mi offre qualcosa.
-Non c’è bisogno che rimani con me solo
perché sono nuovo.- le dico.
-Tranquillo e sta pur certo che se non sei uno stupido lecchino io
sarò la persona che ti starà più
vicino, ho fatto la rima yhee, in questa classe.- la conosco solo da
questa mattina è già si è proclamata
mia migliore amica…
-Questa non è una bella classe, non siamo nemmeno riusciti a
decidere un rappresentante. Parte delle ragazze parteggiava per
Yoshino.- mi spiega indicando la ragazza dai capelli rosa senza giacca
di sopra.
-Altre parteggiavano per Saotome ed altre ancora per Tohma.-
-Saotome c’è la vedrei come capo classe.- dico e
Ayaka mi sorride beffarda.
-Ma perché nessuno ha candidato Kudoh? Mi sembra adatto ad
un ruolo simile.- Ayaka mi guarda facendo una smorfia.
-Lui non potrebbe mai fare il capo classe, non è popolare.
In questa classe il ragazzo più popolare è Tohma,
sia Yoshino che Saotomo hanno una cotta per lui ma per me è
solo un seduttore e uno spaccone, tutto fumo e niente arrosto e
poi… uhm… che altre informazioni utilissime posso
darti.- dice riflettendo. –Ah, sì. Quasi tutte le
ragazze e anche molti ragazzi ubbidiscono a Yoshino, lei è
una bulletta ma non so per quale motivo sembra avere carisma credo, a
me non fa simpatia. Praticamente le uniche persone sane di mente siamo
io e le altre ammiratrici di Sohta. Mentre i ragazzi sono quasi tutti
degli smidollati, in particolare Kudoh.- le uniche persone sane di
mente sono le ammiratrici di Sohta? -Inoltre non dovresti fidarti
troppo dell’apparente maturità di Kudoh,
lui in un sito internet mi ha definito il capo delle ochette
che vanno dietro a Sohta.- mi bisbiglia infastidita.
-Eh?- esclamo sorpreso.
-In realtà l’autore dei post era anonimo
però sono certa che sia stato lui, una volta gli ho sentito
bisbigliare fra sé e sé qualcosa di simile anche
se poi ha negato tutto. Insomma è un ragazzo molto codardo e
non dice mai le cose in faccia, ha scritto delle cose simili su tutta
la classe, in particolare su Tohma e Yoshino.- continua a spiegarmi.
-Ma se l’autore del post era anonimo come fai a dire che sia
stato lui? Potrebbe anche aver detto qualcosa che tu hai frainteso
mentre bisbigliava- le faccio notare.
-Fidati del mio istinto.- mi risponde lei in tono allegro.
-Ok. Però anche se fosse mi sembra che anche a te piaccia
sparlare degli altri.- le dico senza riflettere, spero che non si
offenda, a volte sono troppo diretto.
-Si ma io dico sempre tutto in faccia.- mi risponde sorridendo, per
fortuna, non ho voglia di offendere qualcuno il primo giorno e poi lei
mi sembra simpatica.
-E quella ragazza là? Chi è? Sembra
così sola.- le chiedo indicando la ragazzina dai capelli
scuri che mi ha salutato e sorriso prima.
-Lei è la vittima preferita di Yoshino, si chiama Misao e
non ha amici.- ma perché? Sembra una ragazza così
graziosa, normale e soprattutto gentile.
-Perché nessuno fa amicizia con lei?- chiedo ad Ayaka.
-Perché Yoshino è terrificante e nessuno vuole
mettersi contro di lei inoltre a molte ragazze e ragazzi piace prendere
in giro Misao.- Misao si alza, porta con sé dei fogli e si
dirige verso Tohma, Yoshino le fa lo sgambetto e lei cade
sparpagliandoli a terra. Tutti si mettono a ridere tranne Kudoh che la
osserva immobile, sembra indeciso se aiutarla o no, alla fine Misao
raccoglie i fogli da sola e va da Tohma.
-Ieri eri assente così ho pensato di prendere degli appunti
per te.- dice Misao sorridendo gentilmente e porgendogli i fogli.
-Grazie mille piccola, sei veramente una brava ragazza.- dice Tohma
sorridendole, sia Yoshino che Saotome la guardano male ma lei pur
accorgendosene non reagisce, anche Kudoh osserva la scena infastidito.
Esco dalla classe con Ayaka che mi vuole far conoscere la scuola, ci
fermiamo nell’aula di musica, lei dice di dover andare in
bagno così mi lascia da solo.
C’è un bel pianoforte in quell’aula, mi
piace molto suonare e me la cavo anche abbastanza bene così
comincio a pigiare qualche tasto ma mi sembra di avvertire qualcosa,
una strana presenza, meglio togliere subito le dita dal piano.
Improvvisamente sento il bisogno di andare in bagno così ci
vado però ci trovo Ayaka, cosa ci fa nel bagno dei maschi?
Lei comincia a guardarmi in modo strano.
-Cosa ci fai nel bagno delle ragazze?- mi chiede infastidita.
-Scusa, devo aver sbagliato porta.- le rispondo agitato ed esco. E
sì, è proprio il bagno delle donne. Ma cosa mi
è preso oggi?
Uscendo vedo un gruppo di ragazze ammassate, sembra che circondino
qualcosa o qualcuno.
-Ma come ti sei permessa!- dice una voce urlando in seguito sento un
colpo ed un urlo familiare, sembra di Misao. La pancia comincia a farmi
male ma non è un dolore vero e proprio, sembra colpa del
nervosismo o della rabbia, comincio a sentirmi anche accaldato. Vado
verso il gruppo di ragazze e ne sposto qualcuna per vedere meglio la
scena. Misao è a terra, ha il viso arrossato, credo che la
ragazza davanti a lei le abbia dato uno schiaffo, si tratta di Yoshino.
Sento sempre più caldo e più dolore allo stomaco.
Afferro il braccio di Yoshino e la tiro via.
-Mollami subito!- mi ordina lei.
-Zitta.- le sussurro minaccioso, le do uno spintone e la faccio cade a
terra… cosa? Cosa sto facendo? Io non sono un tipo violento,
lo giuro! Appena si rialza allontano lei e le altre ragazze, sono
ancora molto accaldato ma riesco finalmente a calmarmi, non
è da me dare spintoni ma in quel momento non sono riuscito a
controllare le mie azioni, ansi, ad agire non ero io.
Mi giro verso Misao e l’aiuto ad alzarsi.
-Stai bene?- le chiedo.
-Si tranquillo, non è successo niente di grave.- mi risponde
la ragazza.
-Niente di grave? Come sarebbe a dire?- mi sento ancora accaldato -Vuoi
che ti accompagni in infermeria?- le chiedo ma lei fa cenno di no con
la testa.
-No grazie, non ne ho bisogno. Ma tu stai bene? Sei tutto arrossato,
anche i tuoi occhi sono diventati rossi.- occhi rossi? E se ne va
passando vicino a Kudoh che ha osservato tutta la scena
-Yoshino si è comportata così perché
ti sei in… No, niente lascia perdere.- le dice lui, lei non
fiata e se ne va. Improvvisamente mi sembra di sentire una voce, sembra
quella di Kudoh ma lui è andato via “sei solo un
codardo, l’hai abbandonata alle medie perché ti
prendevano in giro e ora sei geloso perché le piace un
altro. Sei davvero un codardo, non dovevi lasciarla sola, dovevi
proteggerla. Lui merita il suo affetto anche meno di te e non
l’aiuterà, le porterà solo
problemi.” Ma cosa sono? I pensieri di Kudoh? Da quando leggo
nel pensiero? Non mi sento tanto bene. Non ci vedo più.
Cos’è questo rumore? Sembra qualcosa che cade a
terra, sono io? Sono svenuto…
Comincio a vedere una ragazza bionda, chi è?
-Otome?- le dico.
-Otome? Ti prendi tutta questa confidenza con lei? Sono Ayaka.-
risponde la ragazza.
-Scusa non ti ho riconosciuto.- sono in infermeria.
-Era ora che ti svegliassi, la scuola è finita da un
po’, dovresti tornare nel tuo dormitorio.- mi dice.
-No, io non abito nel camspus.- le rispondo.
-Abiti con i tuoi genitori?- mi chiede.
-No mi sono trasferito da solo.- rispondo io.
-Strano, se sei da solo potresti anche trasferirti qui ma va
bè. Comunque vuoi che ti accompagni a casa così
evitiamo che svieni per strada?- mi chiede lei gentilmente.
-Se per te non è un disturbo mi farebbe piacere essere
accompagnato. Grazie, sei veramente gentile.- rispondo.
-Di niente, tanto visto che sei gentile ricambierai, ho visto come ti
sei comportato prima.- mi dice sorridendo. -Oppure ti piace Misao?
Attento in questo caso Kudoh scriverà cose orribili sui suoi
post anonimi su di te, credo che Misao piaccia anche a lui,
è l’unica a parte lui di cui i post non parlano
male.- continua ammiccando.
-Devi sempre parlare di questi post? Comunque no. L’ho
conosciuta solo oggi, mi sembra un po’ presto per decidere di
farsi piacere una persona e poi non è normale prendere le
difese di una compagna in certe situazioni?- bhè…
forse nel prenderne le difese ho un po’ esagerato…
-Conosci solo da oggi anche Saotome.- precisa Ayaka.
-Non mi piace Saotome, la trovo solamente carina, molto carina.-
preciso io.
Io e Ayaka usciamo dall’infermeria, all’improvviso
appare Misao e Ayaka “salta in aria”.
-Bene, ti sei ripreso.- mi dice Misao gentilmente.
-Sì, tu invece stai bene?- le chiedo.
-Sì, tranquillo non è successo niente di grave.-
niente di grave? -Ora dovrei andare. Ciao.- mi saluta e se ne va.
-Come mai ti sei spaventata in questo modo?- chiedo ad Ayaka.
-Ah, niente. È solo che a vederla spuntare così
all’improvviso è davvero inquietante. Insomma,
pallidissima, capelli corvini è una ragazza inquietante.-
inquietante? Yoshino fa paura ma tutti la rispettano, se avessero paura
anche di Misao dovrebbero comportarsi nello stesso modo oppure evitarla
no? Mi sembra solo uno stupido pretesto per trattarla male.
Ma Misao come fa? L’hanno aggredita però non
sembra preoccuparsene, ha davvero il sangue freddo, credo che al suo
posto non resisterei, come può comportarsi gentilmente
nonostante tutto? E come può accettare questa situazione?
Voglio provare ad essere suo amico, la voglio aiut… Driiin
(squillo di cellulare)
-AHAAAH!- esclamo terrorizzato e Ayaka mi osserva stranita.
-Ma che fai?- poi ride -Ma hai paura del mio cellulare? Ah ah. E poi
parlavi di me e dello spavento che mi sono presa prima.- e continua a
ridere… cosa ci troverà da ridere? Io stavo
morendo.
-Non ho paura dei telefoni ma dei rumori forti.- le spiego. Driiin.
Quel coso continua a squillare.
-Per favore rispondi, è veramente fastidioso.- la supplico,
un po’ esagerato?
-Ops, giusto, scusa. Ah ah. Pronto chi è?- e questo e quello
che mi è accaduto il primo giorno di scuola.
Aki come ragazzo ha un comportamento diverso rispetto alla sua versione
femminile, ha delle reazioni più umane ad esempio quando non
riesce a salvare Yoshino si rammarica mentre l’altra Aki
ridacchia, in realtà avrei ridacchiato anche io, e quando
Aki ragazzo deve uccidere Sohta si blocca così
l’altra Aki prende il controllo del suo corpo. Secondo
l’autore del gioco Aki è per metà
demone così ho pensato di scrivere questo, spero che almeno
a qualcuno sia piaciuto o comunque mi farebbe piacere ricevere una
recensione. Ciao e grazie della lettura.
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